ardire1
ardire1 v. tr. [dal francone hardjan «indurare»; cfr. ted. hart «duro»] (io ardisco, tu ardisci, ecc.). – Osare, avere il coraggio di fare una cosa: ardì affrontare apertamente l’avversario; [...] la prep. a: non ardivano a aiutarlo (Boccaccio); s’io son teco, ardisco ad ogn’impresa (Ariosto); con la prep. a e l’infinito è anche normale l’uso, letter. e poet., dell’intr. pron.: Nobil natura è quella Che a sollevar s’ardisce Gli occhi mortali ...
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ereggere
erèggere v. tr. – Infinito tratto arbitrariamente dalle forme eressi, eretto di erigere, rifatto secondo reggere e alcuni suoi composti (correggere, sorreggere) che risalgono, direttamente o [...] indirettamente, a forme lat. in -rigĕre. È documentato in rari esempî letterarî, e soltanto nella forma dell’infinito. ...
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fare2
fare2 (ant. fàcere) v. tr. [lat. facĕre] (pres. fo 〈fò〉 [radd. sint.] o fàccio, fai [ant. faci], fa [radd. sint.; ant. e poet. face], facciamo, fate, fanno; imperf. facévo, ecc. [ant. e poet., [...] sì che assolvessero il reo; fecero tanto che lo costrinsero a cedere. c. Col semplice che e un congiuntivo (o di e un infinito): fa che lavi, Quando se’ dentro, queste piaghe (Dante); fa’ che venga a casa mia; fa’ di non lasciar trapelare nulla. 5 ...
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osare
oṡare v. tr. [lat. volg. ausare, der. di ausus, part. pass. di audere «osare»] (io òso, ecc.). – Avere il coraggio di fare cosa che sia per sé temeraria, rischiosa, imprudente o per qualsiasi motivo [...] bue (Parini); osò avventurarsi nella foresta; nessuno osava dirglielo; che nessuno osi toccarti; non osava aprir bocca; talora l’infinito è preceduto dalla prep. di: osar di dire, di fare qualche cosa. Con uso assol.: bisogna saper osare; come ...
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tornare
v. intr. e tr. [lat. tornare «lavorare al tornio, far girare sul tornio», der. di tornus «tornio»] (io tórno, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) Avviarsi, essere diretti al luogo da cui si era partiti [...] tempo rimena (Petrarca); La notte che le cose ci nasconde Tornava ombrata di stellato ammanto (Poliziano). c. Seguito da a e un infinito, indica il ripetere o ripetersi di un’azione, di un fatto: torna a dirlo, se ne hai il coraggio!; torna a leggere ...
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riuscire
(pop. riescire) v. intr. [comp. di ri- e uscire] (coniug. come uscire: io rïèsco, tu rïèsci, ecc.; aus. essere). – 1. Uscire di nuovo: è entrato in casa di corsa, e ne è riuscito quasi subito; [...] fatto di essere assegnato proprio lui a quel posto (lo stesso che riuscì a ottenerlo); con un agg. predicativo e l’infinito, o con uso assol., in alcune frasi tipiche: mi riesce difficile esprimerlo; non mi riesce facile, ora, fare un preventivo; a ...
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Grimbo
s. m. inv. Situazione sospesa, indeterminata in cui viene a trovarsi la Grecia all'interno dell'Unione europea, per via della grave crisi economica e finanziaria. ◆ Se questo non accade, tutto [...] : dal punto di vista dei debitori, dei creditori, dei mercati, delle riforme. Il tempo si ferma, in un infinito limbo. Anzi, in un infinito “Grimbo”, il limbo greco, come dicono sempre a Citigroup Inc. Il mondo dell’Ade, dove nulla accade. (Linkiesta ...
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campióne s. m. [dal lat. mediev. campio -onis, der. di campus nel senso di «campo di battaglia»]. – 1. Nel medioevo, chi combatteva nei giudizî di Dio o prendeva parte a un duello al posto di altri (per [...] nome con cui sono talora indicati i modelli architettonici eseguiti in grandezza naturale. 8. In matematica, infinito c. (o infinitesimo c.) in un punto xo è la funzione, infinita (o infinitesima) per x = x0, che si assume come misura degli ordini di ...
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ipèrbole s. f. [dal lat. hyperbŏle, gr. ὑπερβολή, da ὑπερβάλλω «gettare oltre» (il greco aveva già tutti e due i sign.)]. – 1. In retorica, figura consistente nell’esagerare per eccesso (è un secolo che [...] ), che si ottiene cioè come sezione di un cono circolare con un piano: consta di due parti separate (rami) prolungantisi all’infinito nella direzione di due rette distinte (dette asintoti), ed è il luogo dei punti del piano per i quali la differenza ...
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càntico s. m. [dal lat. cantĭcum, der. di cantare «cantare2»] (pl. -ci). – 1. a. Componimento lirico solenne di carattere religioso, per lo più in lode di Dio: il C. delle creature, o di frate Sole, composto [...] all’urna un cantico Che forse non morrà (Manzoni); e cantici Di gloria, di gloria, di gloria Correran per l’infinito azzurro (Carducci). 2. Monologo del dramma romano recitato o cantato con l’accompagnamento del flauto; in senso più ampio, anche ...
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Opera (1584) del filosofo G. Bruno (1548-1600), che forma una trilogia, con De la causa, principio et uno e La Cena delle Ceneri, di dialoghi in italiano pubblicati a Londra nello stesso anno. In polemica con l'aristotelimo, ha per tema centrale...
INFINITO (lat. infinitus o infinitivus [modus], impropria traduzione del greco ἀπαρέμϕατος [ἔγκλιοις], cioè "(forma) sprovvista di determinazioni supplementari")
Giacomo Devoto
Formazione nominale del verbo che indica l'azione, senza specificazione...