sede
sède s. f. [dal lat. sedes «sedia, seggio», poi «luogo di residenza, dimora, ecc.», corradicale di sedēre «stare seduto»]. – 1. Col sign. originario di «seggio» (raro anche nell’ital. ant.), solo [...] , dell’ambasciata, dell’università; la capitale dell’Olanda è Amsterdam, ma la s. del governo è L’Aia (oppure: ma il governo has. all’Aia); s. vescovile, arcivescovile; Pisa è s. di tribunale. Per l’uso analogo del termine nel linguaggio militare, v ...
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sangue
sàngue s. m. [lat. sanguis -ĭnis e sanguĕn -ĭnis; accus. sanguĭnem e anche sanguem]. – 1. a. Liquido organico, opaco, viscoso, di colore rosso (rosso vivo il sangue arterioso, rosso scuro il venoso) [...] misto, v. sanguemisto; anche, il complesso dei caratteri più genuini e distintivi di un popolo: si vede che has. siciliano; è il vero s. latino. Con sign. concr. e collettivo, l’insieme dei componenti di una stirpe o progenie, di una nazione, di un ...
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sfruttare
v. tr. [der. di frutto, col pref. s- (nel sign. 4)]. – 1. a. Ricavare da un bene naturale il maggior frutto possibile: questo terreno non è coltivato razionalmente, potrebbe essere sfruttato [...] ’occasione che gli si era offerta; sta cercandosi un nuovo impiego, e tenta di s. tutte le conoscenze che ha; s. la propria superiorità numerica, tecnica; s. il vantaggio iniziale, la sorpresa, spec. in azioni militari, in competizioni sportive e sim ...
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speranza
s. f. [der. di sperare1, sull’esempio del fr. ant. espérance]. – 1. a. Sentimento di aspettazione fiduciosa nella realizzazione, presente o futura, di quanto si desidera: nutrire, accarezzare, [...] ormai crollate; abbandonare, perdere, togliere ogni s.; far rinascere la s.; con la stessa reggenza del verbo sperare: has. di vincere, di riuscire, di guarire; ha rubato con la s. (nella s.) di farla franca; Senza s. di sapere mai Cosa stato sarei ...
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stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli [...] , sobrietà nel vestire: si usa dire che gli Inglesi hanno s.; quella signora has., un suo s., uno s. assolutamente personale; è una questione di stile; è una caduta di s., di comportamento sgradevole e sgarbato; ciò che li persuadeva ... all ...
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salute
s. f. [lat. salus -ūtis «salvezza, incolumità, integrità, salute», affine a salvus «salvo»]. – 1. letter. Salvezza, soprattutto come stato di benessere, di tranquillità, d’integrità, individuale [...] , un’eccellente s., una s. perfetta; avere, non avere s., come stato duraturo; avere una s. di ferro; has. da vendere; è pieno di s.; è il ritratto della s., ha i colori della s., di chi ha un aspetto florido, sano; scoppiare di s., sprizzare s. da ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] : sa molto bene la letteratura latina; non c’è nessuno che sappia la fisica come lui; all’esame l’alunno ha saputo poco e male; s. qualcosa come il paternostro, come l’avemmaria, a menadito, per filo e per segno, averla imparata molto bene ed esser ...
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sacco
s. m. [lat. saccus, dal gr. σάκκος, di origine semitica (ebr. sáq)] (pl. -chi; ant. o pop. tosc. le sacca). – Termine che, nell’antichità, indicò genericam. un tessuto grossolano, solitamente di [...] : possiede un s. di soldi; c’era un s. di gente per le strade; gli ha fatto un s. di domande; mi ha raccontato un s. di bugie; ha preso un s. di botte; gliene ha date (o dette) un s. (e, più efficacemente, un s. e una sporta); gli vuole un s. di bene ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] ; con soggetto di cosa: il treno si mise a correre; il motore s’è messo a fare i capricci, ecc.; e con verbi impersonali: s’è messo a piovere, a nevicare. e. Sign. affine ha anche seguìto da complementi: mettersi all’opera, accingersi a operare, ad ...
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superare
v. tr. [dal lat. superare, der. di super «sopra»; propr. «essere al di sopra»] (io sùpero, ecc.). – 1. a. Essere superiore per dimensioni, cioè più alto, più lungo, più largo, e in genere di [...] avversaria per due reti a zero (frasi in cui è sinon. di vincere); s. un rivale; s. la concorrenza; con la buona volontà, ha superato tutti i suoi compagni di studio; l’allievo ha superato il maestro, è diventato più bravo, più valente di lui; iperb ...
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Quando si trova in posizione iniziale di parola, normalmente s si pronuncia sorda [s] (➔ sibilanti) se seguita da vocale o semiconsonante (sale, seta, simbolo, sogno, sugo; siesta, suolo; ➔ semivocali) oppure se seguita da consonante sorda (scatto...
Poeta lettone (Riga 1936 - Lettonia 2022). Ha lavorato in varie redazioni di riviste letterarie lettoni e ha pubblicato tre raccolte di versi (Lirika un balsis "Lirica e voce", 1978; Iesien balta lakatina "Avvolto nella pezzola bianca", 1986;...