grecogrèco agg. e s. m. [dal lat. Graecus, gr. Γραικός] (pl. m. -ci; dei vini e dei vènti anche -chi). – 1. agg. Della Grecia, come regione geografica, comprendente all’incirca la parte meridionale [...] rimasta fedele a Roma ma di rito orientale (Chiesa greco-unita; clero greco-unito). d. Con riferimento alla Greciamoderna: la rivoluzione g. del 1821; lingua greca (ma, volendo distinguere la moderna dall’antica, lingua neogreca o neoellenica o ...
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antico
1. MAPPA Si dice ANTICO ciò che risale e si riferisce a un’età passata da lungo tempo, a molti anni o a molti secoli fa (i tempi antichi; un’antica leggenda); spesso questo aggettivo è contrapposto [...] ’a. Egitto, Roma antica, per distinguere le civiltà del passato dallo stato e dalla città attuali; studiare il greco a., per distinguerlo dal grecomoderno). 2. MAPPA Riferito a un oggetto d’arte, d’arredamento, da collezione oppure a un edificio, ne ...
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feta (Feta) s. f. (non com. m.) inv. Formaggio di latte di pecora o di capra, ma anche, in tempi più recenti, di vacca, a pasta semidura e friabile, da consumare fresco o leggermente stagionato, prodotto [...] 2002, Torino, p. 47, Giorno e notte) • I piatti greci sono un fiorire di sapori decisi e piccati, ruvidi piatti da pastori 24Ore.com, 5 settembre 2023, Food).
Adattamento del gr. moderno phéta (‘fetta’), a sua volta dall’it. fetta.
Già attestato ...
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teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, [...] di particolari paesi o aree culturali, epoche, autori o correnti e gruppi: il t. classico (il t. greco, romano; il t. di Eschilo, di Plauto); il t. moderno, e il t. italiano del Rinascimento, il t. elisabettiano (il t. di Shakespeare, di Marlowe); il ...
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v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante [...] , che dal primitivo valore di 〈u〉 vocale passò nella pronuncia ionico-attica a 〈ü〉 (primo effetto di una tendenza che nel greco medievale e moderno avrebbe finito col trasformare quel suono in 〈i〉), mentre la pronuncia u si conservò in altri dialetti ...
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reuchliniano
(o reucliniano) 〈roikli-〉 agg. [der. del nome dell’umanista ted. Johannes Reuchlin (1455-1522)]. – In filologia classica, pronuncia r., particolare modo (usato in età moderna) di pronunciare [...] antico, che coincide in sostanza con la pronuncia del greco bizantino e del grecomoderno. La denominazione trae origine dal fatto che J. Reuchlin sostenne la legittimità di tale pronuncia tradizionale contro i primi pareri contrarî espressi verso ...
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gamma1
gamma1 s. m. [dal gr. γάμμα (lat. gamma), voce di origine semitica], invar. – Nome della 3a lettera dell’alfabeto greco, e del segno che la rappresenta (minuscolo γ, maiuscolo Γ), che, nel greco [...] (γγ, γκ, γχ), la pronuncia velare (ṅ) della nasale n (ν), mentre nel grecomoderno rappresenta, secondo la posizione nel contesto, tre diversi suoni (ġ, għ, i̯). Nella numerazione greca, un γ con apice in alto a destra (γ′) indica il numero 3, con ...
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zaconico
zacònico agg. e s. m. [dal gr. mod. τσακωνικός, τσακωνικὴ διάλεκτος] (pl. m. -ci). – Dialetto grecomoderno parlato dagli Zaconi della regione a nord di Leonidi nel Peloponneso orientale, sorto [...] dialettale della koinè, ma come continuazione di una parlata laconica: presenta quindi alcuni arcaismi, tra i quali màti da μάτηρ (attico μήτηρ, greco mod. μητέρα ‹mitéra›), e conserva in qualche caso il digamma come spirante labiodentale sonora. ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] dal lat. ratio come traduzione (Cicerone, Lucrezio) del greco lògos (v.), ne mantiene il duplice significato di ragione sottordinata alla conoscenza intuitiva propria dell’intelletto. Nel pensiero moderno, e in partic. nel razionalismo (v.), si ...
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dramma1
dramma1 (ant. drama) s. m. [dal lat. tardo drama -ătis, gr. δρᾶμα -ατος, propr. «azione», der. di δράω «agire»] (pl. -i). – 1. In senso lato, e più vicino all’etimologia, qualunque componimento [...] . De Sanctis). In partic.: d. antico o classico, del teatro greco e romano; d. liturgico, quello, fiorito soprattutto nel medioevo, che la trilogia tragica. 2. a. Componimento teatrale moderno, che sviluppa essenzialmente una vicenda dolorosa, quasi ...
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Il nome attuale, di significato poco chiaro (dai Cefallenî "uomini della montagna", oppure "isola elevata"), compare per la prima volta in Erodoto (IX, 28); Omero la chiama Σάμος (Il., II, 634; Od., IV, 671) o Σάμη (Od., I, 246) dalla sua maggiore...
zaconico Dialetto del greco moderno, non sorto per il differenziamento dialettale della koinè, ma continuazione di una parlata laconica. È parlato dagli Zaconi del Peloponneso orientale nella regione a N di Leonìdi.