migliorare
(pop. tosc. megliorare) v. tr. e intr. [dal lat. tardo meliorare, trans., der. di melior «migliore»] (io miglióro, ecc.; pop. tosc. mèglioro, ecc.). – 1. tr. Rendere migliore, portare in migliore [...] persona stessa, e usato assol., riaversi, ristabilirsi in salute, avviarsi verso la guarigione: l’ammalato migliora di giorno in giorno; il paziente va migliorando; ti trovo assai migliorato. 3. ant. Guadagnare, avvantaggiarsi di qualche cosa (cfr ...
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Penelope
Penèlope. – Nome (gr. Πηνελόπεια o Πηνελόπη, lat. Penelŏpe) della moglie di Ulisse, divenuta proverbiale per la sua fedeltà (la cui leggenda è svolta in partic. nell’Odissea, e ha delle varianti [...] , casalinga e laboriosa: essere una P., una vera Penelope, e sim.; tela di P., quella a cui Penelope lavorava di giorno per poi disfarla di notte; in senso fig., opera interminabile, intorno a cui si lavora con continui ripensamenti e rifacimenti. ...
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lavorativo
agg. [der. di lavorare]. – Di lavoro, relativo al lavoro, al lavorare, o a una lavorazione: attività l.; processo l.; giorno l., giorno feriale, destinato al lavoro; giornata l., ore l., effettivamente [...] impiegate nel lavoro, o in una determinata produzione. Con altra accezione, terreno l., adatto a essere lavorato ...
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temporario
temporàrio agg. [dal lat. temporarius, der. di tempus -pŏris «tempo»]. – 1. non com. Temporaneo (anche con l’accezione partic. n. 2 di temporale1): ogni periodo dev’esser preparazione all’altro, [...] vita immortale che Dio trasfuse in ciascuno di noi (Mazzini). 2. Sono chiamate ore t. le ore in cui veniva diviso il giorno dai popoli antichi (e anche in Italia per quasi tutto il Medioevo), di durata variabile a seconda del «tempo» dell’anno, cioè ...
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lavoro
lavóro s. m. [der. di lavorare]. – 1. a. In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia (umana, animale, meccanica) volta a un fine determinato: il l. dell’uomo, dei buoi, di un cavallo, di [...] le case di l., v. casa (n. 2); per i campi di l., v. campo (n. 3 c). h. Locuzioni (con lavoro al sing.): giorno di l., giorno feriale; stanza, tavolo e tavolino da l., dove si lavora; posto o luogo di l., dove si svolge la propria attività lavorativa ...
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effimero
effìmero (o efìmero) agg. [dal lat. tardo ephemĕrus, gr. ἐϕήμερος, comp. di ἐπί «sopra» e ἡμέρα «giorno»]. – 1. a. Che dura un solo giorno: febbre e. (o effimera s. f.), locuz. usata spec. in [...] passato per indicare un accesso febbrile di breve durata (12-48 ore), insorgente per causa non precisata. b. Per estens., che ha breve durata: fama, gloria, grandezza e.; illusioni, speranze e.; neologismi ...
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oscuro
agg. [dal lat. obscurus]. – 1. a. Privo o scarso di luce, non illuminato (è in genere il contrario di chiaro): un cielo o. e nuvoloso; vicoli o.; in un o. corridoio; una stanza molto o. (più com. [...] buia); una valle o.; Nel mezzo del cammin di nostra vita Mi ritrovai per una selva o. (Dante); Occhi soavi e più chiari che il sole Da far giorno seren la notte o. (Bembo). Camera o., locale degli studî fotografici che si tiene chiuso alla luce del ...
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fragilizzato
p. pass. e agg. Reso fragile. ◆ La posizione personale di Lionel Jospin è fragilizzata anche a causa di una vicenda molto ambigua, che potrebbe assumere i caratteri dello scandalo finanziario [...] . Di conseguenza la rappresentazione del mondo si concentra sull’immediato, sulle contingenze, che di giorno in giorno inevitabilmente cambiano. Da tale fibrillazione di rappresentazioni contingenti la personalità ne risulta fragilizzata. (Luciano ...
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natalizio
natalìzio agg. [dal lat. natalicius, der. di natalis «natale, della nascita»]. – 1. Detto del giorno in cui ricorre annualmente la nascita di una persona: oggi è il giorno n. della nostra direttrice; [...] anche sostantivato, spec. in passato come sinon. più solenne di compleanno, e perciò usato soprattutto con riferimento a personaggi di rispetto: mentre si avvicina il n. di V. S. Serenissima (Redi). 2. ...
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farsetto
farsétto s. m. [dim. di farso]. – Giubbetto, con o senza maniche, per lo più imbottito d’ovatta, tipico dell’abbigliamento maschile nel medioevo e fino al sec. 17°: Andreuccio, veggendosi solo [...] talvolta anche femminile, di solito senza maniche, indossato in genere da persone di condizione sociale modesta: era un giorno fuor dell’ordinario, un giorno in cui le cappe s’inchinavano ai f. (Manzoni); di qui la locuz. in farsetto, usata un tempo ...
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Intervallo di tempo al termine del quale la rotazione della Terra attorno al proprio asse riconduce un determinato punto del cielo a passare per un meridiano qualunque.
Astronomia
Poiché gli astri sono dotati di movimento sensibile sulla vòlta...
giorno
Antonio Lanci
Sostantivo ad alta frequenza, che ricorre in tutte le opere volgari di D., sempre al singolare. Indica per lo più lo " spazio di tempo compreso fra l'alba e il tramonto ", spesso contrapposto a ‛ notte ': Vn III 2 era...