si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in [...] espressioni, spec. dopo il verbo fare: bisogna far sì che tutti restino soddisfatti; o quando è seguito dalla prep. da con infinito: aggiungerò qualche nota, sì da rendere il testo più chiaro (v. anche sicché). Per l’agg. composto sì fatto (e l ...
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si1
si1 pron. [lat. sē e sĭbi, accus. e dat. del pron. rifl. di 3a persona]. – 1. Forma atona del pronome rifl. di terza persona, sing. e plur., che serve alla coniugazione dei verbi riflessivi e in [...] proclitica al verbo (come negli esempî sopra citati), o posposta come enclitica ai verbi di modo infinito (che viene troncato: nascondersi, adirarsi, pentirsi, turbarsi), participio (esercitatosi nei calcoli), gerundio (vedendosi perduto); nell’uso ...
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rimettere
riméttere v. tr. [lat. remĭttĕre «rimandare», «rallentare, scemare», «concedere, perdonare», comp. di re- e mĭttĕre (v. mettere); quando ha valore iterativo, è comp. di ri- e mettere] (coniug. [...] (e assol.: speriamo che il tempo si rimetta), o più raram. al brutto, tornare, rifarsi bello o brutto. Seguìto da un infinito (o anche da un sost.) introdotto dalla prep. a, riprendere, ricominciare a fare qualcosa che era rimasto in sospeso o si era ...
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intromettere
introméttere v. tr. [dal lat. intromittĕre, comp. di intro- e mittĕre «mandare»] (coniug. come mettere). – Raro o ant. l’uso trans., come sinon. di introdurre, riferito a cosa (in senso [...] , per mandare a monte un disegno; quando s’intromette lui, guasta tutto; intromettersi nelle faccende altrui (anticam., in questo senso e in quello più generico di occuparsi di qualche cosa, anche con la prep. di seguita da un nome o da un infinito). ...
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trasposizione
traspoṡizióne s. f. [der. di trasporre]. – L’azione e l’operazione di trasporre, il fatto di venire trasposto, come mutamento reciproco di posto tra due o più elementi o parti di un insieme. [...] diversa da quello che è l’ordine normale o consueto; così, per es., il gruppo me lo che, unito a un infinito, è di norma enclitico (devi dirmelo), diventa proclitico nell’imperativo negativo (non me lo dire!). 2. a. In elettrotecnica, nelle linee ...
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attrattore
attrattóre s. m. [der. di attrarre]. – 1. In fisica, il luogo dei punti dello spazio delle fasi a cui tende nel tempo la traiettoria di un sistema complesso (v. sistema, n. 1 b), quali che [...] che hanno un moto periodico è invece costituito in genere da una curva chiusa che il sistema ripercorre all’infinito con la frequenza propria. A. strano, attrattore caratteristico di particolari sistemi, la cui traiettoria si aggroviglia, si ripiega ...
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dovere2
dovére2 v. tr. [lat. debēre, contratto da dehibere, comp. di de- e habere «avere», quindi propr. «avere avuto qualcosa da uno e perciò essergli debitore»] (pres. indic. dèvo o dèbbo [ant. o poet. [...] ai nn. 1, 2 e 3, in cui è usato come verbo servile, può coniugarsi con l’ausiliare avere o essere, secondo l’infinito con cui si unisce). – 1. a. Avere obbligo (per ragioni morali, per legge, per convenienze sociali, ecc.) di fare una cosa: dobbiamo ...
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fuorche
fuorché (o 'fuòr che'; non com. 'fuòri che') cong. – Eccetto che, tranne che; si usa davanti a verbi di modo infinito o anche davanti a sostantivi o pronomi, con valore eccettuativo e di solito [...] in correlazione con tutto o tutti, ogni, nessuno: tutti argomenti A la salute sua eran già corti, Fuor che mostrarli le perdute genti (Dante); erano tutti presenti all’appello fuorché lui; non parla con ...
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intuizionismo
s. m. [der. di intuizione]. – In filosofia, ogni concezione che assegna all’intuizione un ruolo privilegiato, come capacità di cogliere verità certe sia sul piano gnoseologico sia su quello [...] di conclusioni paradossali quei concetti che non corrispondono a contenuti intuitivi e di cui non può essere indicato il processo di costruzione, quali sarebbero il concetto di infinito attuale, quello di continuo, quello di insieme, ecc. ...
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intuizionista
s. m. e f. e agg. [der. di intuizionismo] (pl. m. -i). – Sostenitore o seguace dell’intuizionismo. Come agg., relativo all’intuizionismo, spec. con riferimento alla filosofia della matematica: [...] , e quindi sull’uso di concetti matematici primitivi, cioè di tipo intuitivo e costruttivo (come la serie dei numeri naturali), e caratterizzata tra l’altro dal rifiuto del principio del terzo escluso, del concetto di infinito attuale, ecc. ...
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Opera (1584) del filosofo G. Bruno (1548-1600), che forma una trilogia, con De la causa, principio et uno e La Cena delle Ceneri, di dialoghi in italiano pubblicati a Londra nello stesso anno. In polemica con l'aristotelimo, ha per tema centrale...
INFINITO (lat. infinitus o infinitivus [modus], impropria traduzione del greco ἀπαρέμϕατος [ἔγκλιοις], cioè "(forma) sprovvista di determinazioni supplementari")
Giacomo Devoto
Formazione nominale del verbo che indica l'azione, senza specificazione...