mistella
mistèlla s. f. (non com. mistèllo s. m.) [der. di misto]. – In enologia, prodotto, detto anche sifone, ottenuto dal mosto (di uve con almeno il 20 per cento di zucchero e di bassa acidità) di [...] di solito nella preparazione di vini liquorosi (soprattutto del marsala) quale aggiunta al vino base per aumentarne la gradazione, ma può anche essere destinato all’invecchiamento ottenendo un prodotto di gusto molto simile al vinsanto toscano. ...
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immillare
(ant. inmillare) v. tr. [der. (prob. coniato da Dante) di mille, col pref. in-1], letter. – Aumentare a migliaia, moltiplicare indefinitamente: ordine e armonia che facendo riuscire da più [...] ); Il gran lampadario vetusto che pende a mezzo il salone E immilla nel quarzo le buone cose di pessimo gusto (Gozzano). Nell’intr. pron., moltiplicarsi a migliaia, crescere o ripetersi indefinitamente: [le scintille, cioè gli angeli] eran tante, che ...
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regresso2
regrèsso2 s. m. [dal lat. regressus -us, der. di regrĕdi «regredire»]. – 1. a. L’azione, il fatto di regredire, e l’effetto stesso che ne consegue (in questo ultimo senso è preferito in varî [...] ): r. di un male, di un tumore; quel ragazzo ha avuto un notevole r. nello studio; lamentare il generale r. del gusto; r. economico di un paese; la situazione stessa di scadimento che ne risulta: regione, nazione in r.; un’economia in forte regresso ...
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pettegolezzo
pettegoléżżo (o pettegolézzo) s. m. [der. di pettegolo, e, come questo, voce di origine veneta]. – Chiacchiera indiscreta e malevola sul conto di qualcuno, commento malizioso e inopportuno [...] a stampa o altro scritto contenente chiacchiere o insinuazioni malevole: un rotocalco specializzato in pettegolezzi (Moravia); e il fatto stesso di dedicarsi a fare o a scrivere tali chiacchiere, insinuazioni, malignità: il gusto del pettegolezzo. ...
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pettegolo
pettégolo agg. [dal ven. petégolo (inizialmente adoperato solo nel femm. petegola), der. di peto, per allusione all’incontinenza verbale delle persone pettegole]. – 1. Di persona che ha l’abitudine [...] di fare e scambiare chiacchiere sul conto degli altri, riportando indiscretamente e con malevolenza fatti privati altrui e abbandonandosi con gusto ad allusioni e commenti maliziosi: un uomo p.; una donna p.; un giornalista p., che si compiace di ...
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pettinare
v. tr. [lat. pectinare, der. di pecten -tĭnis «pettine»] (io pèttino, ecc.). – 1. a. Riordinare i capelli col pettine (o anche con una spazzola): p. i capelli al bambino, o p. il bambino; farsi [...] il rastrello dalle erbacce e dalle foglie secche. b. Acconciare i capelli con una pettinatura particolare, secondo una moda o il gusto personale: il mio parrucchiere sa p. molto bene; prova a pettinarti con la scriminatura a destra; si pettina ancora ...
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aberrazione
aberrazióne s. f. [dal lat. aberratio -onis]. – 1. In generale, l’aberrare, il deviare da una norma o da un principio, da una legge morale o fisica, da un comportamento che si considera normale: [...] o dominante (in un paese o in un partito a ordinamento assoluto). Anche, traviamento: certe mode denunciano una vera a. del gusto. 2. In astronomia, a. della luce, fenomeno per cui, a causa dei moti della Terra, un astro appare sulla volta celeste ...
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telebiografia
s. f. Biografia televisiva. ◆ Nella guerra per Giovanni XXIII ha vinto la Rai che ha presentato la sua telebiografia con Edward Asner con molto anticipo su quella Mediaset interpretata [...] si accendeva la pipa, fa pensare più alla provincia italiana che a Parigi. È tutto da “ri-missare” secondo il gusto di oggi. Ma mi permette di sfuggire all’ennesima biografia: sono diventato un carburatorista delle telebiografie!» [Sergio Castellitto ...
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matto1
matto1 agg. e s. m. (f. -a) [forse lat. tardo mattus, matus «ubriaco»]. – 1. a. ant. Stupido, stolto: così m. come egli è, senza alcuna cagione è ... fuori d’ogni misura geloso di me (Boccaccio). [...] com. matto, per il suo tono più fam., in espressioni nelle quali ha un valore intensivo o iperbolico: ne ho, ne avrei un gusto m., ne sono o ne sarei proprio contento (spesso con una connotazione di malignità); ne ho una voglia m.; si fece le più m ...
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parterre
‹partèer› s. m., fr. [comp. di par e terre, propr. «per terra»]. – Voce in uso anche in Italia (dove si pronuncia talvolta all’italiana, partèrre) con varî sign.: 1. Il complesso delle aiuole, [...] bassi e policromi, dei giardini del tipo detto «alla francese»: il giardino, che resta dalla parte opposta al viale, è tutto sul gusto francese a parterre (P. Verri); anche, singola aiuola: un p. di tulipani, di violette. 2. a. Nei teatri e in altre ...
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Senso specifico per mezzo del quale viene riconosciuto e controllato il sapore delle sostanze introdotte nel cavo orale. Per estensione il termine è adoperato in etica e in estetica per designare la sensibilità del buono e del bello.
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gusto
Senso specifico per mezzo del quale viene riconosciuto e controllato il sapore delle sostanze introdotte nel cavo orale. Le sensazioni destate dagli stimoli gustativi si chiamano sapori.
Anatomia del sistema gustativo
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