sciammica
sciàmmica s. f. [etimo incerto, prob. affine a sciamera], tosc. – Nome dato nella campagna di Brozzi, sobborgo di Firenze, a due graminacee del genere poa (Poa pratensis e Poa trivialis), note [...] anche con il nome di gramigna dei prati ...
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cefidi
cèfidi s. m. pl. [lat. scient. Cephidae, dal nome del genere Cephus: v. cefo2]. – Piccola famiglia di insetti imenotteri del sottordine sinfiti, che comprende specie piccole, con capo spesso più [...] numerosi articoli, filiformi o clavate; le larve vivono sugli steli di varie piante, a cui possono causare danni. Il cefo pigmeo (Cephus pygmaeus) mina gli steli delle graminacee; un altro cefide, Ianus compressus, rode le gemme dei peri e dei meli. ...
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fleo
flèo s. m. [lat. scient. Phleum, dal gr. ϕλέως, sorta di giunco palustre]. – In botanica, genere di piante graminacee con varie specie delle zone temperate, di cui 12 in Italia: sono erbe annue [...] o perenni, con pannocchia stretta, spiciforme; importante per il foraggio è la specie Phleum pratense, nota con i nomi fleo o fleolo o coda di topo o codolina (che peraltro sono dati anche ad altre specie ...
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echinaria
echinària s. f. [lat. scient. Echinaria, der. del gr. ἐχῖνος «riccio»]. – Genere di piante graminacee delle regioni mediterranee, fino all’Asia centrale, con la sola specie Echinaria capitata, [...] piccola erba caratterizzata da spighette disposte in un capolino spinoso ...
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cannarecchia
cannarécchia (o cannaréccia) s. f. [der. di canna]. – Erba perenne delle graminacee (Sorghum halepense), con rizoma lungamente strisciante, alta più di 1 metro, fiori in pannocchia rada; [...] comune negli incolti del Mediterraneo, viene usata come foraggio (esistono però razze le cui foglie sono velenose per il bestiame) ...
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piumino
s. m. [der. di piuma]. – 1. In zoologia, la penna degli uccelli, detta anche penna a piumino, morbida e leggera, priva di elementi rigidi, in cui mancano anche gli uncini o amuli, in modo che [...] a distanza e facilmente distinguibile sulla targa bersaglio del tiro a segno. 4. Erba annua della famiglia graminacee (lat. scient. Lagurus ovatus), tutta vellutata, che cresce preferibilmente presso le coste mediterranee ed è anche coltivata ...
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mozzaspighe
s. m. [comp. di mozzare e spiga], invar. – Insetto coleottero del genere calamobio (lat. scient. Calamobius filum); il nome deriva dal fatto che le femmine depongono le uova negli steli del [...] frumento e di altre graminacee aprendovi con le mandibole un varco sotto la spiga. ...
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canneto
cannéto s. m. [lat. tardo cannētum, der. di canna «canna»]. – Terreno, per lo più acquitrinoso o argilloso, occupato da graminacee a culmo legnoso (canna, cannucce, bambù, ecc.). C. artificiale, [...] ottenuto piantando pezzi del rizoma della canna comune. In senso fig.: fare il diavolo nel c., fare confusione, fracasso ...
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prateria
praterìa s. f. [der. di prato]. – 1. Vasta estensione di terreno, per lo più pianeggiante, occupata da prati: ampia, immensa, sconfinata p.; le p. dell’America Settentrionale; talora anche sinon. [...] in rapporto alla situazione orografica (per es., savane, steppe, pascoli); la sua flora è caratterizzata dalla prevalenza di graminacee, associate con altre erbe (per es., composite e leguminose) ed è correlata con le condizioni pedoclimatiche. Fauna ...
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andropogone
andropogóne s. m. [lat. scient. Andropogon, comp. di andro- e del gr. πώγων -ωνος «barba»]. – Genere di piante graminacee con circa 200 specie, che costituiscono in gran parte le savane tropicali; [...] alcune varietà di Andropogon sorghum vengono coltivate per foraggio, per la nutrizione del pollame, per ricavare zucchero greggio dal midollo del caule, per la panificazione, per fare scope, ecc ...
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Famiglia cosmopolita di piante Monocotiledoni (già dette Graminacee), ordine Poali, caratterizzata dai fiori con perianzio ridotto a 2, di rado 3, squame (lodicole), 3 stami, raramente 1 o più di 3; un unico carpello con 2 stimmi e 1 ovulo;...
MAIS
Mario BONVICINI
. La voce dell'uso comune, granoturco o granturco, è impropria. All'epoca in cui in Italia si conobbe questo grano, nel 1800 circa, era comunemente usata dal volgo la parola "turco" per qualificare cose forestiere, straniere,...