derubricare
v. tr. [der. di rubrica, col pref. de-] (io derubrìco, tu derubrìchi, meno corretto derùbrico, derùbrichi, ecc.). – Nel linguaggio forense e giornalistico, attribuire a un reato (da parte [...] del giudice) una qualificazione diversa e meno grave di quella indicata nella rubrica di reato e che ha formato oggetto di contestazione. ...
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rinnovazione
rinnovazióne s. f. [dal lat. renovatio -onis]. – 1. L’azione, l’operazione di rinnovare, soprattutto nel senso di fare o dire di nuovo, ripetere: r. di una proposta; r. di un contratto, [...] liturgia della parola; r. del dibattimento, nel giudizio penale d’appello, ripetizione parziale o totale del dibattimento, disposta dal giudice d’appello che ritenga di non essere in grado di decidere allo stato degli atti. 2. Nelle scienze forestali ...
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coatto
agg. [dal lat. coactus, part. pass. di cogĕre «costringere»]. – 1. ant. Costretto, sforzato, detto di persona. 2. Imposto per forza o con provvedimento dell’autorità: domicilio c., provvedimento [...] soggiorno obbligato, o obbligo di soggiorno (v. soggiorno), in un determinato comune; vendita c., la vendita imposta dal giudice nell’esecuzione forzata. 3. In psichiatria, di pensiero o impulso che insorgono nella coscienza con carattere di coazione ...
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patteggiamento
patteggiaménto s. m. [der. di patteggiare]. – Il fatto di patteggiare, di venire a patti; più com., l’insieme delle trattative intese a concludere un patto, un accordo e sim. Nel processo [...] richiesta delle parti», procedimento speciale con il quale l’imputato e il pubblico ministero possono richiedere che il giudice, con una sentenza pronunciata in assenza di un dibattimento (ed equiparata, con alcuni limiti, a una condanna), applichi ...
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impregiudicato
agg. [dal lat. tardo impraeiudicatus, comp. di in-2 e praeiudicatus «pregiudicato»]. – Nel linguaggio giur., di questione controversa della quale sono ancora possibili più soluzioni, non [...] essendo ancora intervenuta una pronuncia del giudice: dopo la decisione sulla competenza la questione di merito è tuttora i.; i nostri diritti restano impregiudicati. Anche con uso estens., in riferimenti non giuridici, lasciare i. una questione, non ...
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revenons a nos moutons
revenons à nos moutons 〈rëvnõ′ a no mutõ′〉 (fr. «torniamo alle nostre pecore»). – Frase che si ripete talvolta per richiamare il discorso all’argomento iniziale, e che corrisponde [...] bomba». Proviene da una farsa francese (del sec. 15°), intitolata Maistre Pierre Pathelin, dove un mercante, che divaga nell’accusare il proprio pastore del furto di alcune pecore, è richiamato dal giudice con queste parole all’argomento dell’accusa. ...
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foro
fòro s. m. [dal lat. forum]. – 1. Presso gli antichi Romani, in origine lo spazio intorno alla casa e alla tomba; più tardi, il centro religioso, commerciale, amministrativo, culturale della città [...] giur. (con riferimento al fatto che nei fori urbani si esercitava la giustizia), il luogo in cui si trova l’ufficio del giudice dotato di competenza territoriale, o il tribunale competente per determinate cause: f. generale, quello in cui si ...
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carato
s. m. [dall’arabo qīrāṭ «grano di carrubo; piccolo peso», e questo dal gr. κεράτιον, dim. di κέρας -ατος «corno1»]. – 1. Ciascuna delle 24 parti uguali in cui si divide l’oncia agli effetti dell’indicazione [...] quota del capitale di un’impresa anche non marittima; inoltre, lotto di terreno, parte di un tributo. In partic., a Genova, dazio di entrata e di transito delle merci e, nel Veneto, il diritto proporzionale che la parte perdente pagava al giudice. ...
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esecuzione
eṡecuzióne s. f. [dal lat. exsecutio -onis, der. di exsĕqui «eseguire», part. pass. exsecutus]. – 1. a. L’atto dell’eseguire, compimento, attuazione pratica: e. di una volontà, di un’idea, [...] coattivamente l’interesse del creditore o, in genere, dell’avente diritto; e. coattiva, forzata; e. provvisoria, concessa dal giudice a una sentenza appellabile, ove riconosca un pericolo nel ritardo; e. capitale, di una condanna a morte (in questo ...
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comiziare
v. intr. Fare un comizio; con tono ironico, sproloquiare. ◆ Ma è proprio questa l’anima della tv! L’incompetenza. Che porta i cantanti a comiziare, i politici a cucinar risotti, i cuochi a [...] Pd non sia a comiziare sotto le sue finestre. (Alberto Statera, Repubblica, 4 aprile 2008, p. 10, Politica).
Derivato dal s. m. comizio con l’aggiunta del suffisso -are1.
Già attestato nella Repubblica del 28 giugno 1984, p. 4 (Antonio Del Giudice). ...
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Autorità che ha la competenza di emettere giudizi su questioni particolari.
Diritto
Organo dello Stato che impersona la funzione giurisdizionale di applicazione delle norme giuridiche ai casi concreti attraverso un provvedimento singolare e...
giudice
Per dimostrare l'impossibilità di giudicare rettamente un uomo se si è presi dall'invidia, che non lascia la ragione argomentare per la cosa invidiata, D. osserva che in questo caso la potenza giudicativa è... quel giudice che ode...