potenziale
agg. e s. m. [dal lat. tardo potentialis, der. di potentia «potenza»]. – 1. agg. a. Nel linguaggio filos., che concerne la potenza, che è in potenza (nel senso partic. per cui potenza si contrappone [...] ad atto): intelletto p., che è capace di ricevere gli intelligibili. b. Analogam., in logica e in matematica, infinito p., v. infinito, n. 2 b. Nel linguaggio com., che ha aspetto, qualità, possibilità, e sim., che non si sono ancora manifestate o ...
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sincategorematico
sincategoremàtico agg. [der. di sincategorema] (pl. m. -ci). – 1. Nella logica formale, di termine (pronome, avverbio, preposizione, congiunzione) che di per sé, cioè preso isolatamente, [...] luogo a una nuova espressione più lunga, dotata di un significato suo proprio. 2. Nella filosofia aristotelica, si distingue un infinito s. o potenziale, inteso come processo e non sostanza, da cui pertanto si può prendere sempre e solo una parte ...
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infinitivo
agg. [dal lat. tardo infinitivus, der. di infinitus «infinito»]. – 1. Propr., che non determina; si è usato, nella terminologia grammaticale, come equivalente di infinito (modo del verbo); [...] l’infinitivo. 2. Nella sintassi latina, greca, e più raram. italiana, proposizione i. (anche s. f., un’infinitiva), quella che ha nel predicato un verbo di modo infinito, come la frase soggettiva, o oggettiva, oppure anche, talvolta, l’esclamativa. ...
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storico
stòrico (ant. o letter. istòrico) agg. e s. m. [dal lat. historĭcus, gr. ἱστορικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Della storia, in senso ampio: nemesi s. (v. nemesi); o che ha per oggetto e fine [...] di eventi passati, allo scopo di dare maggior evidenza e forza realistica al racconto (v. rispettivam. presente1, n. 3, e infinito, n. 5). c. Che appartiene alla storia, che risale a un’epoca passata e lontana dal momento attuale: un quartiere ...
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venire
v. intr. [lat. vĕnire] (pres. indic. vèngo [ant. o poet. vègno], vièni, viène [poet. ant. vène], veniamo [ant. vegnamo], venite, vèngono [ant. o poet. vègnono]; pres. cong. vènga [ant. o poet. [...] parte o ha inizio il movimento: veniva da casa; è il treno che viene da Milano; il rumore veniva da lontano. Seguito da un infinito, indica l’azione cui si era atteso fino a poco prima o il fatto che poco prima era successo: veniva proprio dall’avere ...
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imperativale
agg. [der. di imperativo]. – Che contiene o comporta un imperativo, o che, più genericam., esprime un comando: frase, locuzione i., che esprime un comando mediante una forma del modo imperativo; [...] immediatamente da lui e gli riferisci ciò che t’ho detto»; analogam., infinito i. (o con funzione i.), quello con cui si formula un avere anche, come secondo elemento, un verbo all’infinito, come lasciapassare, un altro imperativo, come dormiveglia, ...
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troppo
tròppo avv., agg. e s. m. [ant. adattamento del fr. trop, voce di origine germanica che significò dapprima «molto, quantità»; cfr. truppa]. – 1. avv. a. In misura eccessiva, più del giusto o di [...] per quello che guadagni), sia con proposizioni consecutive espresse con perché e il congiuntivo, talora con da e l’infinito, e più spesso con per e l’infinito: corri t. perché io possa tenerti dietro; il cammino è t. lungo da potersi fare tutto in un ...
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tanto
agg., pron. e avv. [lat. tantus agg., tantum avv.]. – 1. agg. a. Al sing., riferito a cosa, così grande, in così gran quantità, e con sign. più determinati, così lungo, così ampio, così esteso, [...] a ricogliere tutte quelle che noi vederem nere, t. che noi ci abbattiamo a essa (Boccaccio); più esplicitamente, fino a t. che, infino a t. che (cfr. anche fintantoché). c. Tanto è, è perfettamente la stessa cosa, non v’è differenza fra (in paragoni ...
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punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo [...] singole voci): p. angoloso, p. cuspidale, p. doppio (v. doppio, nel sign. 3 e), p. di flesso (v. flesso2), p. improprio o all’infinito (v. improprio, nel sign. 3 b), p. di massimo o di minimo (v. massimo, nel sign. 2), p. di sella, ecc. In partic., p ...
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pianosfera
pianosfèra (o piano-sfèra) s. f. [comp. di piano2 e sfera]. – In matematica, lo stesso che piano complesso (v. piano2, n. 5); è così denominata perché, se in tale contesto si aggiunge un «punto [...] all’infinito» (che rappresenta il valore infinito dei numeri complessi), si ottiene una superficie topologicamente equivalente a quella di una sfera. ...
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Opera (1584) del filosofo G. Bruno (1548-1600), che forma una trilogia, con De la causa, principio et uno e La Cena delle Ceneri, di dialoghi in italiano pubblicati a Londra nello stesso anno. In polemica con l'aristotelimo, ha per tema centrale...
INFINITO (lat. infinitus o infinitivus [modus], impropria traduzione del greco ἀπαρέμϕατος [ἔγκλιοις], cioè "(forma) sprovvista di determinazioni supplementari")
Giacomo Devoto
Formazione nominale del verbo che indica l'azione, senza specificazione...