escapista agg. e s. m. e f. 1. Che, chi fugge dalla realtà (percepita come noiosa o problematica), cercando sollievo nell’immaginazione, nel divertimento, nello svago. 2. Chi riesce a liberarsi da una [...] scritto in un articolo di Eugenio Montale comparso nel «Corriere della Sera» (18-19 gennaio 1954, p. 1): «[…] nessuna indulgenza deve essere concessa agli “escapisti”: chi sfugge alla vita sfugge all’arte». Sempre nel sito dell’Accademia della Crusca ...
Leggi Tutto
quarantena
quarantèna s. f. [originariamente, forma veneta per quarantina]. – 1. ant. Periodo di quaranta giorni: indulgenza di sette anni e sette q.; anche, digiuno di quaranta giorni, fatto per penitenza. [...] 2. Periodo di segregazione e di osservazione al quale vengono sottoposti persone, animali e cose ritenuti in grado di portare con sé o trattenere i germi di malattie infettive, spec. esotiche; così detto ...
Leggi Tutto
mite
agg. [dal lat. mitis, propr. «tenero, maturo», detto dei frutti; cfr. mézzo]. – 1. a. Di persona che ha carattere dolce e umano, disposto alla pazienza e all’indulgenza: un uomo m.; giudice m.; [...] mostrarsi m. con i vinti; analogam.: animo, cuore, carattere mite. Anche di organi collegiali, in quanto si comportino con umanità, senza severità e durezza: il consiglio di disciplina è stato m. con lui. ...
Leggi Tutto
quarantina
s. f. [der. di quaranta]. – 1. a. Complesso di quaranta, o, più spesso, di circa quaranta, unità: saranno una q. di chilometri; c’era, o c’erano, una q. di persone (oppure, i presenti erano [...] b. In usi ant., ma ancora pop. in alcune zone della Toscana, con gli stessi sign. di quarantena (periodo contumaciale, indulgenza, ecc.): il nostro padre Felice, che è il presidente qui del lazzaretto, conduce oggi a far la quarantina altrove i pochi ...
Leggi Tutto
grazia
gràzia s. f. [dal lat. gratia, der. di gratus «gradito; riconoscente»]. – 1. Qualità naturale di tutto ciò che, per una sua intima bellezza, delicatezza, spontaneità, finezza, leggiadria, o per [...] la g. di cinque anni di reclusione (gli ha ridotto di cinque anni la pena). c. Per estens., domandare grazia, domandare venia, indulgenza: domando g. per il troppo ardire; fare grazia di un debito, rimetterlo; più genericam., fare grazia di una cosa ...
Leggi Tutto
madre
(ant. matre) s. f. [lat. mater -tris]. – 1. a. Donna che ha concepito e partorito; genitrice: m. tenera, affettuosa, amorosa; m. snaturata; amore di m.; m. di molti figli; diventare m., avere il [...] amore fatto di sacrificio e di abnegazione; sono madre o sono la m., è una m., e simili, per scusare l’eccessiva indulgenza verso i figli; e viceversa, non ha cuore o non ha viscere di m., riferendosi a madre egoista o comunque scarsamente sollecita ...
Leggi Tutto
tiremmolla
tiremmòlla (o 'tira e mòlla'; meno com. tiramòlla, region. tiremòlla) locuz. usata come s. m., invar. – 1. Nel linguaggio marin., il procedimento con cui si dà contemporaneamente a tutti i [...] sono messi d’accordo; o in quello di persona indecisa che ora sembra concedere ora nega, di persona che alterna rigore e indulgenza e sim.: è un tiremmolla (e, riferito a donna, una tiremmolla). 2. Nome di un gioco di società, detto anche gioco dei ...
Leggi Tutto
paternostro
paternòstro s. m. – 1. a. Adattamento del lat. Pater noster, come nome della preghiera; si alterna nell’uso con padrenostro (o Padre nostro) ed è più pop. di paternoster, ma ha sign. estens. [...] preghiera; per estens., talvolta, la corona stessa: sempre co’ paternostri in mano andava ad ogni perdonanza (Boccaccio), a ogni indulgenza; rispose [Cosimo de’ Medici] ... che gli stati non si tenevono co’ paternostri in mano (Machiavelli). 3. a. Al ...
Leggi Tutto
generoso
generóso agg. [dal lat. generosus, der. di genus -nĕris «nascita, stirpe»]. – 1. letter. Che è di nascita nobile e ha in sé le migliori doti che si convengono alla nobiltà dell’origine: da antichissima [...] è morte (Foscolo). Con sign. più particolare, di persona che, pur potendo usare la forza, vendicarsi, punire, è pronta all’indulgenza, al perdono: vincitore g.; essere g. con i nemici, con gli avversarî, con chi ci ha fatto del male. Per estens ...
Leggi Tutto
tollerare
(ant. o letter. tolerare) v. tr. [dal lat. tolerare, affine a tollĕre «levare»] (io tòllero, ecc.). – 1. a. Sopportare cose, fatti, situazioni spiacevoli o per naturale pazienza o perché si [...] accogliere a malincuore: lo tollerano per rispetto al padre; si fa tollerare. b. Ammettere o considerare con indulgenza opinioni politiche e convinzioni religiose diverse dalle proprie, permettendo anche il compimento degli atti con cui esse si ...
Leggi Tutto
Secondo la dottrina cattolica, la remissione innanzi a Dio della pena temporale per peccati già cancellati, per quanto riguarda la colpa, con la confessione sacramentale; il fedele debitamente disposto e a determinate condizioni l’acquista per...
Presso gli antichi Ebrei, anno dichiarato santo (detto anno del yōbēl, «del capro», perché la festività era annunciata dal suono di un corno di capro) che cadeva ogni 50 anni e nel quale la legge mosaica prescriveva che la terra, di cui Dio...