profondo
profóndo agg. [lat. profŭndus, comp. di pro-1 e del sost. fundus «fondo2»; anche sostantivato al neutro, profundum]. – 1. a. Con riferimento a uno sviluppo in senso verticale, detto di massa [...] nutrire un amore p., un p. odio per qualcuno; espressioni di p. stima, di p. rispetto, di devozione p.; Segno d’immensa invidia E di pietà p. (Manzoni); lo guardava con p. disprezzo; ne sentì p. dolore; era oppresso da una p. malinconia; tutto questo ...
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mangiare2
mangiare2 v. tr. [dal fr. ant. mangier, che è il lat. manducare «mangiare»] (io màngio, ecc.). – 1. Ingerire, immettere nell’organismo alimenti solidi e semisolidi (per i liquidi si usa il [...] un pallone, mangiarsi un gol, sbagliare una facile segnatura. e. Mangiarsi il fegato, il cuore, rodersi, tormentarsi; l’invidia lo mangiava, lo consumava. f. Consumare in dissipazioni il proprio patrimonio o l’altrui: ha mangiato (s’è mangiata ...
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manifesto1
manifèsto1 agg. [dal lat. manifestus, manufestus, voce di formazione oscura, forse un comp. di manus «mano»]. – 1. Palese, chiaro, evidente, offerto apertamente alla vista o all’intelletto [...] altrui: gioia, invidia, esultanza m.; colpa, innocenza m.; Altro schermo non trovo che mi scampi Dal m. accorger de le genti (Petrarca), dal fatto cioè che la gente se ne accorga come di cosa evidente; [la vecchiezza] vero e m. male, anzi cumulo di ...
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astio
àstio s. m. [prob. dal got. haifsts «lite»]. – Sentimento di malanimo e di rancore covato verso persona da cui si ritiene d’avere ricevuto gravi torti, o causato da invidia o gelosia: avere, concepire, [...] nutrire, portare a. a qualcuno o verso qualcuno; parlare senza a.; D’a. dentro il fellon tutto si rode (T. Tasso) ...
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astioso
astióso agg. [der. di astio]. – Che ha o rivela astio, pieno di astio: animo a.; è un uomo a.; rivolgere parole a.; comportamento a.; i privilegi d’alcune classi, in parte riconosciuti dalla [...] forza legale, in parte tollerati con a. silenzio (Manzoni). ◆ Avv. astiosaménte, con astio, con profondo rancore: parlare, rispondere astiosamente; guardare astiosamente qualcuno; rodersi astiosamente il fegato per l’invidia, per gelosia. ...
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pieno1
pièno1 agg. [lat. plēnus (della stessa radice di implere, complere, che è anche nel gr. πλέως «pieno», πίμπλημι «riempire», ecc.)]. – 1. a. Che contiene tutto quello che può contenere: un sacco [...] , passioni, sensazioni e sim.: avere l’animo p. di gioia, di tristezza, di riconoscenza; essere p. di ammirazione, d’invidia, di rabbia; avere gli occhi p. di stupore; essere p. di buone intenzioni; parole p. d’affetto, di comprensione; essere ...
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divorante
agg. [part. pres. di divorare]. – 1. fig. Violento, impetuoso, travolgente: passione, invidia, odio divorante. 2. In araldica, attributo di animali raffigurati nell’atto di divorare (per es., [...] il biscione visconteo che inghiotte un fanciullo) o anche semplicemente con la bocca aperta: pesce divorante) ...
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divorare
v. tr. [dal lat. devŏrare, comp. di de- e vorare «inghiottire»] (io divóro, ecc.). – 1. Mangiare con ingordigia, detto propr. degli animali, spec. feroci: il leone divorò la preda; ella fu prestamente [...] fig. Consumare, distruggere: s’è divorato tutte le proprie sostanze; il fuoco divorò ogni cosa; di passione che strugge: l’invidia lo divora continuamente; essere divorato dall’odio, dalla gelosia, dall’ambizione. Con altri usi fig.: d. con gli occhi ...
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mantace
màntace (e màntaco) s. m. (pl. -ci e -chi). – Forme ant. per mantice: Invidia move il mantaco a’ sospiri (Dante), qui nel sign. fig. di petto, polmoni; trovorono la brigata tutta brigare sanza [...] mantachi nel fuoco (Sacchetti); vento premuto dal mantace (Leonardo) ...
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tale
agg. e pron. [lat. talis]. – 1. agg. a. Di questa o di quella sorta; che ha le qualità, le caratteristiche, la natura di cui si sta parlando o a cui si accenna in modo chiaro o sottinteso: non si [...] t. da lasciarsi impietosire; Vidi fra mille donne una già tale, Ch’amorosa paura il cor m’assale (Petrarca); provò un’invidia, una mesta tenerezza, un accoramento tale, che durò fatica a tener le lacrime (Manzoni); donna mi chiamò beata e bella, Tal ...
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invìdia Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede tale bene o qualità; anche, la disposizione generica a provare tale...
invidia
Fernando Salsano
È il sentimento di cruccio nascente dal considerare il bene altrui come lesivo del proprio, e nel secondo girone del Purgatorio (il cinghio che sfera / la colpa de la invidia, XIII 38; il vocabolo ricorre anche al...