imparzialita
imparzialità s. f. [der. di imparziale]. – L’essere imparziale, atteggiamento imparziale: i. d’un giudizio; giudicare, esaminare con i.; risolvere una questione con la necessaria i.; e riferito [...] alla persona: un giudice, un esaminatore noto per la sua assoluta imparzialità. ...
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sgarbista
s. m. e f. e agg. Chi si richiama alla collocazione politica di Vittorio Sgarbi, chi lo prende come modello; alla Sgarbi. ◆ Nella lista confluiscono «sgarbisti storici», i sostenitori del «Nuovo [...] cubana e tiri fino alle 23.35 puoi vederti arrivare, come è capitato allo «sgarbista» Alessandro Clemente, «7 volanti, un giudice e la denuncia per schiamazzi». Un incubo, per un tiratardi come Sgarbi. Capace di dare appuntamenti alle tre di notte ...
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venale
agg. [dal lat. venalis, der. di venum (accus.) «vendita», corradicale di vendĕre «vendere» e venire «essere venduto»]. – 1. a. Che o che può essere oggetto di commercio, di compra e vendita: beni [...] la propria arte o si lascia comprare e corrompere: un uomo v., una donna v.; un funzionario, un testimone, un giudice v.; scrittori, giornalisti v.; analogam., animo, indole v.; Vano error vi lusinga ... Ché ’n cor venale amor cercate o fede ...
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venalita
venalità s. f. [dal lat. tardo venalĭtas -atis]. – Il fatto di essere venale, di essere cioè, o di poter essere, oggetto di commercio, di compravendita: v. di un bene; in partic., nel diritto [...] requisiti: il governo promise d’abolir la v. delle cariche (C. Cattaneo). Più com. in senso fig., con connotazione di biasimo e di condanna: v. di un funzionario, di un giudice, di uno scrittore, ecc.; la qualità stessa: ha agito così per venalità. ...
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resistere
resìstere v. intr. [dal lat. resistĕre, comp. di re- e sistĕre «fermare, fermarsi»] (aus. avere). – 1. Opporsi a un’azione, contrastandone l’attuazione e impedendone o limitandone gli effetti. [...] linguaggio forense, r. alla domanda, opporsi, da parte del convenuto, all’accoglimento della domanda giudiziale fatta dall’attore al giudice come atto introduttivo del giudizio (v. domanda, nel sign. 2). ◆ Part. pres. resistènte, anche come agg. e s ...
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novello
novèllo agg. e s. m. [lat. novĕllus, dim. di novus «nuovo»]. – 1. agg. a. Nato o prodotto da poco, primaticcio: frutti, fiori n., foglie n.; un’insalatina n.; pollo n.; vino n., dicitura che [...] una professione: sposi n.; sacerdote n., ordinato da poco; talora iron. o scherz., per indicare inesperienza: un avvocato, un giudice n.; un dottorino n.; una segretaria novella. È frequente nell’uso letter. e poet., dove ha spesso il sign. generico ...
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clemente1
clemènte1 agg. [dal lat. clemens -entis]. – 1. Di persona, che perdona facilmente o punisce con mitezza; umano, indulgente, benigno nell’accogliere le preghiere: giudice c.; essere, mostrarsi [...] c. con qualcuno. Di principe o sovrano, che governa con mitezza. 2. fig. Del tempo o della stagione, mite, non eccessivamente freddo: un inverno clemente. ◆ Avv., non com., clementeménte, con clemenza: giudicare, punire clementemente. ...
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venduto
agg. e s. m. [part. pass. di vendere]. – 1. agg. Di cosa la cui proprietà è stata trasferita ad altri in cambio di denaro: roba v.; «venduto», cartellino che viene applicato a quadri, sculture [...] ad un duce venduto Con lui pugna e non chiede il perché (Manzoni); è un uomo v., una donna v.; è un’anima v.; un giudice, un arbitro venduto; anche come sost.: è un v.; quello è proprio un venduto! 3. s. m. La merce venduta: ho fatto il calcolo del ...
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quantum1
quantum1 s. neutro lat., usato in ital. al masch. (solo al sing.). – Il quanto, la quantità. È usato spec. nel linguaggio giur., per quantità di denaro o di beni che costituisce l’oggetto di [...] un negozio o che deve essere corrisposta da una parte all’altra (è il giudice civile che deve stabilire il q. dei danni), e inoltre per indicare la misura in cui un obbligo deve essere soddisfatto o i limiti entro i quali una cosa deve essere intesa. ...
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misuratore
miṡuratóre s. m. [der. di misurare)]. – 1. (f. -trice) non com. a. Chi misura, chi è incaricato di particolari misurazioni. b. In senso fig., conoscitore, giudice: non è uomo che sia di sé [...] vero e giusto m. (Dante). 2. Nel linguaggio scient. e tecn., il termine, seguito dalla specificazione di una grandezza da misurare, indica strumenti o apparecchi di misurazione nei casi in cui non esista ...
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Autorità che ha la competenza di emettere giudizi su questioni particolari.
Diritto
Organo dello Stato che impersona la funzione giurisdizionale di applicazione delle norme giuridiche ai casi concreti attraverso un provvedimento singolare e...
giudice
Per dimostrare l'impossibilità di giudicare rettamente un uomo se si è presi dall'invidia, che non lascia la ragione argomentare per la cosa invidiata, D. osserva che in questo caso la potenza giudicativa è... quel giudice che ode...