sanscrito
sànscrito agg. e s. m. [dal sanscr. saṃskṛta- propr. «perfetto, elaborato (grammaticalmente)», cfr. saṃskāra-, «sistemazione, regola (grammaticale)», comp. di sam- «con» e kar- «fare»]. – Denominazione [...] , dall’arabo, dal turco, dal mongolo e da lingue europee). In partic., s. classico, quello in cui si riflette l’attività dei grammatici più antichi, in specie di Pāṇini (4° sec. a. C.); s. vedico, la lingua dei Veda; s. ieratico, la lingua dei testi ...
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deponente1
deponènte1 agg. e s. m. [part. pres. di deporre; nel sign. 2, dal lat. tardo, dei grammatici, deponens -entis, part. pres. di deponĕre, propr. «che depone (la forma attiva)», traduz. del gr. [...] ἀποϑετικόν (ῥῆμα)]. – 1. Chi o che fa un deposito; meno com. di depositante. 2. Nella grammatica latina, verbo di forma passiva con valore di attivo, sia transitivo (come il lat. sequor «seguire») sia intransitivo (come morior «morire»). ...
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minuziosaggine
minuziosàggine s. f. [der. di minuzioso]. – Lo stesso che minuziosità (come carattere abituale della persona), ma con senso più spreg.: con la sua m. si rende insopportabile. Più concretam., [...] ciò che è espressione di tale carattere: le m. dei grammatici, dei pedanti. ...
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muto
agg. [lat. mūtus, voce derivata da una radice onomatopeica mu che, come il gr. μῦ-, riproduceva la formazione di suoni inarticolati prodotti a bocca chiusa]. – 1. a. Di persona che non può fare [...] dei lieviti della fermentazione. ◆ Dim. mutino, come s. m. (f. -a), bambino muto; nell’insegnamento elementare dell’alfabeto e della grammatica è chiamata talvolta mutina la lettera h in quanto priva di suono proprio (v. sopra, al n. 2 a). ◆ Avv ...
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esastico
eṡàstico agg. [dal lat. hexastĭchus, gr. ἑξάστιχος «di sei ordini», nei grammatici «di sei versi»; comp. di ἑξα- «esa-» e στίχος «ordine, verso»] (pl. m. -ci). – 1. Di sei versi: strofa e.; [...] come s. m., epigramma composto di sei versi. 2. In botanica, detto delle spighe, caratteristiche di alcune varietà di orzo, che hanno sei file di granelli, e dell’orzo che ha questo tipo di spighe ...
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tmesi
tmèṡi s. f. [dal lat. tardo tmesis, gr. τμῆσις, der. di τέμνω «tagliare»]. – 1. In linguistica, e in partic. nella storia delle lingue classiche, distacco della preposizione dal verbo finito con [...] , frequente soprattutto in Omero ma non ignoto al latino arcaico (sub vos placo = vos supplico): esso veniva inteso dagli antichi grammatici come taglio (tmesi), mentre in realtà si tratta di continuazione d’un più antico stato di cose nel quale il ...
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sizigia
siżìgia s. f. [dal lat. tardo syzygia, gr. συζυγία, «unione, congiunzione», der. di σύζυγος «aggiogato, accoppiato» (comp. di σύν «insieme» e ζυγόν «giogo»)] (pl. -gie). – 1. In astronomia, posizione [...] , lo stesso che marea sizigiale. 2. Presso i metricologi antichi, termine che designa la dipodia in genere; secondo alcuni grammatici designa, invece, l’unione di piedi diversi (per es., –⌣⌣–), in opposizione a dipodia, unione di piedi uguali (per es ...
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scansione
scansióne s. f. [dal lat. scansio -onis, propr. «salita, ascesa» e «sollevamento di un piede, innalzamento della voce» (come avviene nelle arsi di un verso), der. di scanděre «scandire», propr. [...] «salire, ascendere», part. pass. scansus]. – 1. Presso i grammatici latini, misurazione dei versi in piedi; lettura dei versi eseguita facendo sentire l’inizio e la fine di ciascun piede. Nell’insegnamento moderno della versificazione classica, l’ ...
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rho
〈rò〉 (o ro) s. m., raro f. [dal gr. ῥῶ (lat. rho)], invar. – Nome della 17a lettera dell’alfabeto greco, e del segno che la rappresenta (minuscolo ρ, maiuscolo Ρ), corrispondente alla lettera r dell’alfabeto [...] (ρ′) indicava il numero 100, con apice in basso a sinistra (′ρ) il numero 100.000. Secondo un uso che risale ai grammatici alessandrini, si indica con P maiuscolo il 17° libro dell’Iliade, con ρ minuscolo il 17° libro dell’Odissea. In fisica delle ...
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accozzatore
accozzatóre s. m. (f. -trice) [der. di accozzare]. – Chi accozza: un a. di parole, di sistemi disparati, ecc.; paragonavo i grammatici o a. di regole agli articolisti (F. De Sanctis). ...
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Presso i grammatici greci, ogni particolarità accessoria che appare nella realizzazione di un suono nella parola, indipendentemente dall’articolazione essenziale di esso: intonazione, aspirazione, quantità ecc. In senso ristretto e più comunemente,...
sineresi Presso i grammatici greci, la contrazione di due vocali (ὁρῶντες da ὁράοντες). Nella poesia italiana, fusione in un’unica sillaba metrica di due o più vocali contigue nella medesima parola. Il fenomeno contrario è la dieresi (➔).