avito
agg. [dal lat. avitus]. – Degli avi, tramandato o ereditato dagli avi: il palazzo a.; il nome, il patrimonio a.; le glorie avite. Anche, che era proprio degli avi: avita Semplicità che l’anima [...] consola (Gozzano). ...
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novizio
novìzio (ant. e region. novizzo) s. m. (f. -a) e agg. [dal lat. novicius «novello, recente», der. di novus «nuovo»]. – 1. Chi si prepara ad entrare in un ordine o in una congregazione religiosa [...] inesperto; allora, ero ancora n. nelle cose del mondo, o nelle faccende amorose; nessuno concluda da ciò che il notaio fosse un furbo inesperto e novizio (Manzoni); io sono molto ingenuo e molto selvatico, novizio all’ambiente letterario (Gozzano). ...
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ventare
v. intr. [der. di vento] (io vènto, ecc.; aus. avere), ant. o poet. – 1. Soffiare, tirare vento, con costruzione pers. o impers.: la parte da dove venta l’Africo; ventava forte; Rincalza su la [...] ); le fiaccole ... turbano il sonno dei grandi pipistrelli-vampiro ed è un turbinare di ali silenziose che ci ventano in volto (Gozzano); riferito all’aria stessa: va come beandosi dell’aria che gli venta sulla bella faccia di cera (Pirandello). 3 ...
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cric2
cric2 (ant. cricche, cricchi, cricch). – Voce onomatopeica per indicare lo scricchiolio del vetro, del ghiaccio o di altra cosa che si spacchi: se Tambernicchi Vi fosse sù caduto [sul ghiaccio [...] di Cocito], o Pietrapana, Non avrìa pur da l’orlo fatto cricchi (Dante); Dall’orlo il ghiaccio fece cricch, più sordo (Gozzano); anche come s. m.: il cric di un vetro che si rompe; il cric del ghiaccio che si spezza. ...
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gemebondo
gemebóndo agg. [dal lat. gemebundus, der. di gemĕre «gemere»], letter. – Che emette gemiti insistenti, o che ha l’abitudine di gemere, di lamentarsi; piagnucoloso: un’intellettuale gemebonda [...] (Gozzano). ...
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favoleggiare
v. intr. e tr. [der. di favola1] (io favoléggio, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. intr. Narrare favole: Favoleggiava con la sua famiglia Di Troiani, di Fiesole e di Roma (Dante). 2. a. [...] (Leopardi). b. tr. Immaginare, fantasticare: le divinità favoleggiate dagli antichi. Per estens., dire cose favolose: che cosa stai favoleggiando?; oggi l’alloro è premio di colui ... Che sale cerretano alla ribalta Per far di sé f. altrui (Gozzano). ...
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querulo
quèrulo agg. [dal lat. querŭlus, der. di queri «lamentarsi»], letter. – Lamentoso, detto di persona che si lagna (soprattutto se con frequenza o abitualmente), dolendosi di torti ricevuti, dell’avversità [...] alla voce stessa, o anche a suono che sembri un lamento: parlava con voce q.; un richiamo s’alzò, q. e roco (Gozzano); udivi salire fino al cielo il ritornello q. di un venditore di terraglie (Barilli); il q. suono d’un violino; un q. ruscello ...
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cerretano
s. m. (f. -a) [dal nome di Cerreto di Spoleto, da dove nel medioevo vennero i primi venditori ambulanti]. – Ciarlatano, sia nel sign. generico sia in quello peggiorativo: un certo cerretano, [...] De’ quali ogni dì molti ci si vede, Promise al padre suo renderlo sano (Machiavelli); Oggi l’alloro è premio di colui ... Che sale c. alla ribalta (Gozzano). ...
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pupilla2
pupilla2 s. f. [dal lat. pupilla, propr. dim. di pupa «bambola, bambina» (per la piccola immagine che vi si vede riflessa)]. – 1. a. In anatomia, l’orifizio circolare situato al centro dell’iride, [...] ., nell’uso letter., occhio: avere, mantenere le p. asciutte; abbassare le p.; mi baciò Con le p. di tristezza piene (Gozzano). Per metonimia (raro), vista, capacità di vedere: Nessun, finch’io m’avrò spirto e pupilla ... Oserà vïolar la tua persona ...
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cerulo
cèrulo agg. [dal lat. caerŭlus, che, come caeruleus, è der. di caelum; quindi «del colore del cielo»], poet. – Lo stesso che ceruleo: Ti riconosco al cerulo Baleno delle ciglia (V. Monti); Sulla [...] pupilla cerula Stende l’estremo vel (Manzoni); l’abisso c. del cielo (Gozzano); in partic., detto degli occhi o di persona che ha gli occhi azzurri: La c. Minerva (V. Monti); una signorinetta piccola, piccola, bionda, pallida, dagli occhi c. ( ...
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Poeta italiano (Torino 1883 - ivi 1916). Ritenuto il massimo esponente del crepuscolarismo, nelle sue opere riserva lo stesso commosso distacco e lo stesso sguardo ironico alla vacua fede letteraria, per la quale non si può non provare vergogna,...