Fabio Rossi
scarso. Finestra di approfondimento
Quantità ridotta - Numerosi agg. e avv. esprimono in ital. il concetto di quantità più o meno elevata. Tra gli agg. più com. per quantità elevate si annoverano [...] di usi formali, oppure con sost. usualmente non numerabili e in cui s. ha più il valore di «insufficiente qualitativamente» (ma i fatti psicologici erano ancora troppo s. e superficiali, perché ne potesse uscire una soluzione de’ problemi metafisici ...
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vecchio /'vɛk:jo/ [dal lat. tardo e pop. veclus per il lat. class. vetulus, dim. di vetus "vecchio"]. - ■ agg. 1. a. [di persona, che ha un'età avanzata: due v. sposi] ≈ (lett.) annoso, anziano, attempato, [...] , nuovo. ↑ nuovo di zecca (o fiammante). h. [di cosa, che ha preceduto un'altra nella sua funzione e sim.: la mia v. casa] ≈ il v. maestro] ≈ antico, ex, precedente. ↔ attuale, nuovo. ■ s. m. 1. (solo al sing.) [ciò che appartiene al passato: un' ...
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forte¹ /'fɔrte/ [lat. fortis]. - ■ agg. 1. a. [di persona, che ha prestanza fisica] ≈ aitante, forzuto, gagliardo, prestante, robusto, vigoroso. ‖ maschio, muscoloso. ↔ debole, fiacco, fragile, gracile. [...] f. dico quanto a la novitade de la sentenza (Dante)] ≈ difficilmente, oscuramente. ↔ chiaramente, pianamente. ■ s. m. 1. (anche f.) [chi ha coraggio: la fortuna aiuta i f.] ≈ audace, coraggioso, impavido, (lett.) prode. ↔ debole, pavido, pusillanime ...
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soffrire [lat. pop. ✻sufferire, dal lat. class. sufferre "portare su di sé, sopportare", der. di ferre "portare", col pref. sŭb "sotto"] (io sòffro, ecc.; pass. rem. soffrìi o soffèrsi, soffristi, ecc.). [...] sign. è molto diverso da s., poiché ha un valore puntuale (a differenza di quello durativo di s.) ed è prevalentemente usato al ; si ammalò di polmonite due mesi fa. Sinon. di s. riferiti soltanto a mali morali, sentimentali, ecc. sono addolorarsi ...
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grande [lat. grandis]. - ■ agg. 1. a. [di spazio, territorio, superficie, che supera la misura ordinaria: un g. palazzo] ≈ ampio, esteso, largo, lungo, (ant.) magno, spazioso, vasto. ↔ corto, piccolo, [...] ha del g.] ▲ Locuz. prep.: alla (o in) grande ≈ fastosamente, magnificamente, senza risparmio, sfarzosamente, splendidamente. □ gran che (o granché) 1. [come s , g. si riferisce soprattutto all’età (ha due figli g.), grosso alla corporatura, come ...
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eterno /e'tɛrno/ (ant. etterno) [dal lat. aeternus, da aeviternus, der. di aevum "evo"]. - ■ agg. 1. a. [che non ha principio né fine, riferito a Dio, a cose divine e sim.: la giustizia e.] ≈ infinito, [...] detto eterno. Il sign. originario dell’agg. sarebbe in realtà «che non ha inizio né fine», e si converrebbe dunque soltanto a Dio e alle fia nella mente, che superi quella de’ tempi in cui s’imprende la storia (P. Borsieri). Decisamente più lett. (ma ...
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spento /'spɛnto/ o /'spento/ agg. [part. pass. di spegnere]. - 1. a. [del fuoco e sim., che non arde più: un falò s.] ≈ estinto. ↔ acceso, ardente, vivo. ↑ scoppiettante. b. (estens.) [della calce, che [...] intenso, shocking, squillante, vivido, vivo. ↑ brillante, sgargiante. b. [di suono e sim., che non ha o ha perso forza, altezza: tono s.] ≈ basso, debole, fievole, fioco, flebile, smorzato, [della voce] roco. ↔ alto, forte. ↑ squillante, [della voce ...
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idea /i'dɛa/ s. f. [dal gr. idéa, propr. "aspetto, forma, apparenza"]. - 1. a. (filos.) [rappresentazione mentale di un ente reale o astratto: i. di Dio, dell'universo; i. del bello] ≈ concetto, immagine, [...] nascono certe i.?; m’è venuta un’i. geniale). Il dim. pensierino ha anche il sign. di «regalo», nell’uso fam.: ho un pensierino senso di «convincimento riguardo a persona o cosa» (mio padre s’è fatto un cattivo concetto dei miei amici; hai un’idea ...
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particolare (ant. particulare) [dal lat. tardo particularis, der. di particŭla, dim. di pars partis "parte"]. - ■ agg. 1. a. [che appartiene a un singolo individuo, a una singola cosa, o a una determinata [...] a un singolo individuo in misura maggiore che ad altri: mi ha sempre trattato con p. riguardi; dimostra per lui p. : stappò una bottiglia di vino speciale.
Maggiore della norma - Come s’è visto negli ultimi esempi, p. indica talora ciò che si ...
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Fabio Rossi
battere. Finestra di approfondimento
Diversi tipi di colpo - Il verbo b. ha un sign. molto generale e, come tale, è caratterizzato da un elevato numero di accezioni, tutte ricche di sinon. [...] mentre col secondo si intende una serie di colpi molto violenti: ha colpito il suo nemico con un pugno; fu percosso duramente con l’apposito utensile); il grano (col sinon. trebbiare). S’è poi originata, da questa accezione di «colpire qualcosa», ...
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Quando si trova in posizione iniziale di parola, normalmente s si pronuncia sorda [s] (➔ sibilanti) se seguita da vocale o semiconsonante (sale, seta, simbolo, sogno, sugo; siesta, suolo; ➔ semivocali) oppure se seguita da consonante sorda (scatto...
Poeta lettone (Riga 1936 - Lettonia 2022). Ha lavorato in varie redazioni di riviste letterarie lettoni e ha pubblicato tre raccolte di versi (Lirika un balsis "Lirica e voce", 1978; Iesien balta lakatina "Avvolto nella pezzola bianca", 1986;...