locuzione
locuzióne s. f. [dal lat. locutio -onis, der. di locutus, part. pass. di loqui «parlare»]. – 1. ant. o raro. L’atto, e anche il modo, o la facoltà, di parlare; elocuzione. 2. a. In linguistica, [...] quanto che o inquantoché; capo d’anno e più com. capodanno, ecc.). Secondo la funzione che compiono, si distinguono nella grammatica tradizionale: locuzioni avverbiali (di proposito, alla svelta, a mano a mano, a quattr’occhi, in un batter d’occhio ...
Leggi Tutto
schema
schèma s. m. [dal lat. schema, gr. σχῆμα -ματος «forma, aspetto, configurazione», da un tema di ἔχω «possedere, avere»] (pl. -i). – 1. Modello convenzionale, semplificato rispetto alla più complessa [...] ; anche, serie di appunti, traccia, abbozzo: lo s. di un romanzo, di un articolo; preparare lo s. di una nuova grammatica; s. di legge, proposta di legge presentata all’approvazione del parlamento; in astrologia, s. natale, l’oroscopo. Negli sport a ...
Leggi Tutto
premessa
preméssa s. f. [dal lat. mediev. praemissa (sententia) «proposizione messa avanti», part. pass. femm. di praemittĕre «premettere»]. – 1. In un ragionamento filosofico, logico o matematico, ogni [...] a un evento, concorrendo anche a determinarlo: ci sono tutte le p. di una crisi di governo; mancano a tutt’oggi le p. di una ripresa dell’economia nazionale. 4. In grammatica, la protasi, cioè la proposizione condizionante di un periodo ipotetico. ...
Leggi Tutto
morfemica
morfèmica s. f. [dall’ingl. morphemics, der. di morpheme «morfema»]. – Settore della linguistica strutturale che studia i morfemi sia in quanto elementi lessicali, unità minime significative [...] (m. lessicale, corrispondente approssimativamente a lessicologia), sia in quanto componenti grammaticali delle parole (m. grammaticale, corrispondente approssimativamente alla grammatica). ...
Leggi Tutto
ignorante
agg. e s. m. e f. [dal lat. ignorans -antis, part. pres. di ignorare «ignorare»]. – 1. a. Che non conosce una determinata materia, che è in tutto o in parte digiuno di un determinato complesso [...] di nozioni: essere i. di chimica, di grammatica, ecc.; in fatto di musica moderna sono completamente ignorante. Ha senso oggettivo e spesso di modestia, se detto di sé stesso; riferito ad altri, è per lo più spreg. o offensivo. b. Che non è venuto a ...
Leggi Tutto
attributivo
agg. [der. di attribuire, attributo]. – Che ha capacità di attribuire, che funge da attributo: complemento a. (per es., i compl. di qualità, di materia, ecc., quando equivalgono a un aggettivo; [...] a., di un aggettivo, quando funge da attributo (in contrapp. a funzione predicativa). Proposizioni a., nella grammatica scolastica, le proposizioni relative quando non hanno funzione di complemento ma aggiungono una specificazione, un chiarimento ...
Leggi Tutto
perispomeno
perispòmeno agg. [dal gr. περισπώμενος, part. pres. passivo di περισπάω «segnare con l’accento circonflesso», comp. di περι- «peri-» e σπάω «tirare»]. – Nella grammatica greca, detto di parola [...] con l’accento circonflesso sull’ultima sillaba (per es.: ἀρετῆς, καλοῦ, ἀγαϑοῖς); verbi p., secondo gli antichi grammatici greci, i verbi terminanti in -άω, -έω, -όω e, nella forma contratta, in -ῶ. ...
Leggi Tutto
causa
càuṡa s. f. [dal lat. causa; cfr. cosa]. – 1. a. Fatto o avvenimento che provoca un determinato effetto, che è origine o occasione di un altro fatto: l’umidità è c. di malattie; il contatto dei [...] quando contribuiscano a determinarlo, ma anche quando siano indifferenti o addirittura contrastanti o di effetto non precisabile. 5. In grammatica, complemento di c., complemento che indica la causa, il motivo per cui qualcosa avviene o si fa (per es ...
Leggi Tutto
causale
cauṡale agg. e s. f. [dal lat. tardo causalis]. – 1. agg. a. Di causa, che è causa di qualcosa: rapporto c.; principio c.; collegamento c.; nesso c.; atto causale. b. In grammatica, proposizioni [...] c., proposizioni subordinate che indicano la causa per cui avviene ciò che è detto nella proposizione reggente; possono essere esplicite, con il verbo di modo indicativo introdotto da una delle congiunzioni ...
Leggi Tutto
indoeuropeo
indoeuropèo (o indeuropèo) agg. e s. m. [comp. di indo- e europeo]. – 1. a. In linguistica, lingue i. (meno com. arie, arioeuropee, indogermaniche), famiglia di lingue parlate in età storica [...] armeno, tracio, slavo, baltico, germanico, greco, osco-umbro, latino, celtico. b. Relativo alle lingue indoeuropee: i dialetti i.; grammatica, linguistica i.; la morfologia, la sintassi i., il lessico indoeuropeo. 2. Che ha parlato o parla una delle ...
Leggi Tutto
Rappresentazione sistematica di una lingua e dei suoi elementi costitutivi, articolata tradizionalmente in fonologia (dottrina dei suoni di cui è costituita la parola), morfologia, sintassi, lessicologia (studio scientifico del sistema lessicale...
La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; il medesimo codice contiene anche una trascrizione...