prima¹ [lat. tardo prima, dall'agg. (lat. class.) primus "primo"]. - ■ avv. 1. a. [per indicare anteriorità, con riferimento a un momento indeterminato nel tempo: dovevamo pensarci p.] ≈ anteriormente, [...] . lontano: p. le usanze erano molto diverse da quelle di oggi] ≈ anticamente, in passato, una volta, un tempo. ↔ al giorno d'oggi, attualmente, oggi, oggigiorno. ▲ Locuz. prep.: di prima [come secondo termine di paragone, come sostituto, per ellissi ...
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dolore /do'lore/ s. m. [lat. dolor -ōris, der. di dolēre "sentir dolore"]. - 1. [qualunque sensazione di sofferenza provocata da un male fisico, con le prep. di, in o anche assol.: d. di testa; avere un [...] intensi: teneva il capo basso, quasi più per vergogna che per a‚izione (L. Pirandello); io non mi ricordo aver passato un giorno solo della mia vita senza qualche pena (G. Leopardi); io accetto tutti i tormenti del carcere, ma deh ch’io ami! deh ...
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agenda /a'dʒɛnda/ s. f. [dal lat. agenda, gerundivo neutro pl. di agĕre "fare", propr. "cose da fare"]. - 1. [libretto dove si annotano le cose da farsi via via ogni giorno] ≈ diario, rubrica, scadenzario. [...] ‖ blocnotes, notes, taccuino. 2. (estens.) [l'insieme delle attività programmate] ≈ ordine del giorno, programma. ‖ elenco, lista. ...
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mattino s. m. [lat. matutīnum (tempus), agg., "(tempo) mattutino"]. - [parte del giorno compresa tra il sorgere del sole e il mezzogiorno] ≈ e ↔ [→ MATTINA]. ▲ Locuz. prep.: al mattino [nel periodo che [...] va dall'alba a mezzogiorno] ≈ di mattina. ↔ di sera; al mattino presto, di buon mattino, sul far del mattino [nelle primissime ore del giorno] ≈ di buon'ora, di prima mattina, presto. ↔ tardi. ...
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maturare [lat. maturare]. - ■ v. intr. (aus. essere) 1. [della frutta, del grano e sim., giungere a maturità: lasciare che le pere maturino sulla pianta] ≈ maturarsi. 2. (estens.) a. [di ascesso, giungere [...] . (fig.) a. [di persona, avvicinarsi alla piena maturità intellettuale o morale: quel ragazzo va maturando di giorno in giorno] ≈ crescere, (fam.) diventare grande. b. [di situazione, condizione e sim., avvicinarsi al suo pieno sviluppo relativamente ...
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volta¹ /'vɔlta/ [lat. volg. ✻volvĭta, ✻volta, der. del lat. class. volvĕre "volgere"]. - ■ s. f. 1. (ant., lett.) [azione di voltare qualcosa o di voltarsi, di girare, tornare indietro e sim.] ≈ (ant.) [...] , eventi, ecc., di un tempo passato indeterminato: una volta si viveva così; c'era una v. …] ≈ anticamente, illo tempore, un giorno, un tempo. ↔ al giorno d'oggi, oggi, oggigiorno; una volta o l'altra [in un'occasione o in un'altra: una v. o l'altra ...
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genetliaco /dʒene'tliako/ [dal lat. genethliăcus, gr. genethliakós, der. di genéthlios "natalizio"] (pl. m. -ci), lett. - ■ agg. [della nascita, che riguarda la nascita: giorno g.] ≈ (lett.) natale, (non [...] com.) natalizio. ■ s. m. [il giorno in cui cade l'anniversario della nascita] ≈ compleanno, (non com.) natalizio. ...
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meriggio /me'ridʒ:o/ s. m. [lat. merīdies, da un anteriore ✻medīdies, comp. di medius "mezzo" e dies "giorno"], lett. - 1. [parte del giorno in cui il sole è più alto all'orizzonte: sul m.; caldi m. estivi] [...] ≈ mezzodì, mezzogiorno. 2. (fig.) [il periodo più splendido di un fenomeno storico, culturale, ecc.: m. del Rinascimento] ≈ apice, apogeo, culmine, picco, zenit. ↔ declino, tramonto ...
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mettere /'met:ere/ [lat. mittere "mandare", nel lat. tardo "mettere"] (pass. rem. misi, mettésti, part. pass. mésso). - ■ v. tr. 1. a. [far sì che qualcosa occupi una determinata posizione o un determinato [...] metterci v. intr. (aus. avere), fam. 1. [avere bisogno di un determinato tempo nel fare qualcosa: ci ha messo tre giorni per tornare] ≈ impiegare. 2. [fare uso di qualcosa a un determinato fine, detto soprattutto delle proprie forze fisiche o mentali ...
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Intervallo di tempo al termine del quale la rotazione della Terra attorno al proprio asse riconduce un determinato punto del cielo a passare per un meridiano qualunque.
Astronomia
Poiché gli astri sono dotati di movimento sensibile sulla vòlta...
giorno
Antonio Lanci
Sostantivo ad alta frequenza, che ricorre in tutte le opere volgari di D., sempre al singolare. Indica per lo più lo " spazio di tempo compreso fra l'alba e il tramonto ", spesso contrapposto a ‛ notte ': Vn III 2 era...