tollerare
(ant. o letter. tolerare) v. tr. [dal lat. tolerare, affine a tollĕre «levare»] (io tòllero, ecc.). – 1. a. Sopportare cose, fatti, situazioni spiacevoli o per naturale pazienza o perché si [...] ?; più spesso in frasi negative: non tollererò mai un tale sopruso; quando parla, non tollera interruzioni; conclusono che questa ingiuria non si poteva sanza vergogna tollerare (Machiavelli); in partic., t. una persona o la presenza di una persona ...
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buffone1
buffóne1 s. m. (f. -a, non com.) [prob. der. di buffa1 «burla, scherzo»]. – 1. Nell’antichità, ma spec. nel Medioevo e nel Rinascimento, uomo (assai più raramente donna) per lo più fisicamente [...] quasi per scherzo, o procede con incostanza e leggerezza non degne di persona seria: non gli dar retta, è un b.; frequente come titolo d’ingiuria: sta’ zitto, b.!, e, al femm., sta’ zitta, buffona! ◆ Dim. buffoncèllo (f. -a); pegg. buffonàccio (f. -a ...
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improntare2
improntare2 v. tr. [der. di pronto] (io imprónto, ecc.), ant. raro. – Approntare, affrettare, sollecitare: Ed è chi per ingiuria par ch’aonti, Sì che si fa de la vendetta ghiotto, E tal convien [...] che ’l male altrui impronti (Dante) ...
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smaltire
v. tr. [dal germ. *smaltjan «rendere liquido, fluido», cfr. il ted. schmelzen «struggere, fondere»] (io smaltisco, tu smaltisci, ecc.). – 1. a. Digerire completamente ciò che si è ingerito: [...] ; s. l’ira, la rabbia, la bile; meno com., mandare giù, ingoiare, sopportare senza poter reagire: non riuscire a s. un’ingiuria, un’offesa, un torto; con sign. più generico, consumare: qui costui si lasci, Qui lui solo a smaltir la sua ricchezza (V ...
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impunito
agg. [dal lat. impunitus, comp. di in-2 e punitus, part. pass. di punire]. – 1. Non punito, non colpito dal giusto e meritato castigo (riferito sia alla colpa sia alla persona): il delitto rimase [...] come termine oltraggioso, col senso di sfrontato e sim., per lo più sostantivato: che i.!; è un i.!; faccia da i.!; talora scherz., senza tono d’ingiuria e con uso analogo a birbante, briccone, discolo e sim., riferito anche a ragazzi o bambini. ...
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quadrupede
quadrùpede agg. e s. m. [dal lat. quadrŭpes -ĕdis, comp. di quadru- e pes pedis «piede»]. – Che ha quattro zampe: animali q., e come s. m. un q., i quadrupedi, denominazione, priva di valore [...] il sinon. tetrapodi), comprensiva di tutti i vertebrati con quattro zampe, ossia mammiferi, anfibî e rettili, mentre nell’uso corrente è limitata ai soli mammiferi: i grossi q. domestici, selvatici; sei un q.!, come ingiuria scherz., sei un animale. ...
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memoria
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli [...] ’nvidia le diede (Dante); calunniare, maledire, profanare la m. di uno; offesa alla m. di un defunto, reato d’ingiuria o di diffamazione commesso nei confronti di un defunto, punibile, secondo il codice penale, a querela dei prossimi congiunti. In ...
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obbrobrio
obbròbrio (ant. oppròbrio) s. m. [dal lat. opprobrium, comp. di ob- e probrum «vergogna, disonore, infamia»]. – 1. a. Infamia, disonore: In o. di noi, per noi si legge ... il nome di colei [...] edifici moderni sono un o.; questo quadro è un vero o.; così conciata sei proprio un o.; assol., che obbrobrio!, a proposito di cosa esteticamente molto sgradevole, di azione turpe e sim. 2. Raro al plur., insulto, ingiuria: lo ricoprì di obbrobrî. ...
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ribattere
ribàttere v. tr. e intr. [comp. di ri- e battere] (come intr., aus. avere). – 1. tr. Battere di nuovo, anche più volte, ripetutamente: questo tappeto è ancora impolverato, bisogna ribatterlo; [...] dell’avversario prima che colpisca; r. un chiodo, ribadirlo. b. fig. Respingere, rintuzzare argomentando e confutando: r. un’ingiuria, un’accusa, un’obiezione; ha ribattuto uno per uno tutti i punti dell’arringa dell’avvocato difensore; ha ribattuto ...
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malizia
malìzia s. f. [dal lat. malitia, der. di malus «malvagio»]. – 1. a. Tendenza, inclinazione a commettere il male consapevolmente: la m. del demonio; l’intenzione stessa, la volontà di fare il [...] sia per mezzo di violenza sia per mezzo di frode (contrapposto dunque alla sola incontinenza): D’ogne m., ch’odio in cielo acquista, Ingiuria è ’l fine, ed ogne fin cotale O con forza o con frode altrui contrista; ma nello stesso canto (XI, 82-83) è ...
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Delitto commesso da chiunque offende l’onore o il decoro di una persona presente, mediante comunicazione telegrafica o telefonica o con scritti o disegni diretti alla persona offesa. È punito con la reclusione e con la multa e tali pene sono...
ingiuria (Ingiura, in rima)
Vincenzo Valente
L'idea dell'i. in D. trova riscontro, oltre che nella nozione etimologica del termine " iniuria est iniustitia " (cioè atto che offende la giustizia: Isid. Etym. V XXVI 10), nella conoscenza di...