tempestivo
agg. [dal lat. tempestivus, der. di tempestas nel sign. originario di «tempo, circostanza»]. – 1. a. Che avviene o si fa al tempo o al momento giusto, quindi utile, opportuno: il tuo aiuto [...] mi è stato tempestivamente rinnovato; sorretta dall’unica forza che molte persone possiedono, quella della propria insicurezza, aveva ingigantito il pericolo per poterne fuggire tempestivamente, come certi animali da preda (GiuseppePontiggia). ...
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confrontare
v. tr. [dal lat. mediev. confrontare, der. del lat. frons -ontis «fronte»] (io confrónto, ecc.). – 1. a. Mettere di fronte persone o cose, per conoscerne la somiglianza, le affinità, le differenze: [...] prezzi; se la letteratura ha un senso, lo ha solo se si confronta con le cose essenziali che ci riguardano (GiuseppePontiggia). In opere di studio e di consultazione, confronta (abbreviato in cfr. o cf., che sono più propriam. le abbreviazioni del ...
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oscenita
oscenità s. f. [dal lat. obsc(a)enĭtas -atis]. – 1. L’essere osceno: o. di linguaggio, di comportamento; parole, racconti, spettacoli di un’o. ributtante. 2. Con sign. concr., atto, gesto osceno: [...] di o. che, anziché eccitanti, erano iperboliche e, anziché intensificare il desiderio, finivano per dissolverlo nell’imbarazzo (GiuseppePontiggia); chi ha disegnato queste o. sui muri? In senso iperb., opera esteticamente brutta: questo quadro è un ...
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capire
v. intr. e tr. [lat. capĕre, con mutamento di coniugazione] (io capisco, tu capisci, ecc.). – 1. a. intr. (aus. avere, ma i tempi composti sono rari), non com. Poter stare o entrare in un luogo, [...] storico; c. la poesia di Dante, l’arte di Picasso; c. solo in parte è forse l’unico modo di c. (GiuseppePontiggia). c. C. una persona, penetrarne l’animo, le intenzioni, il carattere: non ti capisco proprio; è un ragazzo che nessuno riesce ...
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classico
clàssico agg. [dal lat. classĭcus (der. di classis: v. classe) «appartenente alla prima classe dei cittadini», e, riferito a scrittori, «di prim’ordine»] (pl. m. -ci). – 1. Appartenente al mondo [...] e sim.); un c. è un’esperienza radicale, un incontro che ci modifica, non un ritrovamento di aspetti reperibili in altri (GiuseppePontiggia). b. Con ulteriore estens., in frasi come le seguenti: è un’opera divenuta c. negli studî di diritto (cioè d ...
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talora
talóra avv. [comp. di tale e ora2]. – Qualche volta, talvolta (davanti a consonante, si tronca spesso, spec. nel verso, in talór): è un’erba usata t. come farmaco; Così da questo corso si diparte [...] Talor la creatura (Dante); Talor m’assale in mezzo a’ tristi pianti Un dubbio (Petrarca), invitava talora i poeti nella sua scuola, davanti a un pubblico curioso quanto facile a distrarsi (GiuseppePontiggia). ...
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quantificabile
quantificàbile agg. [der. di quantificare]. – Che può essere quantificato, valutato cioè in termini quantitativi ed espresso in valori numerici: l’arretrato della corrispondenza non era [...] q. e concorreva al caos del suo studio (GiuseppePontiggia). ...
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Scrittore italiano (Como 1934 - Milano 2003). Dopo un'esperienza di lavoro impiegatizio, cui si riferisce il romanzo La morte in banca (1959; edd. riviste e ampl. 1979 e 1991), si dedicò all'insegnamento e successivamente al lavoro editoriale...
MANGIONE, Lucette [Luce d’Eramo]
Paola Villani
Nacque il 17 giugno 1925 a Reims, da Publio e Maria Concetta Straccamore. Il padre, ingegnere ma anche pittore, dopo l’impegno come pilota nella prima guerra mondiale, in Francia svolgeva la...