pupillare2
pupillare2 agg. [dal lat. pupillaris, der. di pupillus «pupillo»]. – Che si riferisce al pupillo o ai pupilli, soprattutto in espressioni del linguaggio giur.: età p., la minore età: la seconda [...] ’anno ottavo (De Luca); successione p., di un minore che succede ereditariamente al padre; amministrazione del patrimonio p.; giudice p., magistratura prevista nel Codice civile austriaco del 1811 (e operante fino al 1918 anche nelle regioni italiane ...
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defamiliarizzazione
s. f. Il progressivo abbandono del connotato familiare, dell’essere appannaggio di un sistema familiare. ◆ Il nuovo modo di concedere crediti (senza chiedere garanzie personali all’imprenditore, [...] ) • «L’Italia paga la carenza di liquidità dell’impresa e la carenza della grande impresa», nota [Roberto] Del Giudice. Così entra in campo il private equity che con mosse diverse - fusioni, crescita interna, defamiliarizzazione - punta «a creare ...
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paternita
paternità s. f. [dal lat. tardo paternĭtas -atis, der. di paternus «paterno»]. – 1. a. Condizione di padre; il fatto d’esser padre, o d’essere il padre, e quindi il rapporto di parentela che [...] ; dichiarazione giudiziale di p., tendente ad accertare il rapporto di filiazione naturale e ad attribuire con provvedimento del giudice la paternità naturale di un figlio a colui che risulti padre a seguito di adeguati accertamenti; ricerca della p ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] di buono, ha l’aspetto, dà l’impressione d’esser tale. b. Per estens., spec. nell’uso ant., mi sa male ..., mi dispiace, giudico cosa non buona, mi pare mal fatto, e sim.: gli seppe male che l’amico non fosse sincero con lui; mi saprebbe male non ...
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minuzioso
minuzióso agg. [der. di minuzia]. – Di persona che per coscienza, per scrupolo, per pedanteria, bada a tutte le minuzie, o che nella sua attività rivolge una cura attenta anche ai minimi particolari: [...] giudice, critico, esaminatore m.; operaio, artigiano m.; analogam., carattere m., indole minuziosa. Di cosa, fatta o eseguita con molta (o con troppa) cura delle minuzie, assai particolareggiata: fare un m. esame; fu compiuta una m. perquisizione; ...
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strascinare
v. tr. [der. di trascinare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io strascìno, ecc.). – 1. a. Tirarsi dietro una cosa, o anche un animale, una persona, facendoli strisciare sul suolo; in qualche [...] massi venivano strascinati dalla forza della corrente; e con riferimento a persone: fu strascinato in prigione, davanti al giudice, al supplizio; strascinato al convento, non sapeva quasi dove si fosse, né cosa si facesse (Manzoni); anche, talora ...
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consigliere
consiglière (ant. consiglièro) s. m. (f. -a) [dal fr. ant. conseillier, che è il lat. consiliarius]. – 1. Chi consiglia, persona a cui si ricorre occasionalmente oppure abitualmente per consiglio: [...] stesso che amministratore delegato; c. di amministrazione, membro di un consiglio di amministrazione. c. Anticam., giurista a cui il giudice, secondo un’antica prassi, chiedeva il parere sulla decisione di una causa. 3. ant. In marina, aiutante del ...
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titubare
v. intr. [dal lat. titubare, voce di formazione espressiva] (io tìtubo, ecc.; aus. avere). – 1. poet. Vacillare, oscillare: come annosa e valida Quercia, che sia ne l’alpi esposta a Borea, S’or [...] , si scontorce e tìtuba (Caro). 2. fig. Essere incerto, indeciso, esitare prima di prendere una decisione: rispose senza titubare; il giudice si accorse che il testimone titubava; ma anche in questo senso non è d’uso molto frequente e tende a ...
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dicastocrazia
s. f. Il potere dei giudici che tende a imporsi al di là delle proprie competenze e prerogative istituzionali. ◆ nel nostro Paese, chiosa il ministro [Roberto Castelli], «sono ancora forti [...] è una mia invenzione, ma un concreto pericolo che sto evocando» [Roberto Castelli intervistato da Liana Milella]. (Repubblica, 29 gennaio 2006, p. 8, Politica).
Composto sulla base del s. gr. dikastés (‘giudice’) con l’aggiunta del confisso -crazia. ...
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presentazione
preṡentazióne (ant. preṡentagióne) s. f. [der. di presentare; cfr. lat. mediev. tardo praesentatio -onis]. – 1. L’atto, il fatto, il modo del presentare. a. Di cose: la p. di una domanda, [...] modo del presentarsi. a. Nel processo penale, p. dell’imputato, richiesta a fini processuali con ordini emessi dal giudice, dal pubblico ministero o dal pretore, mediante mandati o ordini di accompagnamento, di comparizione, di arresto o di cattura ...
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Autorità che ha la competenza di emettere giudizi su questioni particolari.
Diritto
Organo dello Stato che impersona la funzione giurisdizionale di applicazione delle norme giuridiche ai casi concreti attraverso un provvedimento singolare e...
giudice
Per dimostrare l'impossibilità di giudicare rettamente un uomo se si è presi dall'invidia, che non lascia la ragione argomentare per la cosa invidiata, D. osserva che in questo caso la potenza giudicativa è... quel giudice che ode...