proposizione
propoṡizióne s. f. [dal lat. propositio -onis, propr. «il mettere innanzi», der. di proponĕre: v. proporre]. – 1. In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa [...] pani della p., i pani che venivano offerti dagli Ebrei al dio Jahveh, posti nel tempio e rinnovati ogni sabato.
Grammatica. – Le proposizioni si distinguono comunemente in esplicite, quando hanno un predicato di modo finito, e implicite, quando il ...
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prosodia
proṡodìa s. f. [dal gr. προσῳδία, comp. di πρός «a, verso» e ᾠδή «canto» (equivalente quindi del latino accentus, che della voce greca è un calco); lat. prosodĭa]. – Termine usato dai grammatici [...] greci per designare, indipendentemente dall’articolazione essenziale di un suono, ogni particolarità accessoria che appare nella realizzazione di esso nella parola, e cioè intonazione, aspirazione, quantità, ...
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localismo
s. m. [der. di locale1]. – 1. In linguistica, teoria glottogonica secondo cui i casi della declinazione nelle lingue indoeuropee sarebbero stati in origine tutti casi di valore concreto e, [...] accusativo un lativo (indicante cioè il moto a luogo), ecc. La teoria, anticipata in riferimento al greco già da grammatici d’età bizantina, fu in voga nell’Ottocento e affiora ancora in parecchie sintassi storico-comparative. 2. Tendenza a impostare ...
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iferesi
ifèreṡi s. f. [dal gr. ὑϕαίρεσις, comp. di ὑπό «sotto» e αἱρέω «prendere, togliere»]. – Nella terminologia dei grammatici classici, sottrazione, sparizione di una lettera in una parola, affine [...] ma distinta dalla sincope, che indica invece la perdita di una sillaba ...
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paragoge
paragòge s. f. [dal lat. tardo paragoge, gr. παραγωγή, comp. di παρα- «para-2» e ἀγωγή «il condurre, trasporto»]. – Nella terminologia degli antichi grammatici, il fenomeno linguistico oggi [...] detto più comunem. epitesi (v.) ...
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perispomeno
perispòmeno agg. [dal gr. περισπώμενος, part. pres. passivo di περισπάω «segnare con l’accento circonflesso», comp. di περι- «peri-» e σπάω «tirare»]. – Nella grammatica greca, detto di parola [...] con l’accento circonflesso sull’ultima sillaba (per es.: ἀρετῆς, καλοῦ, ἀγαϑοῖς); verbi p., secondo gli antichi grammatici greci, i verbi terminanti in -άω, -έω, -όω e, nella forma contratta, in -ῶ. ...
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coriambo
s. m. [dal lat. tardo choriambus, gr. χορίαμβος, comp. di χορ(εῖος) «coreo» e ἴαμβος «giambo»]. – Nella metrica classica, metro di schema –́⌣⌣–́, interpretato dai grammatici antichi come un [...] coreo (trocheo) più un giambo; adoperato dai poeti lirici e drammatici classici e alessandrini, compare spesso, per effetto dell’anaclasi, in libera associazione e responsione con giambi, trochei, ionici, ...
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linguaio
linguàio s. m. (f. -a) [der. di lingua], non com. – Chi si occupa pedantescamente di studî e questioni di lingua: un l. più ghiotto di me (D’Annunzio); implica in genere una valutazione negativa: [...] quel libro faceva passare la questione della lingua dai grammatici e l. agli intendenti e critici d’arte (B. Croce). ...
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diple
s. f. [dal lat. mediev. diple, che è dal gr. διπλῆ, propr. «doppia» (sottint. γραμμή «linea, segno»)]. – Segno in forma di forcella (> o 〈), che dai grammatici alessandrini e poi nel medioevo [...] era posto ai margini del testo manoscritto per richiamare l’attenzione del lettore su qualche passo importante e, in partic., per porre in evidenza passi citati, versi ritenuti spurî e sim ...
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Presso i grammatici greci, ogni particolarità accessoria che appare nella realizzazione di un suono nella parola, indipendentemente dall’articolazione essenziale di esso: intonazione, aspirazione, quantità ecc. In senso ristretto e più comunemente,...
sineresi Presso i grammatici greci, la contrazione di due vocali (ὁρῶντες da ὁράοντες). Nella poesia italiana, fusione in un’unica sillaba metrica di due o più vocali contigue nella medesima parola. Il fenomeno contrario è la dieresi (➔).