tenebra
tènebra (poet. tenèbra) s. f. [dal lat. tenĕbrae -arum]. – Oscurità profonda, completa (è usato per lo più, e nel linguaggio com. sempre, al plur.): fitte, dense t.; le t. notturne; Non però [...] bianchezza del suo corpo vincere le t. della notte (Boccaccio); Veggiono il cel di tenebre coperto (Poliziano); inquïete hanno preferito le t. alla luce, frase del Vangelo di Giovanni, nota anche con varianti di traduzione (vollero piuttosto, ecc.): ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto [...] chi è senza p. scagli la prima pietra, frase del Vangelo (Giovanni 8, 7: qui sine peccato est vestrum, primus in illam lapidem parte per me s’amendi il p. della fortuna (Boccaccio); lo punzecchiavano per la negligenza del vestiario e il disordine ...
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guercio
guèrcio agg. [voce di origine germ.] (pl. f. -ce). – Che guarda storto per difetto fisico, cioè per strabismo, detto sia della persona (in questo caso è spesso sostantivato, e anche usato come [...] po’ strabico: ella aveva il naso schiacciato ... e sentiva del g. (Boccaccio). Per estens., detto (per lo più in tono spreg.) di chi ci . guercino (anche soprannome, il Guercino, del pittore Giovanni Francesco Barbieri, 1591-1666); pegg. guerciàccio. ...
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prioria
priorìa s. f. [der. di priore], non com. – Titolo e dignità di priore. Anche, l’ufficio di priore, le prebende che vi sono annesse, il territorio sottoposto all’autorità di un priore: gli donò [...] una gran p. di quelle dello Spedale (Boccaccio), cioè dell’ordine degli Ospedalieri di s. Giovanni di Gerusalemme; esser venuto a rendere edotto il signor priore delle operazioni di contrabbando ... che si perpetravano da tempo in territorio della ...
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secondo2
secóndo2 prep. [lat. secŭndum, dall’agg. secundus «secondo1»]. – 1. a. In modo conforme a, nel modo richiesto o voluto da: regolarsi s. coscienza; agire s. la legge; vivere s. natura; decidere [...] a quanto viene affermato o è stato scritto da qualcuno: il Vangelo s. Giovanni, s. Matteo, ecc.; s. Galileo, s. Kant, s. Croce io ti saprò bene secondo donna fare un poco d’onore (Boccaccio); con altro senso e con altra costruzione (ellittica): Quivi, ...
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sporta
spòrta s. f. [lat. spŏrta «paniere», der., per intermediazione etrusca, del gr. σπυρίδα, accus. di σπυρίς che aveva lo stesso sign.]. – 1. a. Nell’uso ant., cesta, paniere di vimini intrecciati, [...] cfr. Matteo 14, 20; Marco 6, 43; Luca 9, 17; Giovanni 6, 13): egli pascé di cinque pani e di due pesci cinquemila femine e fanciulli sanza fine, e avanzonne dodici sporte (Boccaccio); quando ognuno fu sazio, andarono i discepoli per comandamento ...
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intitolare
v. tr. [dal lat. tardo intitulare, der. di titŭlus «titolo»] (io intìtolo, ecc.). – 1. Dare un titolo, distinguere con un titolo uno scritto, un’opera d’arte, ecc.: i. un libro, un trattato, [...] ecc.: la basilica è intitolata alla Vergine, a s. Giovanni Battista, al Corpus Domini; con altra costruzione: la chiesa in: per li meriti del santo in cui intitolato era il monistero (Boccaccio). 3. non com. Dedicare un’opera a qualcuno: volle i. la ...
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adultero
adùltero agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. adulter -ĕri, der. di adulterare: v. adulterare]. – 1. Che commette o ha commesso adulterio: moglie a., marito adultero. Più spesso come sost.: pene comminate [...] agli a.; l’episodio dell’adultera, nel Vangelo di Giovanni (cap. 8°); fig.: la bocca meretrice di questi a. (Dante, riferendosi adultero. b. Contaminato dalla colpa dell’adulterio: o tenebre d’ogni luce nemiche, occupate l’adultere case (Boccaccio). ...
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soprannome
soprannóme (ant. sopranóme) s. m. [comp. di sopra- e nome; cfr. il lat. mediev. supernomen]. – 1. ant. Nome che, per distinguere meglio una persona, viene dalla persona stessa o da altri aggiunto [...] e solamente messere Erminio Avarizia era da tutti chiamato (Boccaccio). 2. Nome, diverso dal nome proprio e dal , e infatti per s. lo chiamano il Gatto; il letterato fiorentino Giovanni Mazzuoli, più noto col suo s. di Padre Stradino. ◆ Il soprannome ...
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cavaliere
cavalière (ant. cavalièro e cavallière) s. m. [dal provenz. cavalier, fr. ant. chevalier, che risalgono al lat. tardo caballarius, der. di caballus «cavallo»]. – 1. a. Chi sta a cavallo, chi [...] : muover dovea il cavalier suo per dar scacco matto al re (Boccaccio). 8. ant. a. Tratto di ramparo di una fortezza più oro che hanno per tipo il sovrano a cavallo (in partic., di Giovanni II re di Castiglia e di Filippo il Buono duca di Borgogna). ...
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Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...
Giuseppina Brunetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il capolavoro di Giovanni Boccaccio è il Decameron – scritto tra il 1349 e il 1351 circa, ma l’ultima edizione manoscritta...