gerarchia
gerarchìa s. f. [dal gr. tardo ἱεραρχία; v. gerarca]. – 1. a. In origine, soprattutto nell’àmbito cristiano greco, l’amministrazione delle cose sacre, in quanto comportava un ordine scalare, [...] tra gli invertebrati sia tra i vertebrati, e hanno la funzione di ridurre l’aggressività all’interno del gruppo e di regolamentare lo sfruttamento delle risorse e la riproduzione, svolgendo quindi un importante ruolo adattativo per la sopravvivenza ...
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gergo
gèrgo (ant. gergóne) s. m. [dal fr. ant. jergon, jargon, che in origine significava «cinguettio»] (pl. -ghi). – 1. Forma di linguaggio propria di certi gruppi sociali (sette religiose o politiche, [...] di evitare la comprensione da parte di persone estranee al gruppo: parlare il g., e più comunem. parlare in sistematica sostituzione di vocaboli della lingua comune con altri di origine straniera, o anche indigeni ma con significato mutato e allusivo ...
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germanico1
germànico1 agg. [dal lat. Germanǐcus] (pl. m. -ci). – 1. Dei Germani antichi: le genti g.; la religione g.; il diritto g., ecc. (v. germano1). 2. Della Germania moderna: confederazione g.; [...] anche come sinon. di tedesco. 3. In linguistica, di lingua o dialetto facente parte di quel gruppo di lingue di origine indoeuropea che hanno come caratteristica comune la cosiddetta «mutazione consonantica» (ted. Lautverschiebung), e che, dapprima ...
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satellite
satèllite s. m. [dal lat. satelles -lĭtis, con il sign. 1 a, trasferito all’ambito astronomico da J. Kepler (1610)]. – 1. a. In origine, guardia del corpo, persona armata che accompagna e segue [...] la quantità fissata dall’altro partner o da altra impresa del gruppo e cerchi di realizzare su questa base il suo massimo vantaggio. maggiore intensità, in virtù del fenomeno fisico che dà origine all’emissione oppure a causa di ragioni tecniche, per ...
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radicale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo radicalis, der. di radix -icis «radice»; come termine polit., ricalca l’ingl. radical]. – 1. In botanica, che si riferisce alla radice: pelo r.; apparato r.; [...] . In un senso analogo si parla anche di piano r. di due superfici sferiche. 5. In chimica, come s. m., termine che indicava in origine i gruppi di atomi con funzione acida o basica (per es., NO3-, NH4+), oggi detti ioni, riservato attualmente a quei ...
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zattera
zàttera (o żàttera) s. f. [da una prec. forma zatta (v. zatta, n. 11), forse uso metaforico del settentr. zatta «zampa» (voce di origine germ.)]. – 1. Galleggiante, fluviale o marino, a pianta [...] , sia direttamente sul terreno, sia sulle testate dei pali nel caso d’impiego di questi ultimi nella fondazione medesima. 4. Ciascun gruppo di fasci di canapa legati tra loro per essere sommersi per la macerazione. ◆ Dim. zatterina, e zatterino m. (v ...
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secondario
secondàrio agg. [dal lat. secundarius, der. di secundus «secondo» (agg.)]. – 1. Che viene come secondo, in ordine di tempo e di luogo, e, per estens., d’importanza (si contrappone ora a primario [...] . In fitogeografia, di cenosi o formazione che ha avuto origine per intervento dell’uomo: macchia sempreverde secondaria. b. In organica, sono così qualificati sia l’alcole contenente il gruppo caratteristico =CHOH, sia l’amina contenente il radicale ...
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picchetto2
picchétto2 s. m. [dal fr. piquet (v. la voce prec.): in origine, drappello di cavalieri che tenevano i cavalli attaccati ai picchetti, pronti a partire]. – 1. Gruppo di soldati destinato a [...] il corpo di guardia di bordo. Nelle forze armate, essere, montare di picchetto, essere comandato a tale servizio. 2. Gruppo di lavoratori o rappresentanti sindacali che durante uno sciopero staziona davanti all’ingresso di una fabbrica (o anche di un ...
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colonia1
colònia1 s. f. [dal lat. colonia, der. di colonus «colono»]. – 1. Presso gli antichi, gruppo di cittadini di uno stato che per decreto pubblico o di propria spontanea volontà si stabilivano [...] le quali non godono degli stessi diritti civili dei gruppi etnici provenienti dallo stato dominante: le ex-c in un paese straniero o in una regione o città diversa da quelle di origine: formare una c.; la c. italiana di Stoccolma; la c. francese di ...
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zero
żèro agg. e s. m. [dal lat. mediev. zèphyrum, adattam. (Leonardo Fibonacci nel Liber abbaci, 1202) dell’arabo ṣifr «nulla, zero», calco del sanscr. śūnyá «vuoto» e poi «zero» (v. anche cifra)]. [...] matematica e nella tecnica, punto zero (o punto origine) è il punto a partire dal quale si calcolano le distanze di una linea. c. In immunologia, gruppo zero, uno dei gruppi sanguigni del sistema AB0 (v. gruppo, n. 2 c). d. Crescita zero, in economia ...
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Sodalizio di artisti formatosi nell'ambito della fondazione romana omonima (1945-56), che accolse i maggiori rappresentanti dell'arte non figurativa romana (E. Prampolini, C. Accardi, G. Novelli, A. Perilli, P. Dorazio); fu fondata nel 1951...
Scultore italiano (Parma 1896 - Roma 1968). Dopo aver frequentato l'accademia di Parma, nel 1922 si recò a Parigi dove lavorò presso E.-A. Bourdelle ed ebbe modo di conoscere A. Maillol, Ch. Despiau, C. Brâncuşi. Stabilitosi a Roma nel 1926,...