eucaristia
eucaristìa (o eucarestìa) s. f. [dal lat. tardo eucharistĭa, gr. eccles. εὐχαριστία, propr. «riconoscenza, rendimento di grazie», der. di χάρις «grazia»]. – 1. Sacramento centrale del cristianesimo, [...] definito come prolungamento dell’incarnazione del Verbo, in quanto da un lato commemora e rinnova il sacrificio di Gesù Cristo, e, dall’altro, attua la comunione dei fedeli con il Redentore (per cui è chiamato anche comunione). 2. In senso concr., ...
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data1
data1 s. f. [dal lat. mediev. data «data», part. pass. di dare, inizio della formula in cui si diceva dove e quando la lettera era stata consegnata al portatore; nei sign. 3 e segg., der. di dare]. [...] memoria per le d.; indicazione o determinazione della d. (per i varî stili di datazione, della Circoncisione, dell’Incarnazione, fiorentino, pisano, ecc., v. stile; per la d. giuliana in astronomia, v. giuliano2); linea internazionale del cambiamento ...
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imberlusconirsi
v. intr. pron. (iron.) Diventare come Silvio Berlusconi, assimilarne modi e comportamenti. ◆ Sarà la Sindrome di Stoccolma, che in fondo è un fenomeno psicologico accertato dalla scienza [...] a finire che si sono imberlusconiti persino loro. Il Romano Prodi di ieri, infatti, era tremendamente «berlusconizzante», l’incarnazione di una strategia comunicativa che si colloca a metà strada tra l’ammirazione inconfessata per il leader di Forza ...
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fruttifero
fruttìfero agg. [dal lat. fructĭfer -ĕri, comp. di fructus «frutto» e -fer «-fero»]. – 1. a. Che dà frutto, che produce frutti: albero f. (talora anche sostantivato: un f., i f.), pianta fruttifera. [...] due mariti, cioè, a due etadi fruttifera sono stata (Dante). In senso fig.: opere f. di bene; gli anni della f. incarnazione del Figliuolo di Dio (Boccaccio). b. Che dà una rendita, che produce interessi: capitale f.; buono f., titolo (per lo più ...
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rastafariano
agg. [dall’ingl. rastafarian, der. di ras Tafari, titolo e nome di Hailè Selassiè (1892-1975) prima dell’incoronazione a imperatore d’Etiopia]. – Relativo al movimento politico-religioso [...] giamaicano (rastafarianismo) che considera la razza nera come il popolo eletto e l’imperatore d’Etiopia come l’incarnazione terrena di Dio, destinato a riportare il suo popolo, disperso sulla terra, nella madrepatria africana; anche come sost., ...
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soprannaturale
(meno com. sovrannaturale) agg. [comp. di sopra- (o sovra-) e naturale]. – Nel linguaggio com., che supera il corso ordinario della natura (sinon. in questo caso di preternaturale); o [...] della concreta realtà esistenziale, una radicale dicotomia tra soprannaturale e naturale, e l’insistenza sul tema dell’incarnazione come assunzione e divinizzazione dell’umanità da parte di Cristo, momento centrale nell’economia della salvezza che ...
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inumanazione
inumanazióne s. f. [der. di umano, come traduz. del gr. ἐνανϑρώπηδις]. – Nel linguaggio teol., l’assunzione della natura umana (con sign. quindi più ampio di incarnazione) con riferimento [...] soprattutto a Cristo ...
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possessione
possessióne s. f. [dal lat. possessio -onis, der. di possidere «possedere», part. pass. possessus]. – 1. a. non com. Il fatto di possedere, possesso: prendere p.; entrare, essere in p. di [...] ., che si manifesta soprattutto in soggetti schizofrenici e paranoici); p. medianica, con cui s’intende in metapsichica l’«incarnazione» di un’entità incorporea, per lo più una personalità defunta, nel corpo di un medium, durante una seduta medianica ...
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pisano
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Pisanus, der. di Pisae -arum «Pisa»]. – Di Pisa, relativo o appartenente alla città di Pisa, capoluogo di provincia della Toscana: il territorio p. (anche, come s. m. [...] di datazione dei documenti d’età medievale (l’altro è lo stile fiorentino), che faceva cominciare l’anno nuovo nel giorno dell’incarnazione di Cristo; in uso a Pisa fino al 1750 (e nel medioevo anche in varî luoghi dell’Italia settentr.), tale metodo ...
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serpente
serpènte s. m. [lat. serpens -entis, propr. part. pres. di serpĕre «strisciare»]. – 1. a. Nome comune di tutte le specie di rettili squamati appartenenti al sottordine ofidî, tutti caratterizzati [...] Sapienza, 2, 24) del serpente con Satana (Atti, 12, 9; 20, 2), da cui il tema del serpente come simbolo e incarnazione del male; in usi fig., il vocabolo è usato come termine di paragone riferito a persone, per sottolinearne la malignità, la perfidia ...
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Nel cristianesimo, l’unione sostanziale della natura umana e della natura divina realizzata in Cristo: il dogma è intimamente connesso con quello della Trinità, con il quale è proposto come uno dei «due misteri principali della fede».
Il fondamento...
INCARNAZIONE
Nicola TURCHI
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Storia delle religioni. - Il senso più generale d'incarnazione è la presenza di un essere divino entro forma umana, si debba questa presenza a un processo discendente della divinità che entra in un individuo,...