stringere /'strindʒere/ (ant. strignere) [lat. stringĕre] (io stringo, tu stringi, ecc.; pass. rem. strinsi, stringésti, ecc.; part. pass. strétto; la variante -gn- per -ng- si ha soltanto nelle forme [...] ha pronuncia palatale, è seguita cioè da e o i). - ■ v. tr. 1. a. [mettere vicino due cose o due parti di una stessa cosa, fino a farle combaciare: s momento e sim.: sono tempi duri, bisogna s. la cinghia] ≈ economizzare, fare sacrifici, risparmiare ...
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Fabio Rossi
dimenticare. Finestra di approfondimento
Non ricordare - Il verbo più com. e fam. per esprimere il concetto di «perdere la memoria di una cosa» è scordare, o, ancora più com., scordarsi (sia [...] misero! tapino! (M. M. Boiardo); chiamatelo, chiedete se nulla s’è scordato (C. Goldoni); mi sono scordato del compleanno di Maria più? I sinon. sono perdonare e il più ricercato archiviare: ha deciso di archiviare tutte le mie colpe. Altre volte d. è ...
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Fabio Rossi
dio. Finestra di approfondimento
Nomi di Dio e del diavolo - Come accade per molti termini che pertengono alla sfera del divino o del diabolico, d. e diavolo sono parole spesso deformate o [...] intorniato di moltitudine di demoni (N. Manerbi); ma che non s’ascolti ciò, può nascere da due cagioni, o per la propria capacità fisiche o intellettuali (anche nella locuz. prep. da d.: ha un corpo da d. = da favola, favoloso, mitico e sim.): ...
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bere /'bere/ (ant. e pop. bevere /'bevere/) [lat. bĭbĕre "bere"] (pres. io bévo, ecc.; pass. rem. bévvi o bevétti [non com. bevéi, bevésti, ecc.]; fut. berrò [non com. beverò], ecc.; condiz. berrèi [non [...] di chi ci è immerso: è stato sopraffatto da un'onda e ha bevuto] ● Prov.: fig., o bere o affogare ≈ o mangi [mettere in carcere: se lo sono bevuto] ≈ arrestare, carcerare, incarcerare. ■ s. m., solo al sing. [l'atto o l'uso del bere alcolici o ...
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inetto /i'nɛt:o/ [dal lat. ineptus, der. di aptus "adatto", col pref. in- "in-²"]. - ■ agg. 1. [che non ha attitudine per determinati compiti, con la prep. a: essere i. al comando] ≈ inadatto, inadeguato, [...] incapace, inconcludente, mediocre. 4. (lett.) [che non si adatta alla circostanza e denota banalità: domande, risposte i.] ≈ fuori luogo, insulso, sciocco. ↔ pertinente. ■ s. m. (f. -a) [chi ha scarse qualità morali: sei un i.] ≈ [→ INETTO agg. (3)]. ...
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innocente /in:o'tʃɛnte/ [dal lat. innŏcens -entis, der. di nocens "nocivo", part. pres. di nocēre "nuocere", col pref. in- "in-²"]. - ■ agg. 1. a. [che non ha commesso alcun reato: riconoscere i. un imputato] [...] 2. (estens.) a. [che non ha ancora esperienza del male, che non ha nessuna malizia: un bambino i.] ≈ candido offesa, che non urta la suscettibilità altrui] ≈ e ↔ [→ INNOCUO (1. b)]. ■ s. m. e f. 1. [chi è senza colpa, spec. in riferimento a reati: ...
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riuscita s. f. [part. pass. femm. di riuscire]. - 1. [ciò che risulta al termine di un'operazione qualsiasi: la r. del tentativo dipende da te] ≈ conclusione, effetto, esito, frutto, risultato. 2. (estens.) [...] [prestazione offerta da un prodotto commerciale: il mio cappotto ha avuto (o ha fatto) una buona r.] ≈ resa. 3. (estens.) a quanto si è riusciti a fare negli studi, nella vita, ecc.: è un bravo ragazzo, ma non ha fatto una grande r.] ≈ prova, sbocco. ...
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braccio /'bratʃ:o/ s. m. [lat. brachium, dal gr. brakhíōn] (pl. le braccia, femm., in senso proprio e come misura, i bracci negli altri sign.). - 1. (anat.) [parte del corpo umano dalla spalla alla mano] [...] braccia al collo [con le prep. a, di: quando lo ha visto, gli ha gettato le b. al collo; gettare le b. al collo uno] ≈ a braccetto. 2. [al plur., personale lavorativo: terra che ha bisogno di molte b.] ≈ forza-lavoro, lavoratori, manodopera. 3. (fig ...
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rotondo /ro'tondo/ (ant. ritondo) [lat. rotŭndus, der. di rŏta "ruota"]. - ■ agg. 1. a. [che ha forma di cerchio, di sfera: una piazza r.; la Terra è r.] ≈ circolare, (non com.) orbicolare, sferico, tondo. [...] , globulare. ↔ affilato, sfinato. 2. (fig.) [che ha armonia: stile r.] ≈ armonico, armonioso, tornito. ↔ disarmonico non com.) [di numero, cifra senza decimali] ≈ arrotondato, intero, tondo. ■ s. m. 1. (non com.) [forma rotonda] ≈ [→ ROTONDITÀ (1)]. ...
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parlare² [lat. mediev. parabolare, ✻paraulare, der. di parabola]. - ■ v. intr. (aus. avere) 1. a. [avere o aver sviluppato la facoltà del linguaggio: il bambino comincia già a p.; gli animali non parlano] [...] brontolando, e chiuse la porta con uno strepito da arrabbiato (S. Pellico).
Gridare o urlare - Si usano, invece, se nell’uso fam., nel senso di «avere come argomento, come trama» e ha pertanto, come sogg., un libro, un film e sim.: di che parlava ...
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Quando si trova in posizione iniziale di parola, normalmente s si pronuncia sorda [s] (➔ sibilanti) se seguita da vocale o semiconsonante (sale, seta, simbolo, sogno, sugo; siesta, suolo; ➔ semivocali) oppure se seguita da consonante sorda (scatto...
Poeta lettone (Riga 1936 - Lettonia 2022). Ha lavorato in varie redazioni di riviste letterarie lettoni e ha pubblicato tre raccolte di versi (Lirika un balsis "Lirica e voce", 1978; Iesien balta lakatina "Avvolto nella pezzola bianca", 1986;...