tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la [...] mezzi e procedimenti formali diversi; t. semplici (per es., in ital., io vedo, essi verranno) e t. composti (con un altro verbo ausiliare: per es. io ho visto, essi sono venuti); t. assoluti, riferiti al momento in cui il soggetto parla o scrive (t ...
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spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in [...] ce que vivent les roses, L’espace d’un matin», Consolation à Du Périer, 1607); con uso assol.: Né so che s. mi si desse il cielo Quando novellamente io venni in terra (Petrarca). Nell’uso ant., più genericam., tempo: non sapendo fra me stesso stimare ...
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essere1
èssere1 v. intr. [lat. esse (volg. *essĕre), pres. sum, da una radice *es-, *s- che ricorre anche nel sanscr. ásti «egli è», gr. ἐστί, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.; il perf. fui da una radice [...] minestra, alla frutta; l’acqua è a bollore. Usato assol., esserci, aver raggiunto lo scopo, riuscire in qualche cosa ); con altro senso, e. per qualcuno, mettersi dalla sua parte: io sono per chi sostiene la giusta causa. Seguito da un infinito, stare ...
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assolvere
assòlvere v. tr. [dal lat. absolvĕre «sciogliere, slegare», comp. di ab- e solvĕre «sciogliere»] (io assòlvo, ecc.; pass. rem. io assolvéi o assolvètti o assòlsi, tu assolvésti, ecc.; part. [...] espressioni: imposta di bollo assolta all’origine, IVA assolta forfetariamente, ecc.). ◆ Part. pass. assòlto; anticam. si è usata anche la forma assoluto (conservatasi come agg.): frate né prete ci sarà che ’l voglia né possa assolvere: per che, non ...
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segreto2
segréto2 (letter. o dial. secréto) s. m. [lat. secrētum, neutro sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. a. Cosa o fatto che si tengono nascosti dentro di sé e non si rivelano a nessuno: il suo passato [...] un congegno o un arnese qualsiasi: lascia fare a me, conosco io il s. per aprire queste bottiglie; è un motore che non s. (specificando: nel più grande s., nel s. più assoluto). Altre volte, indica più specificamente il carattere riservato con cui ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, [...] minore»: iersera c’era m. gente; ha m. scrupoli di noi; cerca di fare m. errori; assol., in frasi esclam.: m. chiacchiere!, m. storie! Anche posposto al sost.: io penso che la spesa sarebbe m.; Sanz’esso fora la vergogna meno (Dante). 3. a. Nella sua ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] ha il diritto di saperlo (e il dovere di provvedere in merito): riferirò io il fatto a chi di r.; aver r. di qualcuno, propriam. far teneva r. (Boccaccio); sala, banco della r. (anche assol. la r.), del luogo dove si amministrava la giustizia; andare ...
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verita
verità s. f. [lat. vērĭtas -atis, der. di verus «vero»]. – 1. Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principî dati o a una realtà obiettiva: dubitare della v. di una notizia; non [...] v. rivelazione. c. Ciò che è vero in senso assoluto (con questo sign., soltanto al sing.): la ricerca della come oggetto e scopo della filosofia e della scienza; l’amore per la v.; Io sono la via, la v. e la vita, parole di Gesù Cristo, secondo ...
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mente
ménte s. f. [lat. mens mĕntis, affine al lat. meminisse e al gr. μιμνήσκω «ricordare»]. – 1. Il complesso delle facoltà umane che più specificamente si riferiscono al pensiero, e in partic. quelle [...] direttiva della nostra azienda. Con lo stesso sign. anche usato assol., essere la m. di un’impresa, di un piano, mi capitò alla m.); non t’è venuto in m. che potevo essere stato io?; ho cercato dappertutto la lettera, e non m’è venuto in m. di ...
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trascendentale
agg. [dal lat. mediev. transcendentalis, der. del lat. class. transcendĕre: v. trascendere]. – In senso generico, che trascende, cioè va oltre, supera certi limiti, un certo grado, un [...] secondo cui tutti gli aspetti della conoscenza dipendono dall’Io; in Schelling l’idealismo è trascendentale in quanto condiziona l’oggetto ossia la realtà; in G. Gentile l’Io t. è l’Ioassoluto che «pone» la realtà; in E. Husserl la riflessione ...
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L'assoluto, in senso empirico, è ciò che è per sé pensato, non in relazione ad altro, anche se in altri rapporti è condizionato o relativo; in senso gnoseologico è ciò che necessariamente è da riconoscere: verità assoluta, valore assoluto; in...
Pronome di 1ª persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé stessa. Sia nel linguaggio della filosofia e psicologia sia nell’uso corrente, designa la personalità umana, l’uomo in quanto ha coscienza...