livido
lìvido agg. [dal lat. livĭdus, der. di livere «essere livido»]. – 1. a. Di colore fra violaceo e verdastro; è la tinta caratteristica dell’ecchimosi cutanea recente, della cute cianotica e anche [...] per la paura; e riferito alla persona (intendendosi sempre del volto): era l. di collera, di rabbia, di paura, d’invidia, ecc.; vedendosi scoperto, divenne livido. b. Sostantivato, per indicare il colore stesso: vide un sozzo bubbone d’un l. paonazzo ...
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si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in [...] tale che», per introdurre prop. consecutive, in dipendenza da un agg. e da un verbo: trovomi sì nudo, Ch’i’ porto invidia ad ogni extrema sorte (Petrarca); Primavera dintorno Brilla nell’aria e per li campi esulta Sì ch’a mirarla intenerisce il core ...
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trasudare
v. intr. [comp. di tra- e sudare] (aus. essere). – 1. Filtrare, uscire lentamente e in piccole quantità, riferito a liquidi che escono a minutissime gocce da corpi o recipienti varî: l’acqua [...] trasuda umidità. 2. fig., far trasparire all’esterno un sentimento, una condizione: basta guardarla per vedere che trasuda invidia; tutto in lui trasuda uno sfrontato benessere, una insolente supremazia (Melania Mazzucco). ant. Sudare. ◆ Part. pass ...
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senso
sènso s. m. [lat. sēnsus -us, der. di sentire «percepire», part. pass. sensus]. – 1. a. La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni (affine quindi a sensibilità): gli animali [...] ad altri: lo guardava con un s. di pietà; provava per lui un s. di gratitudine (o di rancore, d’odio, d’invidia, d’avversione); celeste è questa Corrispondenza d’amorosi sensi, Celeste dote è degli umani (Foscolo). In frasi d’ossequio, spec. nella ...
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sentimento
sentiménto s. m. [der. di sentire]. – 1. a. La facoltà e l’atto del sentire, di avvertire impressioni esterne o interne; affine quindi a senso nel suo sign. più generale; anticam. si usò anche [...] s. (o da sentimenti) di vera e profonda amicizia; s. d’amore, di simpatia, di gratitudine; s. d’odio, d’invidia, d’antipatia, d’avversione; alimentare sentimenti di vendetta; vivere, provare, nutrire un s. di ...; ispirare un s. di ...; e indicando ...
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sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] per lui; sente molta ammirazione per te; sento una gran pena per quel povero ragazzo; s. pietà, compassione; s. odio, invidia, rancore; non senti rimorso per ciò che hai fatto?; sento un vivissimo desiderio d’incontrarmi con lui; sentivo un certo ...
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morire
v. intr. [lat. *mŏrīre per il lat. class. mŏri] (pres. muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. muòia ..., [...] risa); lo fa m. dalla voglia ma non lo accontenta; m. di piacere, di felicità; si vede che muore di rabbia, d’invidia; muore per quella ragazza, ne è fortemente innamorato; prov., aspettare e non venire, è una cosa da m.; partire è un po’ morire ...
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svellere
svèllere (ant. svègliere, poet. raro svèrre) v. tr. [lat. *exvellere, variante di evellĕre «strappare», comp. di e(x)- e vellĕre «tirare, estirpare»] (io svèllo o svèlgo, tu svèlli, ecc.; pass. [...] energicamente un sentimento o una passione, un’impressione o un ricordo: non posso s. dal mio animo quell’immagine; O invidia ..., Da radice n’hai svelta mia salute (Petrarca), mi hai strappato la mia felicità, la mia beatitudine. ◆ Il part. pass ...
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cinghio
cìnghio s. m. [lat. cĭngŭlum: v. cingolo], ant. e poet. – Cerchio, cerchia: fremeano sopra il bianco cinghio Dei denti le narici larghe (Pascoli); Dante l’usò col senso di cerchio dell’Inferno [...] (Nel primo c. del carcere cieco), girone del Purgatorio (questo c. sferza La colpa de la invidia), e anche per indicare l’argine che cinge le varie bolge dell’8° cerchio dell’Inferno (maestro, fa che tu arrivi Da l’altro c. e dismontiam lo muro). ◆ ...
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mezzo1
mèżżo1 agg. [lat. mĕdius]. – 1. a. Di ogni cosa che (per numero, quantità, grandezza, volume, massa, durata, valore, ecc.) è o si considera la metà dell’intero: m. dozzina, m. migliaio; m. battaglione; [...] interporsi: entrò di m. per separare i due contendenti, per metter pace (fig.: se c’entra di m. il sospetto, l’invidia, la rivalità, il puntiglio, è finita); mettere qualcuno di m., fare che s’interponga, oppure farlo entrare, anche contro sua voglia ...
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invìdia Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede tale bene o qualità; anche, la disposizione generica a provare tale...
invidia
Fernando Salsano
È il sentimento di cruccio nascente dal considerare il bene altrui come lesivo del proprio, e nel secondo girone del Purgatorio (il cinghio che sfera / la colpa de la invidia, XIII 38; il vocabolo ricorre anche al...