piagnere
piàgnere v. intr. – Variante ant. o region. di piangere (limitata all’infinito e ai tempi semplici derivati dal tema dell’infinito), largamente usata nel linguaggio poetico. ...
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cominciare
v. tr. e intr. [lat. *cominitiare, comp. di com- (=cum) e initiare «dar principio»] (io comìncio, ecc.). – 1. tr. Fare il primo atto di un’azione, compiere la prima parte di un’opera o di [...] un libro; c. una nuova cura; cominciò il discorso con un saluto (o rivolgendo un saluto) ai presenti. Con la prep. a e l’infinito: c. a scrivere, a leggere, a imparare, a muoversi; c. a contare dall’1, dal 100; cominciamo a leggere dal terzo capitolo ...
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onde
ónde avv. [lat. ŭnde], letter. – 1. È propr. un avv. di moto da luogo, che significa «da dove» o «da cui» e si adopera (come il sinon. donde) in frasi interrogative, dirette o indirette, e in prop. [...] ricca la Santuzza, e onde gabbare il mondo si è messa sul petto l’abitino di Figlia di Maria (Verga). Con l’infinito, del resto, è frequente anche nei varî usi in cui equivale a pron. relativo: cercava un’apertura onde (= per dove, attraverso la ...
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atomismo
s. m. [der. di atomo]. – 1. Concezione filosofica, che vien fatta risalire ai filosofi greci Leucippo e Democrito, secondo la quale la materia sensibile non è suddivisibile all’infinito ed è [...] molecole), contrapposta, con alterna fortuna, alla concezione secondo la quale la materia è continua, ossia suddivisibile all’infinito. 3. Per estens., termine usato in varî linguaggi scientifici per designare dottrine che sostengono, o situazioni di ...
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proporre
propórre (ant. propónere) v. tr. [dal lat. proponĕre, comp. di pro-1 e ponĕre «porre»] (coniug. come porre). – 1. ant. o letter. In senso proprio, porre innanzi, e quindi offrire, mettere davanti [...] andare a parlargli personalmente; con lo stesso sign. anche nella forma attiva, seguita da prop. oggettiva con di e l’infinito: avevo proposto di parlartene oggi stesso; propuosi di fare uno sonetto, ne lo quale io salutasse tutti li fedeli d’Amore ...
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finire
v. tr. e intr. [lat. fīnīre, der. di finis «limite; cessazione»] (io finisco, tu finisci, ecc.). – 1. tr. a. Condurre a fine, a termine, a compimento: f. un lavoro, un articolo, un disegno; f. [...] , i sessant’anni, ecc.); f. i proprî giorni, morire (scherz., anche di arnese o altro oggetto divenuto inservibile). Con di e l’infinito: f. di leggere un libro (o la lettura di un libro, o semplicem. f. il libro); f. di fare colazione, di scontare ...
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finito
agg. [part. pass. di finire]. – 1. a. Giunto o condotto a termine, compiuto: arrivare a spettacolo f.; sono ormai due anni f. che ha lasciato il paese. Frequente nell’uso fam. la locuz. farla [...] , nel linguaggio letter., in quello scient., e nella matematica: il concetto del f. (qui sostantivato con valore neutro) e dell’infinito; la materia è per sé stessa f.; una quantità determinata e f.; insieme f., in matematica, quello per il quale non ...
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usare
uṡare v. tr. e intr. [lat. *usare, der. di usus, part. pass. di uti «usare»; v. uso1 e uso2]. – 1. tr. a. Fare uso, servirsi di qualcosa, o anche di qualcuno, sia per una particolare utilizzazione [...] feste popolari oggi non usano più; questo tipo d’abito non usa più; espressioni, parole che usavano cent’anni fa; con infinito soggettivo, o in costruzione impers. (invece del più com. si usa): un tempo usava far le serenate alle ragazze; paesi in ...
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sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] sim. (qui con senso partic.: marcare, dare rilievo al ritmo, all’accento, in modo da farlo ben sentire). Con verbo all’infinito o con prop. oggettiva: Pianger senti’ fra ’l sonno i miei figliuoli Ch’eran con meco, e dimandar del pane (Dante); sentii ...
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senza
sènza (ant. sanza) prep. [lat. absĕntiā «in assenza, in mancanza di»; cfr. l’ant. milan. asensa e il vernacolo tosc. insenza; per la variante sanza, v. sanza1]. – Indica esclusione, privazione, [...] , quando un fatto è già accaduto due volte, è molto facile che si verifichi almeno una volta ancora. 2. a. Premesso a un infinito, serve a negare il fatto o l’azione: mettiti lì buono, s. piangere, e non piangere; mi sono rigirato tutta la notte, s ...
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Opera (1584) del filosofo G. Bruno (1548-1600), che forma una trilogia, con De la causa, principio et uno e La Cena delle Ceneri, di dialoghi in italiano pubblicati a Londra nello stesso anno. In polemica con l'aristotelimo, ha per tema centrale...
INFINITO (lat. infinitus o infinitivus [modus], impropria traduzione del greco ἀπαρέμϕατος [ἔγκλιοις], cioè "(forma) sprovvista di determinazioni supplementari")
Giacomo Devoto
Formazione nominale del verbo che indica l'azione, senza specificazione...