incosciente
incosciènte agg. [comp. di in-2 e cosciente]. – 1. a. Privo di coscienza, cioè di consapevolezza di sé e delle proprie azioni, sia come stato temporaneo (per es., per cause traumatiche o [...] avvertiti dalla coscienza. Anche come s. m. con valore neutro: la psicologia dell’incosciente. Più com. inconscio. ◆ Avv. incoscienteménte, senza netta coscienza o consapevolezza, senza intenzione: l’ha fatto incoscientemente; da incosciente, senza ...
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topica2
tòpica2 s. f. [dal lat. topĭce, gr. τοπική, dall’agg. τοπικός: v. topico]. – 1. Nella retorica e nella logica classica, la ricerca e l’arte di trovare luoghi comuni da poter utilizzare in dimostrazioni [...] psichici come se essi occupassero un luogo fisico e fossero quindi raffigurabili, per es., in un diagramma; si distinguono la prima t., composta dei sistemi Inconscio, Preconscio e Conscio, e la seconda t., composta dei sistemi Es, Io e Super-Io. ...
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surreale
agg. [comp. di sur- e reale2, sul modello del fr. surréel]. – Che supera, che oltrepassa la dimensione della realtà sensibile; che esprime o evoca il mondo dell’inconscio, della vita interiore, [...] del sogno: atmosfera s.; un paesaggio s.; l’azione del film si svolge in un ambiente surreale ...
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surrealismo
s. m. [comp. di sur- e realismo, sul modello del fr. surréalisme, usato per la prima volta in senso generico da G. Apollinaire nel 1917]. – Movimento culturale, letterario e artistico, sorto [...] e P. Éluard) e affermatosi poi in Europa tra la prima e la seconda guerra mondiale, fondato sulla rivalutazione dell’inconscio, dell’immaginazione, del meraviglioso e del magico, come vera realtà e verità umana, contro la logica, il razionalismo e ...
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rimozione
rimozióne (meno com. remozióne) s. f. [dal lat. remotio -onis, der. di removēre «rimuovere», part. pass. remotus]. – 1. a. L’azione di rimuovere, il fatto di venire rimosso: lavorare alla r. [...] loro emergere. Dal punto di vista metapsicologico, la rimozione è l’operazione psichica per la quale si costituisce l’inconscio in quanto deposito di idee o immagini legate alla soddisfazione di pulsioni che non vengono fatte accedere alla coscienza ...
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individuazione
individuazióne s. f. [der. di individuare; lat. mediev. individuatio -onis]. – 1. L’atto, il fatto di individuare, nei varî sign. del verbo; l’individuarsi, l’essere individuato: i. della [...] ’originalità vitale collegata con il patrimonio d’idee e di sentimenti comune a tutto il genere umano (inconscio collettivo). 3. In filosofia, principio d’i. (in lat., principium individuationis), il principio determinante dell’individualità, oggetto ...
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imago2
imago2 s. f., lat. scient. [dal lat. class. imago (-gĭnis) «immagine»]. – 1. In zoologia, l’ultimo stadio della vita postembrionale degli insetti, che corrisponde allo stato adulto caratterizzato [...] , ricordo, spesso idealizzato, di una persona amata nella prima infanzia (generalmente uno dei genitori) e conservato nell’età successiva come rappresentazione o modello inconscio che orienta in maniera specifica le proiezioni del soggetto. ...
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super-io
sùper-io (o Sùper-Io) s. m. [traduz. del ted. Über-Ich]. – Concetto psicanalitico, formulato da S. Freud, , che indica l’istanza psichica che regola il comportamento e presiede alla coscienza [...] e stabili dell’Io con aspetti dei genitori e degli educatori, ed è quindi depositaria di valori tramandati di generazione in generazione; ha il ruolo di giudice e censore dell’Es, e da essa derivano inibizioni inconsce e bisogno inconscio di punirsi. ...
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ultroneo
ultròneo agg. [dal lat. tardo ultroneus, der. di ultro «spontaneamente», e, per estens., «di propria iniziativa, senza richiesta», sign. questo cui si ricollega prob. l’uso forense, sul quale [...] ha influito un inconscio raccostamento al lat. ultra «oltre»]. – 1. letter. Spontaneo, fatto di propria volontà o iniziativa. 2. Nel linguaggio forense (con uso in parte improprio ma largamente diffuso), che va oltre i limiti di quanto è necessario o ...
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psicanalisi
psicanàliṡi (o psicoanàliṡi) s. f. [dal ted. Psychoanalyse, comp. di psycho- «psico-» e Analyse «analisi», termine coniato da S. Freud nel 1896. Per coerenza con il criterio costantemente [...] della materia vivente, e tali che il soggetto ne nasconde a sé stesso le manifestazioni (contenuti rimossi costituenti l’inconscio), salvo a diventarne consapevole nel corso del trattamento analitico. Il termine è spesso riferito, nell’uso, più o ...
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La sfera dell’attività psichica che non raggiunge il livello della coscienza. Già teorizzato da G.C. Carus, L. Klages, A. Schopenhauer, F. Nietzsche, l’i. è divenuto specifico oggetto di studio psicologico, ma con un’estensione e importanza...
inconscio
In psicoanalisi il termine i. riveste un duplice significato. In senso descrittivo, come aggettivo, indica i contenuti mentali non attualmente presenti nell’ambito della coscienza, ma che possono essere facilmente evocati. La scoperta...