sbagliare
v. intr. e tr. [lo stesso etimo di abbagliare, con altro prefisso] (io sbàglio, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) a. Incorrere in un errore, in un’inesattezza di valutazione o di giudizio: credo [...] in equivoco, prendere un abbaglio, confondersi: scusi ma lei sbaglia, io non ho il piacere di conoscerla; s. di persona, di se non mi sbaglio, ci siamo già visti; mi sbaglierò, ma penso che quei soldi non li rivedrò più. b. Agire, comportarsi in modo ...
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molto
mólto agg., pron. e avv. [lat. mŭltus agg., mŭltum avv.]. – 1. agg. Indica in genere quantità o numero notevole, e si contrappone direttamente a poco. Quindi, unito a un sost. sing., che è in grande [...] di trovarlo; abbiamo riso m.; mi piace m.; l’ho m. gradito; ci penso m.; è un libro m. letto, un’opera m. ammirata; e con locuz. per dire che una cosa non importa affatto; ne so m. io!, soprattutto come risposta seccata a chi ci chiede cosa che non ...
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sedere2
sedére2 v. intr. [lat. sĕdēre «stare seduto», diversificato da sīdĕre «sedersi, mettersi a sedere»] (pres. indic. sièdo [letter. sèggo, ant. o poet. sèggio], sièdi, sediamo [ant. o poet. seggiamo], [...] : lo fece s. accanto a sé; mi invitò a s.; nessuno pensò a dargli da s. (cioè a dargli una sedia su cui potesse sedersi : non sono stato certo a s., non sono stato ozioso, mi sono dato anch’io da fare, e sim.; non si mette (o non sta) mai a s., di ...
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a2
a2 prep. [lat. ad] (radd. sint.). – Si fonde con l’articolo dando luogo alle preposizioni articolate al, allo, alla, ai (a’ nella forma tronca), agli, alle; davanti a parola che comincia con la vocale [...] cui Fortuna ha posto in mano il freno (Petrarca); ma nella lingua corrente, anche scritta, è com. l’uso con prep.: a loro ci pensoio; è la persona a cui voglio più bene. Raramente, e solo nell’uso ant., si trova lui in funzione di dativo senza prep ...
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lui
pron. pers. m. sing. [lat. volg. *ĭllui, dativo di ille (per il classico illi), sull’analogia di cui]. – 1. Forma forte della declinazione del pron. di 3a pers. sing. egli, riferita in genere a persona, [...] si tratta di lui; l’ho saputo da lui; cercavo lui, non te; io verrò, lui no. Nel compl. di termine, in poesia, la prep. a ritorni (Manzoni). Sostantivato, con valore partic.: «l’innominato pensò subito a rispondere a questa [interrogazione] che s’era ...
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influenzare
v. tr. [der. di influenza] (io inflüènzo, ecc.). – Agire in modo determinante sull’animo e sulla volontà altrui: notizie tendenziose che servono a i. l’opinione pubblica; non ti dico ciò [...] che ne pensoio perché non vorrei i. il tuo giudizio; nel passivo, e in frasi di valore passivo, subire un’influenza esterna, o comunque risentire l’influsso dell’azione o dell’opera d’altri: decidi tu, senza lasciarti i. da altri; si è fatto i. dai ...
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pelle
pèlle s. f. [lat. pĕllis]. – 1. a. In senso generico, organo di rivestimento esterno del corpo dell’uomo o degli animali, detta anche cute e facente parte, con i cosiddetti annessi cutanei, del [...] .: se ti preme, se gli preme la p.; ne va della p.; rischiare, giocarsi la p.; vendere cara la p.; egli pensa alla morosa; ma iopenso alla p. (Manzoni); così nella locuz. avv. per la p., per la vita, senza limitazioni: essere amici per la p.; è ...
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solipsismo
s. m. [dal lat. mod. solipsismus (Kant), comp. del lat. solus «solo» e ipse «stesso»]. – 1. In filosofia, atteggiamento di chi risolve ogni realtà in sé medesimo, o dal punto di vista pratico [...] coscienza, è parzialmente superato nell’idealismo trascendentale di I. Kant, che considera l’autocoscienza pura dell’«iopenso» come fondamento universale e oggettivo del conoscere, cui tuttavia è ancora contrapposta la realtà autonoma della «cosa ...
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metastorico
metastòrico agg. [comp. di meta- e storico] (pl. m. -ci). – Che permane attraverso il succedersi dei fatti storici e che pertanto ha la capacità di spiegarli: ordine, campo, piano m.; valori [...] m.; leggi metastoriche. ◆ Avv. metastoricaménte, in modo metastorico, basandosi su valori metastorici: iopenso di negare ... il carattere di falsità: metastoricamente, metafisicamente (Vittorini). ...
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appercezione
appercezióne s. f. [dal fr. aperception, der. di apercevoir «percepire» (che a sua volta è der. di percevoir, dal lat. percipĕre «percepire»)]. – In filosofia, termine introdotto da Leibniz [...] delle rappresentazioni, e a. pura (o originaria o trascendentale), principio formale originario della conoscenza, detto anche «Iopenso», che compone tra loro le rappresentazioni ed è consapevole della loro sintesi. Con diversa accezione, diffusa ...
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oltrapagato
Solo in Rime XCI 52 Quand'io penso un gentil disio... / parmi esser di merzede oltrapagato. Il vocabolo è " un composto di gusto provenzale " (Contini), conforme alla dotta elaborazione che caratterizza tutta la lirica.
Pronome di 1ª persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé stessa. Sia nel linguaggio della filosofia e psicologia sia nell’uso corrente, designa la personalità umana, l’uomo in quanto ha coscienza...