peccare
v. intr. [lat. peccare, di origine incerta] (io pècco, tu pècchi, ecc.; aus. avere). – 1. Commettere peccato: p. mortalmente, venialmente, commettere peccato mortale, veniale; p. di gola, di [...] peccato. 2. In senso meno grave, commettere un errore, sbagliare: p. di disattenzione, di stravaganza, di eccessiva indulgenza; fece un rapido esame, se avesse peccato contro qualche potente (Manzoni); essere manchevole, difettoso in qualche cosa: il ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto [...] gli altri; p. confessato è mezzo perdonato, il riconoscimento dei proprî torti da parte di chi li ha commessi rende più indulgente chi li deve giudicare; dire il p. e non il peccatore, riferire un fatto delicato o riprovevole senza nominare, per ...
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visitare
viṡitare v. tr. [dal lat. visitare, frequent. di visĕre «visitare, andare a vedere», che è der. di videre «vedere», part. pass. visus] (io vìṡito, ecc.). – 1. a. Andare a trovare a casa, o in [...] riferimento a luoghi sacri, entrarvi e trattenervisi brevemente a pregare: nel medioevo, visitando quella chiesa si lucrava un’indulgenza. b. estens., letter. raro. Frequentare, prendere conoscenza diretta: v. un’opera, un autore, o v. le biblioteche ...
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allentare
v. tr. e intr. pron. [der. di lento] (io allènto, ecc.). – 1. a. Rendere più lento, cioè meno teso, meno tirato, meno stretto: a. il nodo, la cinghia; a. il freno, le redini, la stretta (anche [...] i soldi per qualche spesa, mostrarsi generoso. A. le membra, le braccia, rilassarle; a. la mano, aprirla (fig., usare indulgenza, attenuare il rigore). Fam., a. un ceffone, uno schiaffo, darlo. b. Rendere meno rigido: a. la sorveglianza, il controllo ...
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malinteso
malintéso (ant. 'mal intéso') agg. e s. m. [comp. di male1 e inteso, part. pass. di intendere; il sign. 2 sul modello del fr. malentendu]. – 1. agg. Non inteso bene; non interpretato o giudicato [...] esattamente; quindi, frainteso, o anche inadatto, inopportuno: un senso di m. riguardo; una m. indulgenza può essere più dannosa di una giusta severità. Si scrive con grafia staccata (mal inteso o male inteso) quando inteso ha valore più ...
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meritare
(poet. mertare) v. tr. [dal lat. meritare, der. di merĭtus, part. pass. di merere «meritare, acquistare, guadagnare»] (io mèrito, ecc.). – 1. a. Essere degno di avere, di ottenere, e sim. In [...] ; meriterebbe di essere punito. Con la negazione, non essere degno di qualcosa: non merita la nostra pietà, la nostra indulgenza; è uno sciagurato, non merita nemmeno che se ne parli; o, al contrario, di punizioni o trattamenti giudicati immeritati ...
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scappellotto
scappellòtto s. m. [forse der. del region. scoppola (o scopola), raccostato a cappello]. – Colpo dato con la mano aperta sulla parte posteriore della nuca per infliggere un lieve castigo [...] a teatro a scappellotto; tu, Grazia, va alla porta, se no entrano di scappellotto (Verga); anche, a mala pena, per indulgenza altrui: all’esame è stato promosso a (o con lo, con uno) scappellotto, a scappellotti; è sempre andato avanti a scappellotti ...
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proclive
agg. [dal lat. proclivis, comp. di pro-1 «in avanti» e clivus «pendìo»], letter. – Che inclina, che è naturalmente disposto a un certo comportamento: esser p. all’indulgenza, a lasciar correre; [...] aveva sperimentato sua moglie ... non molto p. all’amore (Pirandello); anche con riferimento a comportamenti considerati riprovevoli: esser p. al vizio del bere, alla maldicenza, al turpiloquio ...
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volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] vuole?, che volete?, per introdurre una giustificazione, una scusa, per significare che non era possibile fare diversamente, per invocare indulgenza, o rassegnazione, ecc.: che vuoi? ne avevo proprio bisogno e non ho saputo dire di no; che vuole? non ...
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intenerimento
inteneriménto s. m. [der. di intenerire]. – L’intenerire o l’intenerirsi; più spesso fig., il formarsi nell’animo di un sentimento di tenerezza, di pietà, di indulgenza, soprattutto verso [...] persona che si era trattata o giudicata con durezza, con severità: Mio padre le gettò un’occhiata intinta d’iracondia, e insieme di confuso intenerimento (Elsa Morante) ...
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Secondo la dottrina cattolica, la remissione innanzi a Dio della pena temporale per peccati già cancellati, per quanto riguarda la colpa, con la confessione sacramentale; il fedele debitamente disposto e a determinate condizioni l’acquista per...
Presso gli antichi Ebrei, anno dichiarato santo (detto anno del yōbēl, «del capro», perché la festività era annunciata dal suono di un corno di capro) che cadeva ogni 50 anni e nel quale la legge mosaica prescriveva che la terra, di cui Dio...