intellettivo
agg. [dal lat. tardo intellectivus, der. di intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»]. – 1. Che riguarda l’attività dell’intelletto, la capacità d’intendere con l’intelletto: [...] l’atto, il momento i.; percezione, virtù, potenza i.; vigore i.; la facoltà i. (o assol., l’intellettiva, s. f.). Nella filosofia aristotelica, anima i. (gr. διανοητικὴ ψυχή), l’anima intesa come principio vitale dell’uomo, distinta dall’anima ...
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intelligenza
intelligènza (ant. intelligènzia) s. f. [dal lat. intelligentia, der. di intelligĕre «intendere»]. – 1. a. Complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono all’uomo di pensare, comprendere [...] l’i.; per il quoziente d’i., v. quoziente, n. 2 d. Nella terminologia filosofica, il termine equivale sostanzialmente a intelletto. b. Con uso assol., attitudine a intendere bene, con facilità e prontezza (cfr. l’agg. intelligente): dare prova d’i ...
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teorema
teorèma s. m. [dal lat. tardo theorēma, gr. ϑεώρημα (propr. «ricerca, meditazione», der. di ϑεω-ρέω «esaminare, osservare»)] (pl. -i). – 1. Nella cultura classica e medievale, la «visione» sensibile [...] o intellettiva e il relativo oggetto, soprattutto nell’ambito dell’esperienza contemplativa; più generalm., dottrina o insieme di dottrine proprie di un determinato ambito o di una determinata disciplina (spec. l’astrologia). In partic., nell’etica, ...
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decadimento
decadiménto s. m. [der. di decadere]. – 1. Il decadere, sia fisico, sia morale: d. delle forze; il d. delle nazioni; d. delle lettere, delle arti; d. mentale, deterioramento dell’efficienza [...] intellettiva che non raggiunge la gravità della demenza. 2. Nel linguaggio scient., il progressivo ridursi nel tempo del valore di una determinata grandezza: il d. delle costanti elastiche di un materiale. In partic., in fisica, il progressivo ...
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senno
sénno s. m. [dal franco sinn, per il tramite del provenz. e fr. ant. sen]. – Facoltà, e capacità abituale, d’intendere, giudicare e operare con prudenza e saviezza: una ragazza di senno; un uomo [...] che cosa si sarebbe dovuto fare per prevenirla o perché avesse un esito migliore. Anche, meno com., ingegno, capacità intellettiva, indipendentemente dal comportamento morale: Né s. astuto, né favor di regi All’Itaco le spoglie ardue serbava (Foscolo ...
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sensitivo
agg. [dal lat. mediev. sensitivus, der. di sensus, part. pass. di sentire «sentire»]. – 1. Che riguarda l’attività dei sensi, che è in rapporto con la sensibilità: funzione s., facoltà s. (anche [...] negli animali, che riassorbe le funzioni dell’anima vegetativa ed è, solo nell’uomo, il fondamento dell’anima razionale o intellettiva: levando l’ultima potenza de l’anima, cioè la ragione, non rimane più uomo, ma cosa con anima s. solamente ...
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concetto2
concètto2 s. m. [dal lat. conceptus -us, der. di concipĕre «concepire»]. – 1. Pensiero, in quanto concepito dalla mente; più in partic., anche dal punto di vista filosofico, la nozione che [...] : avere o tenere qualcuno in c. di galantuomo, di furfante; un frate morto in c. di santo (o di santità). 3. Capacità intellettiva: O somma luce che tanto ti levi Da’ c. mortali (Dante). 4. Pensiero in genere, idea, il contenuto di ciò che qualcuno ...
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facolta
facoltà (ant. facultà) s. f. [dal lat. facultas -atis, dal tema di facĭlis «facile»]. – 1. Potere, autorità, possibilità, capacità di fare o no qualcosa: a. Con riferimento alle qualità della [...] un po’ matto); le f. dello spirito; specificando: f. di sentire, di comprendere, ecc.; usato assol., capacità intellettiva: Per questo la Scrittura condescende A vostra facultate (Dante). b. Con riferimento alla responsabilità giuridica dei proprî ...
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noema
noèma s. m. [dal gr. νόημα, der. di νοέω «capire, conoscere, pensare»] (pl. -i). – 1. a. Nella gnoseologia aristotelica, l’oggetto della noesi, cioè la nozione o concetto che è oggetto dell’intuizione [...] intellettiva (o noesi) derivata da processo astrattivo, prima di divenire termine di rapporti logici. b. Nella fenomenologia husserliana, l’elemento oggettivo (contenuto noematico) dell’esperienza, ossia ciascuno dei varî modi in cui l’oggetto (che ...
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noesi
noèṡi s. f. [dal gr. νόησις, der. di νοέω «capire, conoscere, pensare»]. – 1. Nella gnoseologia aristotelica, atto dell’intelletto (gr. νοῦς) o conoscenza intellettiva, che, in quanto sapere intuitivo [...] o apprensione immediata di un noema o concetto, è distinto dall’attività giudicativa e argomentativa (diànoia), di cui però costituisce il presupposto e il fondamento. 2. Nella fenomenologia husserliana, ...
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plusdotazione
s. f. Capacità intellettiva superiore alla media.
• Talento, plusdotazione, genialità. Molti modi, infinite sfumature per esprimere un solo concetto: ci sono bambine e bambini, adolescenti, ragazzi che seguono percorsi diversi....
In psicologia, la diminuzione dell’efficienza intellettiva. Accanto a un d. fisiologico, ne esiste uno patologico dovuto a lesioni cerebrali di varia natura (➔ demenza), oltre a quello osservabile nello schizofrenico a evoluzione cronica.