proiezione
proiezióne s. f. [dal lat. proiectio -onis, der. di proicĕre «gettare avanti», part. pass. proiectus]. – 1. a. L’atto di proiettare, di lanciare nello spazio un corpo pesante: parmi dunque [...] , nelle quali il centro di vista è il centro del globo; p. ortografiche, nelle quali il centro è un punto all’infinito; p. scenografiche, nelle quali il centro è esterno al globo; p. stereografiche, le più importanti, nelle quali il centro è sulla ...
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inconcepibile
inconcepìbile agg. [comp. di in-2 e concepibile]. – Che non può essere concepito, cioè pensato, inteso dalla mente umana: grandezze, altezze i.; in un i. infinito; gioie, sofferenze i.; [...] più genericam., che non può essere neppure pensato, o immaginato come possibile nella realtà: condizioni sociali di quel genere sarebbero i. nel nostro paese. Con valore iperb., di cosa che, per essere ...
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divisare
diviṡare v. tr. [lat. *divisare, der. di dividĕre «dividere»]. – 1. letter. a. Proporsi, stabilire, disegnare di fare una cosa (di solito costruito con di e l’infinito): divisò di darsi alla [...] mercatura. b. Immaginare, giudicare, pensare: io mi diviso che voi già sappiate come si convenga procedere in questo affare (Segneri). 2. ant. a. Dividere, separare, spartire: [Ulisse] invocati in prima ...
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idillio
idìllio s. m. [dal lat. idyllium, gr. εἰδύλλιον, dim. di εἶδος «immagine»; propr. «quadretto, bozzetto»]. – 1. Presso i Greci, breve componimento poetico, di genere descrittivo, prevalentemente, [...] sei poesie di carattere e tono contemplativo che poi, nell’edizione dei Canti (1835), assunsero titoli definitivi (per es., L’Infinito, La sera del dì di festa, Alla luna); Grandi i., denominazione usata dai critici per indicare alcune liriche della ...
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rifare
v. tr. [comp. di ri- e fare] (io rifò o rifàccio, tu rifài, egli rifà, ecc.; coniug. come fare). – 1. Fare di nuovo, in quasi tutti gli usi di fare. In partic.: a. Di cose distrutte, deteriorate, [...] fam. Farsi ricostruire o rimodellare chirurgicamente una parte del corpo, anche assol. e nella forma rifarsi: r. il naso. d. Seguito dall’infinito, con valore causativo: mi ha rifatto andare a Milano; lo rifece mettere a sedere. 2. a. Di azioni e di ...
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ramingare
v. intr. [der. di ramingo] (io ramingo, tu raminghi, ecc.; aus. avere), letter. – Andare ramingo; errare, vagabondare senza meta o direzione precisa: Senti raspar fra le macerie e i bronchi [...] La derelitta cagna ramingando Su le fosse (Foscolo); provai ... un infinito rincrescimento pensando a quelli ch’io aveva lasciato sullo Spielberg, a quelli che ramingavano in terre straniere (Pellico). ...
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popolazione
popolazióne (ant. populazióne) s. f. [dal lat. tardo populatio -onis, der. di popŭlus «popolo1»]. – 1. a. L’insieme delle persone viventi in un dato territorio, considerate nel loro complesso [...] che dovrebbe comprendere stelle molto vecchie e prive di elementi pesanti. 5. In statistica, l’insieme completo, finito o infinito, dei valori di una variabile aleatoria, le cui proprietà possono essere stimate a partire da un suo sottoinsieme finito ...
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perche
perché avv. e cong. [comp. di per e che1 o che2]. – Grammaticalmente, oltre alle funzioni di avverbio interrogativo e di congiunzione, che sono le più frequenti, può avere quella di pronome relativo [...] comportato così male?; p. non siete venuti alla festa?; p. corri?; p. ti sei messo il cappello? Talvolta seguito da un infinito: p. tormentarsi inutilmente?; p. telefonargli?, non è meglio scrivergli?; p. salire a piedi quando c’è l’ascensore? Si usa ...
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-ivo
[dal lat. -īvus]. – Suffisso derivativo di aggettivi di origine latina o formati modernamente, tratti dal part. pass., latino o italiano, meno frequentemente dall’infinito di verbi (attivo, consultivo, [...] fuggitivo, nativo, negativo, nocivo, offensivo, permissivo, sorgivo) o anche da nomi (boschivo, furtivo, sportivo, stallivo) o, ancor più raramente, da altre basi (retrivo, tardivo). La variante di tradizione ...
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transare
v. tr. [ricostruito sul part. pass. transatto]. – Forma adoperata erroneamente nell’uso amministr. e burocr., e nel linguaggio comune, al posto dell’infinito transigere. ...
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Opera (1584) del filosofo G. Bruno (1548-1600), che forma una trilogia, con De la causa, principio et uno e La Cena delle Ceneri, di dialoghi in italiano pubblicati a Londra nello stesso anno. In polemica con l'aristotelimo, ha per tema centrale...
INFINITO (lat. infinitus o infinitivus [modus], impropria traduzione del greco ἀπαρέμϕατος [ἔγκλιοις], cioè "(forma) sprovvista di determinazioni supplementari")
Giacomo Devoto
Formazione nominale del verbo che indica l'azione, senza specificazione...