dio s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l'art. è il, al plur. gli; al sing., la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico). - 1. (relig.) a. (solo [...] intorniato di moltitudine di demoni (N. Manerbi); ma che non s’ascolti ciò, può nascere da due cagioni, o per la propria capacità fisiche o intellettuali (anche nella locuz. prep. da d.: ha un corpo da d. = da favola, favoloso, mitico e sim.): ...
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primo [lat. primus, superl. dell'avv. e prep. ant. pri "davanti", da cui anche il compar. prior]. - ■ agg. num. ord. 1. [che, in una serie ordinata, si trova nella posizione iniziale, sia nello spazio, [...] ↔ successivamente; al primo colpo, di primo acchito [che ha il carattere dell'immediatezza, o della pronta riuscita, fatto .] ≈ al volo; per prima cosa, in primo luogo, per primo → □. ■ s. m. 1. (f. -a) a. [in una competizione sportiva, persona che ...
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Fabio Rossi
sbaglio. Finestra di approfondimento
Giusto e sbagliato - S. e i termini ad esso connessi (sbagliare,sbagliato) richiamano i concetti di «giusto» o «ingiusto» nelle sfere logica e morale, [...] o involontari - Un particolare tipo di s. è il lapsus, che ha un’accezione psicanalitica ben definita («tipo di tratta di un’omissione, il termine appropriato è lacuna: ha consegnato una ricerca incompleta, con numerose lacune bibliografiche. L’ ...
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volere² [dal lat. ✻volere, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo'], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, voléte, vògliono [...] un desiderio di qualcosa al formulare un ordine. Per questo ha numerosi sinon. secondo il diverso grado di volontà. Il sinon voglia di sentir commedie (C. Goldoni); non ho voglia di niente (S. Slataper). Fam. è anche l’uso del verbo andare alla terza ...
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Fabio Rossi
nuovo. Finestra di approfondimento
Accaduto da poco - Al generico n. vengono spesso preferiti sinon. più specifici, secondo le diverse sfumature. Se ci si riferisce a un evento verificatosi [...] quando il nuovo evento è l’ultimo di una lunga serie: mi ha chiesto un ennesimo favore) e fresco (per le notizie: ho mio n. amico, ovvero «siamo amici da poco tempo», perché n., come s’è già detto, non può riferirsi all’età delle persone), ma se si ...
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Fabio Rossi
scherzare. Finestra di approfondimento
Modi di scherzare - S. ha un sign. molto vicino a quello di giocare e divertirsi (v. scheda giocare), ma più incentrato sull’atto e l’effetto del dire, [...] . Volg. è sputtanare, che talora è riferito a situazioni scherzose e che quindi si riavvicina al sign. di s. su: mio padre mi ha sputtanato davanti a tutti mostrando i miei primi compiti in classe. Decisamente più spostati verso lo scherzo sono ...
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gente /'dʒɛnte/ s. f. [lat. gens gentis, affine a gignĕre "generare", genus, genĭtus, ecc.]. - 1. a. [gruppo di persone unite da un'origine comune: g. latina, germanica] ≈ ceppo, (lett.) nazione, popolo, [...] ; in nome del popolo italiano. Affine è popolazione, che però ha un’accezione più ampia di popolo, designando non soltanto tutti gli per quel cantante. Masse ha invece più o meno lo stesso valore del sing. massa (s’accontentava del consenso di ...
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Fabio Rossi
carattere. Finestra di approfondimento
In senso psicologico - Il termine c. è impiegato per lo più in accezione psicologica, come sinon. di animo, indole, natura, personalità, temperamento. [...] si direbbe un uomo di c., rispondeva che i fornai s’erano avvantaggiati molto e poi molto nel passato [A. Manzoni palle, e sim.: è un uomo (o una donna) con le palle quadrate; ha due palle così. Al contr., senza palle (o coglioni).
Altri significati - ...
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giusto¹ [lat. iūstus, der. di ius iuris "diritto"]. - ■ agg. 1. a. [di persona, che osserva i principi della giustizia e della moralità: uomo g.] ≈ buono, corretto, equilibrato, morale, onesto, (lett.) [...] quale varrebbe la pena di vivere»: non si è mai sposata perché non ha mai trovato l’uomo giusto. Un sinon. fam. del primo sign. formale, iniqua: l’iniquo mio zio non volle riconoscermi (S. Pellico). Chi ostenta la volontà di voler favorire una parte ...
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Fabio Rossi
Fede. Finestra di approfondimento
Tipi di fede - Diversi termini indicano il credere in qualcosa o in qualcuno. Tra questi, f. designa una convinzione piena, talora senza bisogno di prove, [...] e si riferisce spesso al credere in Dio (cosa ha a fare la libertà del pensare e dello scrivere in poesia, colla teologia, colla fede? [S. Bettinelli]). F. può (e, più spesso, poteva) riferirsi anche al rapporto sincero tra persone, e quindi essere ...
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Quando si trova in posizione iniziale di parola, normalmente s si pronuncia sorda [s] (➔ sibilanti) se seguita da vocale o semiconsonante (sale, seta, simbolo, sogno, sugo; siesta, suolo; ➔ semivocali) oppure se seguita da consonante sorda (scatto...
Poeta lettone (Riga 1936 - Lettonia 2022). Ha lavorato in varie redazioni di riviste letterarie lettoni e ha pubblicato tre raccolte di versi (Lirika un balsis "Lirica e voce", 1978; Iesien balta lakatina "Avvolto nella pezzola bianca", 1986;...