ultrapetizione
ultrapetizióne s. f. [dalla locuz. lat. ultra petitionem «oltre la richiesta»]. – Vizio nella decisione del giudice, più spesso indicato con l’espressione lat. ultra petita (v. la voce [...] prec.) ...
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super-io
sùper-io (o Sùper-Io) s. m. [traduz. del ted. Über-Ich]. – Concetto psicanalitico, formulato da S. Freud, , che indica l’istanza psichica che regola il comportamento e presiede alla coscienza [...] e stabili dell’Io con aspetti dei genitori e degli educatori, ed è quindi depositaria di valori tramandati di generazione in generazione; ha il ruolo di giudice e censore dell’Es, e da essa derivano inibizioni inconsce e bisogno inconscio di punirsi. ...
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definitore
definitóre s. m. [dal lat. tardo definitor -oris]. – 1. (f. -trice) Chi definisce. 2. Nell’età comunale, ad Arezzo e in alcuni comuni umbri, il magistrato collegiale che definiva sommariamente [...] le questioni di confine dei campi; altrove, il giudice, di prima o di ultima istanza, che decideva la lite. 3. Religioso che assiste, nel governo di un ordine religioso, il proprio superiore: d. generale, d. provinciale, a seconda che assista un ...
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definizione
definizióne (ant. diffinizióne) s. f. [dal lat. definitio -onis]. – 1. Determinazione, delimitazione esatta: d. di un confine; d. dei limiti di competenza di due organi amministrativi; d. [...] . 6. L’atto o il modo con cui si pone termine a una controversia, di solito mediante sentenza del giudice o transazione. D. amministrativa di una controversia, pagamento alla pubblica amministrazione, entro un determinato termine, di una somma ...
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massima1
màssima1 s. f. [dal lat. maxĭma (sententia), propr. «sentenza di carattere generale»]. – 1. a. Giudizio che si trae dall’esperienza pratica e si assume come norma generale dell’agire; anche [...] di cui è fatta applicazione nella motivazione di una sentenza (soprattutto di quelle della Cassazione): viene redatta non dal giudice che decide il processo ma da altri giuristi, che la estraggono dalla sentenza a fini di ricerca scientifica o di ...
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candela
candéla s. f. [lat. candēla, der. di candēre «esser bianco, splendere»]. – 1. Cilindro di cera, stearina, sego, paraffina, o miscela di tali sostanze, contenente all’interno un lucignolo di fibra [...] muco dalle narici. Tassa (o diritto) della c. (o assol. candela), tassa richiesta nel medioevo a titolo formale di rimborso al giudice della spesa per candele da lui consumate durante lo studio della causa, ma che in realtà era una forma di pagamento ...
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ultroneo
ultròneo agg. [dal lat. tardo ultroneus, der. di ultro «spontaneamente», e, per estens., «di propria iniziativa, senza richiesta», sign. questo cui si ricollega prob. l’uso forense, sul quale [...] quanto è necessario o richiesto, e, in partic., che è estraneo o superfluo alla controversia o ai fini della pronuncia del giudice: affermazioni, argomentazioni, considerazioni, conclusioni u.; compiere un’indagine u.; chiedere accertamenti ultronei. ...
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superperizia
superperìzia s. f. [comp. di super- e perizia]. – Nel linguaggio giudiziario, ulteriore perizia disposta a integrazione e approfondimento delle normali perizie: il giudice istruttore ha [...] ordinato, prima di trarre le sue conclusioni, una superperizia ...
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a2
a2 prep. [lat. ad] (radd. sint.). – Si fonde con l’articolo dando luogo alle preposizioni articolate al, allo, alla, ai (a’ nella forma tronca), agli, alle; davanti a parola che comincia con la vocale [...] assegnazione a un compito, a un ufficio, a una funzione (con valore anche di compl. predicativo): eleggere, chiamare a giudice. c. Termine: donare ai poveri; dar da mangiare agli affamati; consegnare al fattorino. d. Contrapposta alla preposizione da ...
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inesorabile
ineṡoràbile agg. [dal lat. inexorabĭlis, comp. di in-2 e exorabĭlis «esorabile»]. – Che non si lascia vincere, commuovere, impietosire da preghiere, quindi implacabile, spietato: giudice, [...] tiranno i.; mostrarsi i. con i nemici, con l’avversario; critico, censore i.; per estens.: punire con mano i.; l’i. vendetta. Fig., di cosa a cui è impossibile sottrarsi, contro cui non c’è rimedio, che ...
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Autorità che ha la competenza di emettere giudizi su questioni particolari.
Diritto
Organo dello Stato che impersona la funzione giurisdizionale di applicazione delle norme giuridiche ai casi concreti attraverso un provvedimento singolare e...
giudice
Per dimostrare l'impossibilità di giudicare rettamente un uomo se si è presi dall'invidia, che non lascia la ragione argomentare per la cosa invidiata, D. osserva che in questo caso la potenza giudicativa è... quel giudice che ode...