vizio
vìzio s. m. [dal lat. vitium «vizio»; cfr. vezzo]. – 1. Incapacità del bene, e abitudine e pratica del male; il concetto del vizio, sul piano morale, è dunque strettamente correlativo a quello [...] licito in sua legge (Dante, di Semiramide). Con valore più generico: il v. di bestemmiare, di mentire, di essere invidioso, di adirarsi; prendere, contrarre un v.; entrare nella strada del v., percorrere la strada del v.; togliersi un v.; emendarsi ...
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giallo
agg. e s. m. [dal fr. ant. jalne, che è il lat. galbĭnus, der. di galbus «verde, giallo»]. – 1. a. agg. e s. m. Uno dei sette colori fondamentali, o colori dell’iride, compreso tra l’aranciato [...] : aveva una faccia g., sparuta; era g. in viso come un limone; diventò g. dalla bile; era g. per l’invidia; per estens., mal giallo, l’itterizia. 2. Locuzioni partic.: a. Razza g., nelle vecchie classificazioni antropologiche, e tuttora nell’uso ...
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procacciare
v. tr. [comp. di pro-1 e cacciare; propr. «procurare cacciando»] (io procàccio, ecc.). – Cercare o trovare il modo di provvedere qualcosa a sé o ad altri (è in genere sinon., ma molto meno [...] ; solo chi procaccia D’aver fratelli in suo timor non erra (Pascoli); nell’uso ant., anche con particella pron.: molti pieni d’invidia già si procacciavano di sapere di me quello che io volea del tutto celare ad altrui (Dante); Egli più dell’usato si ...
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spione
spïóne s. m. (f. -a) [dal francone *speho; cfr. spia e spiare]. – In origine, spia; nell’uso odierno, chi ha l’abitudine di fare la spia, cioè di riferire, per malevolenza, per invidia o per interesse [...] personale ad altre persone, spec. a superiori, difetti, manchevolezze altrui o comunque quanto si vorrebbe tenere riservato o nascosto: è proprio uno s., una spiona; non fidarti di quello s.; fare lo s.; ...
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estimare
v. tr. [dal lat. aestimare, voce di origine incerta], ant. o letter. – Stimare, soprattutto col sign. di giudicare un oggetto nel suo valore, o di valutare, ritenere: le forze della penna son [...] troppo maggiori che coloro non estimano (Boccaccio); gente ... che m’odia e fugge, Per invidia non già, che non mi tiene Maggior di sé, ma perché tale estima Ch’io mi tenga in cor mio (Leopardi). V. anche stimare. ...
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dissimulare
v. tr. [dal lat. dissimulare, propr. «render dissimile», comp. di dis-1 e simulare: v. simulare] (io dissìmulo, ecc.). – Nascondere il proprio pensiero, o i sentimenti, i propositi, ecc., [...] ; non mi dissimulo le difficoltà dell’impresa. ◆ Part. pass. dissimulato, anche come agg.: con mal dissimulata invidia. Nel diritto civile, atto o negozio dissimulato, quello effettivamente voluto dalle parti, e che, nella cosiddetta simulazione di ...
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traboccare1
traboccare1 v. intr. [dal provenz. trabucar, der. di buc «ventre», incrociato con bocca] (io trabócco, tu trabócchi, ecc.; aus. essere, soprattutto quando il soggetto del verbo è il liquido [...] fig.); per estens.: L’elce che par di mèl tutta trabocchi (Poliziano). In usi fig.: la tua città ch’è piena D’invidia sì che già trabocca il sacco (Dante); soprattutto con riferimento a piena di affetti o di sentimenti che non si riesce a contenere ...
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ombra1
ómbra1 s. f. [lat. ŭmbra]. – 1. a. Zona oscura, o di minore luminosità, della superficie di un corpo, detta in partic. o. portata se è prodotta dall’interposizione, tra il corpo e la sorgente [...] questo caso sono propriam. le sagome degli oggetti), l’espressione dare ombra a qualcuno (meno com. fargli o.), dargli motivo di sospetto, di invidia, di gelosia: la mia nomina ha dato o. a molta gente; è un uomo di modeste risorse, che non dà o. a ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, [...] modi anticonformisti era fatta s. ai pettegolezzi del paese; ellitticamente: i dì nell’ozio Chiuse in sì breve sponda, Segno d’immensa invidia E di pietà profonda (Manzoni). b. Scopo a cui si mira, oggetto a cui è rivolta la mente o la volontà: I ...
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pacsare
v. intr. Contrarre un Pacs, Patto civile di solidarietà. ◆ Invidia, da parte degli amici gay italiani per i quali non esiste la possibilità di «pacsare»? Francesco: «Ce ne sono che vorrebbero [...] farlo, altri che invece si contrappongono a tutto ciò che è istituzionale. E poi, la solitudine con la quale ci si trova a convivere, condiziona. Molti di noi sono incapaci di relazioni stabili, profonde». ...
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invìdia Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede tale bene o qualità; anche, la disposizione generica a provare tale...
invidia
Fernando Salsano
È il sentimento di cruccio nascente dal considerare il bene altrui come lesivo del proprio, e nel secondo girone del Purgatorio (il cinghio che sfera / la colpa de la invidia, XIII 38; il vocabolo ricorre anche al...