smontare [der. di montare, col pref. s- (nel sign. 1)] (io smónto, ecc.). - ■ v. intr. 1. (aus. essere) [venire giù da dove si era montati o saliti, con le prep. da, di o assol.: s. da cavallo, di sella; [...] di sostanze liquide o semiliquide, perdere la montatura: la panna ha smontato (o è smontata)] ≈ afflosciarsi, sgonfiarsi. ↔ montarsi turno di servizio e sim., con la prep. da o assol.: s. dal lavoro; s. alle otto] ≈ (fam.) staccare, terminare (ø). ↔ ( ...
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monocolo /mo'nɔkolo/ [dal lat. tardo monocŭlus agg. "che ha un occhio solo"]. - ■ agg., non com. [che ha perduto un occhio o ci vede da un occhio solo] ≈ guercio. ‖ (region.) ciecato, orbo. ■ s. m. 1. [...] (f. -a) (non com.) [chi ha perduto un occhio o ci vede da un occhio solo] ≈ guercio. 2. (ott.) [lente che s'incastra nell'orbita d'un occhio] ≈ Ⓖ (fam.) caramella. ...
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morire [lat. ✻mŏrĭre per il lat. class. mŏri] (pres. io muòio, tu muòri, egli muòre, noi moriamo, voi morite, essi muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. [...] gli usi più formali si ricordano anche scomparire e spegnersi: s’è spento la notte scorsa. Estinguersi è invece usato quasi : suo padre è stato a letto malato per due anni, poi finalmente ha smesso di soffrire. Volare (o andare o salire) in cielo (o ...
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Fabio Rossi
gente. Finestra di approfondimento
Raggruppamenti per origine o residenza - Una moltitudine di persone può essere indicata in vario modo, a seconda dei contesti. Se si fa riferimento all’origine [...] ; in nome del popolo italiano. Affine è popolazione, che però ha un’accezione più ampia di popolo, designando non soltanto tutti gli per quel cantante. Masse ha invece più o meno lo stesso valore del sing. massa (s’accontentava del consenso di ...
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Fabio Rossi
andare. Finestra di approfondimento
Cambiare luogo - Il concetto di «trasferirsi da un luogo a un altro» può essere espresso da molti altri verbi, oltre al generico a., secondo sfumature ora [...] più generica rispetto a come stai? Talora, anziché con uso impers., a. ha anche un sogg.: come ti va la vita?; come vanno gli affari?; » ed è spesso accompagnato dall’avv. via (che in realtà s’accompagna spesso anche ad a.: vado via): vattene via, non ...
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Fabio Rossi
arte. Finestra di approfondimento
Arti alte e basse - La vasta estensione semantica di questo termine era già tutta nel lat. ars artis, che voleva dire almeno «maniera di agire», «talento», [...] altre volte era un talento, oggi è un mestiere [S. Bettinelli]). All’antico sign. di «insieme di cognizioni teoriche (in poesia è affatto niegato di riuscire con l’a. chiunque non vi ha la natura [G. B. Vico]; si ricordi anche il proverbio: dove ...
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spinta s. f. [part. pass. femm. di spingere]. - 1. a. [lo spingere o l'essere spinto: mi ha dato una s.] ≈ (non com.) spingimento. ↑ spintone. ‖ urto. ● Espressioni: fam., fare a spinte 1. [dare delle [...] di una corsa e sim.: nelle corse brevi è importante la s. iniziale] ≈ impulso, scatto, slancio. 2. (marin., qualcuno ad agire: non fa niente da solo, ha sempre bisogno di una s.] ≈ impulso, incitamento, pungolo, sollecitazione, sprone, stimolo ...
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nero /'nero/ [lat. nĭger -gra -grum]. - ■ agg. 1. (fis.) [di corpo che assorbe integralmente la radiazione luminosa che lo investe e della sensazione visiva che tale corpo produce] ↔ bianco. ● Espressioni: [...] 3. [individuo appartenente a gruppo umano con pelle scura] ≈ e ↔ [→ NEGRO s. m. (1)]. 4. (fig.) a. (spreg.) [esponente, seguace di 5. (gio.) a. [negli scacchi e nella dama, il giocatore che ha i pezzi neri: vince il n.] ↔ bianco. b. [colore della metà ...
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stabile /'stabile/ [lat. stabĭlis, da stare "star fermo"]. - ■ agg. 1. [che regge o si regge bene, che ha buone basi, anche fig.: un edificio s.; un governo s.] ≈ fermo, saldo, solido. ‖ sicuro. ↔ instabile, [...] . ↔ incostante, instabile, mutevole, volubile. b. [di idea, pensiero e sim., che resiste nel tempo: ha delle idee molto s. in proposito] ≈ costante, duraturo, durevole, fermo. ↑ immutabile. ↔ fugace, momentaneo, passeggero. 4. a. (meteor.) [che ...
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noia /'nɔja/ s. f. [prob. dal provenz. noja, enoia]. - 1. a. [senso di insoddisfazione che proviene dal sentirsi occupato in una cosa monotona, dall'incapacità di decidere e di agire, ecc.: n. profonda, [...] . se non lett., quali tedio e uggia: la lima è un tedio, onde facilmente si pensa ad altro, adoprandola (V. Alfieri); chi v’ha detto ch’io rifugga dal dolore? Anzi! Una sol cosa io tollero mal volentieri, ed è la noja, l’uggia, il tedio, il fastidio ...
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Quando si trova in posizione iniziale di parola, normalmente s si pronuncia sorda [s] (➔ sibilanti) se seguita da vocale o semiconsonante (sale, seta, simbolo, sogno, sugo; siesta, suolo; ➔ semivocali) oppure se seguita da consonante sorda (scatto...
Poeta lettone (Riga 1936 - Lettonia 2022). Ha lavorato in varie redazioni di riviste letterarie lettoni e ha pubblicato tre raccolte di versi (Lirika un balsis "Lirica e voce", 1978; Iesien balta lakatina "Avvolto nella pezzola bianca", 1986;...