infinito
agg. e s. m. [dal lat. infinitus, comp. di in-2 e finitus, part. pass. di finire «limitare»]. – 1. agg. a. Che non ha principio né fine; che non ha limiti: il tempo i.; lo spazio i.; la misericordia [...] ; retta all’i. di un piano, la sua giacitura; piano all’i. dello spazio, l’insieme dei punti e delle rette all’infinito. c. In fisica e nella tecnica, la locuz. è spesso usata, oltre che nel sign. rigoroso della matematica, per indicare che una ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] mi sappia, per quanto è a mia conoscenza (che io sappia, non è venuto nessuno); letter. raro, con lo stesso sign., l’infinito sostantivato: a mio sapere egli non s’indirizzò a nessuno di costoro (Svevo). Se qualcuno lo vuol s.; chi non lo sapesse; se ...
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volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] parte, ha l’ausiliare avere o essere secondo che con l’uno o con l’altro di questi ausiliarî si coniughi l’infinito seguente: ho voluto vedere con i miei occhi; è voluto andarci da solo; inoltre, ammette di essere preceduto dalla particella pron. che ...
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per
pér prep. [lat. pĕr]. – Come le altre prep. proprie, può fondersi con l’articolo determinativo per dare luogo alle prep. articolate, raramente usate, pel (per il), pei o pe’ (per i), e ad altre, [...] per quanto faccia non riuscirà mai (dove per quanto assume il sign. di sebbene: v. quanto1, n. 4 c). Anche con l’infinito: per gridar che io facessi nessuno mi rispondeva. 11. a. In formule di preghiera, nelle quali si unisce spesso al valore causale ...
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limite
lìmite s. m. [dal lat. limes -mĭtis]. – 1. a. Confine, linea terminale o divisoria: il l. fra due stati, fra due territorî; i l. d’un terreno, d’un podere; sino al l. del campo; oltre il l. del [...] l., punto l.; in partic., punti l., in una proiettività tra due rette punteggiate, i punti che corrispondono ai punti all’infinito; con altro sign., punto l. è sinon. di punto di accumulazione (v. punto, n. 5). 4. Nell’analisi statistica dei dati ...
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potere2
potére2 v. tr. [lat. *pŏtēre, per il class. pŏsse, rifatto sul participio potens e sulle altre forme in pot- della coniugazione (potes, poteram, ecc.)] (nella coniugazione si alternano i temi [...] ’imperativo. Nei sign. 1, 2, 3 in cui è usato come verbo servile, può coniugarsi con l’ausiliare avere o essere, secondo che l’infinito con cui si unisce richieda l’uno o l’altro). – 1. a. Avere la facoltà, la forza, la capacità, la libertà, oppure i ...
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spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in [...] ; mentre la prima concezione trova la sua formulazione classica nella filosofia atomistica, che pensa lo spazio come infinito non-Essere, o s. infinito vuoto entro cui si muovono gli atomi, la seconda è ripresa sia da Platone, che lo rappresenta ...
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pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, [...] casi, ha sign. e usi più prossimi a immaginare, sia nel linguaggio scient.: possiamo p. il cerchio come un poligono con numero infinito di piccoli lati; sia nel linguaggio com.: ti lascio p. la mia gioia, il mio dispiacere, la mia sorpresa; pensa se ...
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paradosso1
paradòsso1 agg. e s. m. [dal gr. παράδοξος, comp. di παρα- nel sign. di «contro» e δόξα «opinione»; come sost., dal gr. παράδοξον (neutro sostantivato), lat. paradoxum]. – 1. agg. Che va contro [...] nome dell’astronomo ted. H. W. Olbers, 1758-1840), per il quale, partendo dall’ipotesi che l’universo sia statico e infinito nel tempo e nello spazio, e che la distribuzione delle stelle (o delle galassie) sia uniforme, si è costretti a concludere ...
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stare
v. intr. [lat. stare, da una radice indoeuropea] (pres. indic. sto 〈stò〉 [radd. sint.], stai, sta [radd. sint.], stiamo, state, stanno; pres. cong. stia [poet. ant. stèa], stia [poet. ant. stie], [...] ); per l’uso, in senso simile, della forma starsi, v. più avanti al n. 12. Con sign. affine, seguito da senza e un infinito: non può s. senza combinarne qualcuna ogni giorno; non può s. senza dir male di qualcuno, non può farne a meno; ma in altri ...
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Opera (1584) del filosofo G. Bruno (1548-1600), che forma una trilogia, con De la causa, principio et uno e La Cena delle Ceneri, di dialoghi in italiano pubblicati a Londra nello stesso anno. In polemica con l'aristotelimo, ha per tema centrale...
INFINITO (lat. infinitus o infinitivus [modus], impropria traduzione del greco ἀπαρέμϕατος [ἔγκλιοις], cioè "(forma) sprovvista di determinazioni supplementari")
Giacomo Devoto
Formazione nominale del verbo che indica l'azione, senza specificazione...