societa
società s. f. [dal lat. sociětas -atis, der. di socius «socio»]. – 1. In senso ampio e generico, ogni insieme di individui (uomini o animali) uniti da rapporti di varia natura e in cui si instaurano [...] del Divin Verbo, S. di Maria, S. salesiana di s. Giovanni Bosco, ecc. In diritto canonico, s. senza voti pubblici, Anticam., nome di alcune compagnie; per es., S. delle armi, a Bologna, a Lucca. 3. a. Ente, di origine contrattuale (contratto di s ...
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Ucis
s. m. inv. Acronimo di Ufficio centrale interforze per la sicurezza individuale, organismo di coordinamento dei servizi di scorta personale, istituito il 6 maggio 2002 con il decreto legge n. 83. [...] 5, Interni) • l’allora Questore della capitale Giovanni Finazzo (nominato poi prefetto e titolare del nuovo ufficio Biagi, dopo aver preso ulteriori informazioni presso le competenti questure di Bologna e Modena. (Tempo, 12 luglio 2002, p. 6, ...
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semimaggioritario
(semi-maggioritario), agg. Che fonde meccanismi propri dei sistemi elettorali maggioritario e proporzionale; solo in parte maggioritario. ◆ Infine, [Marco Follini] ingiunge al Cavaliere [...] di aver portato la Scienza politica in Italia è tutto di Giovanni Sartori, impareggiabile maestro di teoria dei partiti e dei sistemi di volume che raccoglie i saggi presentati al Convegno di Bologna del maggio 2004 per i suoi felici ottant’anni ...
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cultista
agg. e s. m. e f. Aderente a clan nati e sviluppatisi in Nigeria che esercitano attività criminali in patria e nei Paesi di emigrazione. ♦ Per la prima volta, la Dia nella relazione semestrale [...] di import-export, introducono dall’Africa droga e altri beni”. (Giovanni Vasso, Giornale.it, 28 gennaio 2017, Cronache) • Black soprattutto nei terreni vergini del Centro-Nord: Torino, Bologna, Ferrara, Mestre. […] Non tutti i cultisti sono ...
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infosfera
s. f. L'insieme dei mezzi di comunicazione e delle informazioni che da tali mezzi vengono prodotte. ♦ È una società dominata da tecnologie che rendono possibile, fin da oggi, un profondo mutamento [...] Comunicazioni di massa: teorie, contesti e nuovi paradigmi, Clueb, Bologna 1984, p. 159) • Il passing, in definitiva, è reale è informazionale e ciò che è informazionale è reale”. (Giovanni Boccia Artieri, Doppiozero.com, 15 ottobre 2017, Libri) • ...
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demassificazione
s. f. Tendenza volta a contrastare quanto le società industriali avanzate hanno prodotto in termini di livellamento e standardizzazione nei comportamenti e negli stili di vita, in direzione [...] Comunicazioni di massa: teorie, contesti e nuovi paradigmi, Clueb, Bologna 1984, p. 159) • Si possono individuare, nella storia . Sono tutti segni distintivi degli asini arroganti. (Giovanni De Mauro, Internazionale.it, 24 febbraio 2012, La ...
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daspare
v. tr. Sottoporre al DASPO; anche, in senso estensivo, non far accedere allo stadio. ♦ Capelli Lunghi, invece, segue attentamente la partita, e appena la palla arriva tra i piedi di Radebe, numero [...] Buu» razzista. Anche lui sta per essere «daspato», durante Lazio-Bologna di quest'anno ha lanciato un fumogeno contro un celerino: a fissa mentre aspetta che il pallone torni a Radebe. (Giovanni Bianconi, Corriere della sera, 10 dicembre 2000, p. 14 ...
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comorbidita
comorbidità s. f. In medicina, la presenza contemporanea nello stesso soggetto di due o più malattie; comorbilità. ♦ Il farmaco tende a ridurre quelle vette estreme di produttività frenetica, [...] , la creatività come la produttività decadono e la qualità scade. [Giovanni Cassano] (Lalli Mannarini, Stampa, 8 gennaio 1994, Tuttolibri, p Ipertensione del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna – In questo quadro alcuni centri ospedalieri hanno ...
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BOLOGNA, Giovanni
Sergio Camerani
Nato a Pontremoli da Paolo e da Teresa Mastrelli il 30 luglio 1781, fu educato dal fratello maggiore, arciprete. Studiò prima a Parma, poi a Pisa, dove si laureò in giurisprudenza nel 1805. Scrisse anche...
Uomo politico (Pontremoli 1781 - Firenze 1857); entrato nell'amministrazione toscana durante la dominazione francese, fu sotto il governo granducale presidente del Buon Governo (1832-48) e ministro degli Affari ecclesiastici (1850-57).