w, W
(vu dóppia o dóppia vu; anche, vu dóppio o dóppio vu); s. f. o m. – Ventiduesima lettera dell’alfabeto latino (usata solo in parole d’origine straniera non adattate). Sconosciuta all’alfabeto latino [...] convenzionalmente identificata dalla parola inglese whisky 〈u̯ìski〉. ◆ Nell’uso comune, il segno della W maiuscola è simbolo dell’interiezione viva, evviva, come grido di acclamazione e di esultanza (mentre lo stesso segno capovolto, ʍ, che può anche ...
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sacramento
sacraménto (ant. sagraménto e, nel sign. 1, saraménto) s. m. [dal lat. sacramentum, der. di sacrare «consacrare»; in origine «pegno, giuramento», e quindi «pegno della fede, atto sacro»]. [...] S.; esposizione, adorazione del santissimo Sacramento. Al contrario, con uso profano non più com., la parola ricorre come interiezione blasfema o comunque poco riguardosa di meraviglia, di contrarietà, di indignazione e sim.: sacramento!; per tutti i ...
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monosillabo
monosìllabo agg. e s. m. [dal lat. tardo monosyllăbus, gr. μονοσύλλαβος, comp. di μονο- «mono-» e συλλαβή «sillaba»]. – 1. agg. Che è composto di una sola sillaba, monosillabico: preposizione, [...] interiezione monosillaba. 2. s. m. Parola (cioè unità lessicale) consistente di una sola sillaba: re, si, ecc.; quando questa parola è una particella grammaticale (articolo, preposizione, congiunzione), essa è di norma sprovvista di accento, e tende ...
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zip
żip s. f. o m. [voce onomatopeica]. – 1. Cerniera lampo; è più esattamente un nome depositato di formazione inglese (propr. «sibilo»), affermatosi, per la brevità, anche come denominazione generica, [...] a zip; una zip poco resistente. 2. Nel linguaggio dei fumetti, solo come s. m. (ma per lo più con valore di interiezione), forma grafica che riproduce il rumore di un sibilo o del fischio emesso da un oggetto di piccole dimensioni che sfreccia nell ...
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nientemeno
nienteméno (o 'niènte méno') avv. – 1. In misura non inferiore, allo stesso modo; con questa accezione (in cui è più com. la grafia staccata niente meno) è generalm. seguito da che o di: stelle [...] a persino, addirittura); con questa funzione, è di solito seguito dalla cong. che o usato come inciso o come interiezione, spesso iron. o scherz.: sperava d’essere accolto n. che dalla banda musicale del paese; adesso, invece, finalmente, abitava ...
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zoom
〈∫ùum〉 s. ingl. [voce di origine onomatopeica, propr. «ronzio, rombo»; per il sign. 1 v. anche zumare] (pl. zooms 〈∫ùum∫〉), usato in ital. al masch. (e pronunciato comunem. 〈ʒum〉). – 1. Denominazione [...] focale montati su torretta; in quelle fotografiche consente di variare l’ingrandimento del soggetto senza cambiare l’obiettivo. 2. Nel linguaggio dei fumetti, per lo più con valore di interiezione, forma grafica che riproduce il rumore di un rombo. ...
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invariabile
invariàbile agg. [comp. di in-2 e variabile]. – Non variabile, non soggetto a variazione: norme, leggi i.; quindi anche costante: mantenere i. la temperatura di un ambiente; persona di carattere, [...] indeclinabili) del discorso, quelle che non hanno flessione, e cioè l’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione. ◆ Avv. invariabilménte, senza mai variare, sempre nello stesso modo: questo fenomeno si ripete invariabilmente da molti ...
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nasale
agg. e s. m. e f. [der. di naso]. – 1. agg. a. Proprio del naso, che è parte del naso, che ha rapporto col naso: la prominenza, il profilo n.; respirazione n., attraverso il naso; plastica n., [...] f., una n., le nasali). L’italiano ha tre consonanti nasali (m, n, gn), non ha sonanti nasali, tranne in qualche interiezione come ehm ‹m›, uhm ‹m›, e non presenta vere e proprie vocali nasali (a differenza, per es., del francese). b. Nel linguaggio ...
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discorso2
discórso2 s. m. [dal lat. discursus -us, der. di discurrĕre: v. discorrere]. – 1. a. L’atto del discorrere, dell’esprimere il pensiero per mezzo della parola: lasciare in tronco un d.; perdere [...] quanto hanno una flessione (sostantivo, aggettivo, articolo, pronome, verbo), e quattro invariabili (avverbio, preposizione, congiunzione, interiezione). b. In sintassi, con riferimento al modo con cui, narrando o scrivendo, si riproducono le parole ...
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boh vax
(Boh Vax, Boh-Vax) loc. s.le m. e f. e agg. inv. (iron.) Chi, che è incerto sull’opportunità di sottoporsi a una vaccinazione. ♦ Nelle more della clamorosa débâcle del MoVimento 5 Stelle in Abruzzo [...] ai cittadini da parte delle istituzioni. (Claudio Cerasa, Foglio.it, 15 giugno 2021, Politica).
Composto giustapponendo l'interiezione boh e vax, scorciamento ingl. dei s. vaccine (‘vaccino’) o vaccination (‘vaccinazione), sul modello di no-vax ...
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interiezióne Parte invariabile del discorso con valore esclamativo che si può esprimere mediante parole o espressioni linguistiche indicanti meraviglia, gioia, dolore ecc. Non è sintatticamente legata alla proposizione cui appartiene ed è quasi...
L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati soggettivi del parlante. Priva di legami...