adontare
(ant. aontare) v. tr. [der. di onta] (io adónto, ecc.). – 1. ant. Fare onta, offendere. 2. intr. pron. Risentirsi come di un’onta per sé, ritenersi offeso, sdegnarsi: adontarsi per un nonnulla; [...] s’adontò per le mie parole. Anticam. anche senza la particella pron.: Ed è chi per ingiuria par ch’aonti (Dante). ...
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sgualdrina
s. f. [prob. der., per mutamento di suff., di sgualdracca, variante ant. di baldracca]. – Donna il cui comportamento, spec. sessuale, contravviene ai canoni tradizionali dell’onestà e del [...] pudore; equivale in genere a prostituta e al più volgare puttana, e come questo si usa per lo più come ingiuria: ti comporti come una s.; sei peggio di quella s. di tua figlia! ◆ Dim. sgualdrinèlla; pegg. sgualdrinàccia. ...
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rimbeccare
v. tr. [comp. di rin- e beccare] (io rimbécco, tu rimbécchi, ecc.). – 1. raro. Beccare a propria volta. 2. fig. a. Ribattere con prontezza e vivacità, in modo polemico, mordente e duro: non [...] sùbito; nel rifl., con valore reciproco: hanno un caratteraccio, si rimbeccano tutto il giorno. Meno com., con oggetto di cosa: r. un’insinuazione, un’ingiuria. b. ant. Opporsi: la colpa che rimbecca Per dritta opposizione alcun peccato (Dante). ...
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bastardo
agg. [dal fr. ant. bastard (mod. bâtard), voce di origine incerta]. – 1. Termine generico per indicare un ibrido fra due razze, spec. di animali o di piante; frequente anche come s. m. (f. -a). [...] più frequente come sost.: è un b., una bastarda. Con questo sign. è in genere spreg., e spesso adoperato come ingiuria. b. Per estens., spurio, non schietto: parole, locuzioni b.; o degenere, corrotto: tempi b.; discendenti bastardi. 3. Nelle arti e ...
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dimettere
diméttere v. tr. [dal lat. dimittĕre, comp. di di(s)-1 e mittĕre «mandare»; nel sign. 2, sull’esempio del fr. démettre] (coniug. come mettere). – 1. Lasciare andare, licenziare; con questo [...] dismettere: dimise la consueta boria; ho già dimesso gli abiti invernali. 4. ant. a. Assolvere, perdonare (per es., d. un’ingiuria); condonare (un debito o sim.). b. Concedere, consentire: Se tu avessi ... Atteso a la cagion per ch’io guardava, Forse ...
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ammazzare
v. tr. [der. di mazza, propr. «colpire con una mazza»]. – 1. a. Uccidere con mezzi violenti: fu ammazzato dai rapinatori; ho ammazzato una lepre; quando ammazziamo il maiale?; va a morì ammazzato!, [...] tipica ingiuria romanesca. Come termine di macelleria, anche usato assol.: carne, no signore, perché ieri l’avevan già finita e fino a sabato non ammazzano (Fucini). b. estens. Provocare la morte, essere in qualche modo causa di morte: ne ammazza più ...
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ignorante
agg. e s. m. e f. [dal lat. ignorans -antis, part. pres. di ignorare «ignorare»]. – 1. a. Che non conosce una determinata materia, che è in tutto o in parte digiuno di un determinato complesso [...] educazione, villano: quanto sei i.!; come sost.: è un’azione da i.; sei una i. se parli così; e come titolo d’ingiuria: taci, i.!; lei è un i., un idiota! ◆ Dim. ignorantèllo, agg. e s. m.; in partic., furono chiamati ignorantelli, in passato, i ...
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mammalucco
(o mamelucco o mammelucco) s. m. [dall’arabo mamlūk, propr. «schiavo comperato»] (pl. -chi). – 1. Nome con cui furono chiamati gli appartenenti a quelle milizie turche e circasse, originariamente [...] talvolta anche il femm. mammalucca): non capisce proprio niente quel m. (o quella m.); spìcciati, non stare lì a guardarmi come un m.; e come appellativo d’ingiuria o di commiserazione: sta’ zitto, m.!; non credere di farmi paura, povero mammalucco! ...
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proverbio
provèrbio s. m. [dal lat. proverbium, der. di verbum «parola»]. – 1. Breve motto, di larga diffusione e antica tradizione, che esprime, in forma stringata e incisiva, un pensiero o, più spesso, [...] riferimento a situazioni e più spesso a particolari qualità di una persona o di una cosa che si citano come esempio caratteristico (lo stesso che diventare proverbiale): l’astuzia di Ulisse è passata in proverbio. 2. ant. Offesa, villania, ingiuria. ...
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mortale
agg. e s. m. [dal lat. mortalis, der. di mors mortis «morte»]. – 1. a. agg. Che è soggetto a morte: gli uomini sono m.; il corpo è m., l’anima è immortale; le spoglie m., il corpo, il cadavere; [...] ; scherz., è nemico m. dell’acqua, riferito a persona sudicia (o anche a persona molto amante del vino). Con altro senso, offesa, ingiuria m., un insulto m., che si può riparare solo con la morte dell’offensore. c. Con valore per lo più iperb., di ...
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Delitto commesso da chiunque offende l’onore o il decoro di una persona presente, mediante comunicazione telegrafica o telefonica o con scritti o disegni diretti alla persona offesa. È punito con la reclusione e con la multa e tali pene sono...
ingiuria (Ingiura, in rima)
Vincenzo Valente
L'idea dell'i. in D. trova riscontro, oltre che nella nozione etimologica del termine " iniuria est iniustitia " (cioè atto che offende la giustizia: Isid. Etym. V XXVI 10), nella conoscenza di...