tau
tàu (ant. taù) s. m. o f. [dal gr. ταῦ, di origine semitica (lat. tau)]. – 1. Nome della 19a lettera dell’alfabeto greco, e del segno che la rappresenta (minuscolo τ, maiuscolo Τ), corrispondente [...] a destra (τ′) indicava il numero 300; con apice in basso a sinistra (′τ) il numero 300.000. Secondo l’uso dei grammatici alessandrini si indica con T maiuscolo il 19° libro dell’Iliade, con τ minuscolo il 19° dell’Odissea. 2. In fisica, la lettera ...
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accusativo
accuṡativo agg. e s. m. [dal lat. accusativus (casus), malamente ricalcato sul greco αἰτιατικ ή (πτ ῶ σις) «(caso) causativo»]. – Caso a. (o semplicem. accusativo s. m.): uno dei casi della [...] quarto posto, e perciò detto anche quarto caso; deve il suo nome latino, e quindi italiano, a un fraintendimento dei grammatici ellenistici del 1° sec. a. C., che collegarono αἰτιατικ ὴ πτ ῶ σις al verbo αἰτιάομαι «accusare» (mentre invece αἰτιατικ ...
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quale
agg. e pron. [lat. qualis]. – Indica, con valore interrogativo e relativo, singoli elementi (cose, persone, animali, ecc.), o categorie di elementi, in relazione alla qualità per cui si caratterizzano [...] sia davanti a vocale, e in questo caso, poiché si tratta di un troncamento e non di un’elisione, è raccomandata dai grammatici la grafia senza apostrofo: qual orrore, qual età, qual era; qual è la verità? (scorretto, qual’orrore, qual’età, qual’era ...
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elisione
eliṡióne s. f. [dal lat. elisio -onis (der. di elidĕre), che nei grammatici tardi traduce il gr. ἔκϑλιψις]. – L’atto, il fatto di elidere, di essere eliso. In partic., fenomeno linguistico consistente [...] , come in greco e in francese, è segnata con l’apostrofo). Come fenomeno metrico, l’elisione prende il nome di sinalefe.
Grammatica. – Nell’italiano parlato e scritto, l’elisione è normale negli art. lo, la, una davanti a vocale, e nelle prep ...
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z, Z
(żèta) s. f. o m. – Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino, derivata dalla zeta dell’alfabeto greco, che nella forma maiuscola ha lo stesso segno Z (svoltosi da quello originario [...] delle voci popolari si manifestò assai vivamente nell’uso specialmente fiorentino del ’500, come testimoniano varî scrittori e grammatici, alcuni dei quali non ammettevano che la z si scrivesse doppia, in nessuna posizione, appunto perché nella ...
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tenue
tènue agg. [dal lat. tenuis, che ha la stessa radice di tendĕre «tendere»]. – 1. Sottile, di limitato spessore: un calice retto da un t. stelo; un t. velo; un t. strato di vernice. Più frequente [...] articolata con scarsa tensione muscolare dell’apparato di fonazione; sono in partic. così chiamate, secondo la terminologia dei grammatici latini, le consonanti occlusive sorde (p, t, k). Nella fonologia dell’italiano, consonante di grado t. (o ...
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obelo
òbelo s. m. [dal lat. tardo obĕlus, gr. ὀβελός (propr. «spiedo»)]. – In paleografia, segno di richiamo in margine a un testo, detto anche obelisco, in forma di lineetta orizzontale, adottato dai [...] grammatici alessandrini per contrassegnare versi non ritenuti autentici che tuttavia non si voleva senz’altro espungere. Nel medioevo fu spesso segnato con un punto sovrapposto: –.. ...
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h, H
(acca) s. f. o m. – Ottava lettera dell’alfabeto latino, nel quale indicava, come già originariamente in greco (dove in seguito venne sostituita dallo spirito aspro ῾), la fricativa laringale. L’aspirazione [...] in latino però era molto debole e presto andò perduta, nonostante la resistenza dei grammatici; le lingue romanze non ne conservano alcuna traccia ereditaria. Tuttavia l’uso etimologico della lettera h è rimasto nell’ortografia delle voci d’origine ...
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antifrasi
antìfraṡi s. f. [dal lat. tardo antiphrăsis, gr. ἀντί-ϕρασις comp. di ἀντί «contro» e ϕράζω «dire»]. – Figura retorica che consiste nell’esprimersi con termini di significato opposto a ciò [...] un valore negativo; per es., le espressioni brutto muso!, brigante!, e sim., adoperate come vezzeggiativi. Dagli antichi grammatici si dicevano formate per antifrasi quelle parole che (secondo una falsa etimologia) si pensava derivassero da vocaboli ...
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hemiepes
hemìepes ‹e-› s. m. [traslitt. lat. (hemiĕpes) del gr. ἡμιεπές, neutro, comp. di ἡμι- «emi-» e ἔπος «verso»] (pl. alla greca hemìepe). – Nome usato dai grammatici antichi e dagli studiosi di [...] metrica classica per indicare la prima metà dell’esametro dattilico (fino alla cesura pentemimere o a quella dopo il 3° trocheo), che si trova in serie liriche della poesia greca, ed è più spesso colon ...
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Presso i grammatici greci, ogni particolarità accessoria che appare nella realizzazione di un suono nella parola, indipendentemente dall’articolazione essenziale di esso: intonazione, aspirazione, quantità ecc. In senso ristretto e più comunemente,...
sineresi Presso i grammatici greci, la contrazione di due vocali (ὁρῶντες da ὁράοντες). Nella poesia italiana, fusione in un’unica sillaba metrica di due o più vocali contigue nella medesima parola. Il fenomeno contrario è la dieresi (➔).