v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante [...] ). In qualche caso si è avuta l’epentesi di una v dopo una u o una o atone in iato (es. Mantova, lat. Mantua; Giovanni, lat. Ioannes). In altri casi invece una v intervocalica è caduta (es. rivo e rio, nativo e natio): fenomeno che nell’uso antico o ...
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sprecopoli
(Sprecopoli), s. f. inv. Scandalo suscitato dal malcostume di sperperare il denaro pubblico. ◆ Possiamo chiamarla «Sprecopoli», come fa Giampaolo Pansa, o semplicemente enumerarlo come l’ennesimo [...] italiano». (Paolo Conti, Corriere della sera, 24 aprile 2008, p. 9, Primo piano).
Composto dal s. m. spreco con l’aggiunta del confisso -poli2.
Già attestato nella Repubblica del 17 dicembre 1992, p. 20 (Giovanni Maria Bellu).
V. anche stipendiopoli. ...
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nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente [...] dei n. proprî, che si riferiscono a singola persona, a singolo animale, a singola cosa e si scrivono con l’iniziale maiuscola (Giovanni, Fido, Firenze, Cervino, ecc.: a tale categoria si ascrivono anche i nomi di enti, istituti, ecc. e i nomi etnici ...
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staffare
v. intr. Arruolare collaboratori, membri del proprio staff. ◆ «Mi sto ancora staffando». Così l’autorevole manager che siede sulla poltrona un tempo di Giovanni Gentile e Benedetto Croce ha [...] risposto al giornalista che chiedeva una intervista in anteprima sui suoi programmi per la scuola. La signora [Letizia] Moratti, da perfetta anglofona si riferiva naturalmente non ad un acquisto di finimenti ...
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sottile
agg. [lat. subtīlis, der. della locuz. sŭb tela, termine dei tessitori, propr. «che passa sotto l’ordito»]. – 1. a. Che ha un diametro o uno spessore relativamente piccolo, o più piccolo del [...] s.; un s. cavillo procedurale; Dottor s. (lat. Doctor subtilis), appellativo dato dai contemporanei al filosofo e teologo scozzese Giovanni Duns Scoto († 1308), a causa della sua predilezione per le sottili distinzioni analitiche, motivo per cui è ...
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Staticidio
s. m. (iron.) In senso figurato, eliminazione, grave tradimento dello Stato. ◆ «Le istituzioni possono essere uccise dal ridicolo», ha detto l’ex Picconatore, che ha anche rimproverato l’opposizione: [...] «Non si può fare ostruzionismo sull’elezione del presidente del Senato, si commetterebbe uno Staticidio». (Giovanni Cerruti, Stampa, 30 aprile 2006, p. 2) • Di mattina, in aula, [Francesco] Cossiga aveva proposto di cambiare il regolamento per ...
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zanni
żanni s. m. [propr. Zanni, forma toscanizzata del veneto Zani, corrispondente al tosc. Gianni, ipocoristico del nome proprio Giovanni]. – 1. Il personaggio del servo nella commedia dell’arte, che [...] rappresentò originariamente un contadino del Bergamasco povero e ignorante, vestito di bianco, con lunghi pantaloni e camicia legata a vita, e che più tardi si sdoppiò nei due tipi del servo furbo e intrigante ...
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Ucis
s. m. inv. Acronimo di Ufficio centrale interforze per la sicurezza individuale, organismo di coordinamento dei servizi di scorta personale, istituito il 6 maggio 2002 con il decreto legge n. 83. [...] centrale interforze per la sicurezza individuale. (Giornale, 4 maggio 2002, p. 5, Interni) • l’allora Questore della capitale Giovanni Finazzo (nominato poi prefetto e titolare del nuovo ufficio centrale Ucis, dal quale dipende l’assegnazione e la ...
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ultratecnologico
agg. Che è frutto delle tecnologie più avanzate, che utilizza mezzi altamente tecnologici. ◆ Se sino a oggi era possibile classificare il bagno lungo un asse che partendo dalla semplice [...] ’Europa, esclama: «Che meraviglia». E racconta che in Vaticano c’era un solo treno, quello che una volta ha portato Giovanni XXIII ad Assisi, ma partiva a ogni morte di papa... (Patrizia Capua, Repubblica, 3 maggio 2008, Napoli, p. VIII).
Derivato ...
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lateranense
lateranènse agg. – Che si riferisce alla basilica di San Giovanni in Laterano a Roma (o basilica lateranense) e ai palazzi annessi: canonici regolari l., religiosi che vivono in comunità [...] secondo la regola di s. Agostino, adottata nel sec. 12°; concilî l., i concilî ecumenici tenuti nella basilica del Laterano, di cui i più importanti sono quelli degli anni 1123, 1139, 1179, 1215, 1512; ...
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GIOVANNI
Andrea Bedina
Arcivescovo di Ravenna dal 578. Le poche fonti su di lui tacciono in merito alla sua famiglia, alla nascita e alla vita precedente la nomina ad arcivescovo di Ravenna. Sono note invece, ancorché si tratti di indicazioni...
GIOVANNI
Paolo Chiesa
Non si conoscono dati biografici su G., alto dignitario della Chiesa romana vissuto nella seconda metà del VII secolo, precedenti al 678 quando fu incaricato da papa Agatone di svolgere opera di istruzione liturgica...