ipotiposi1
ipotipòṡi1 s. f. [dal gr. ὑποτύπωσις, propr. «abbozzo», der. di ὑποτυπόω «disegnare, abbozzare» (da τύπος «tipo»)]. – Figura retorica che consiste nella rappresentazione viva e immediata di [...] si posa». Altri esempî famosi sono la rappresentazione della Discordia nell’Orlando Furioso (XIV, 83-84), la descrizione di Plutone nella Gerusalemme Liberata (IV, 6-8), i versi 201-212 dei Sepolcri del Foscolo, e i versi 103-108 del canto All’Italia ...
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presentazione
preṡentazióne (ant. preṡentagióne) s. f. [der. di presentare; cfr. lat. mediev. tardo praesentatio -onis]. – 1. L’atto, il fatto, il modo del presentare. a. Di cose: la p. di una domanda, [...] si celebra, il 21 novembre, il leggendario episodio, ricordato da alcuni Vangeli apocrifi, della presentazione di Maria al Tempio di Gerusalemme, ove sarebbe rimasta fino ai 12 anni dedita al servizio di Dio; p. del Signore (o di Gesù) al tempio ...
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rodioto
rodiòto (o rodiòtto) s. m. – 1. (f. -a) Abitante di Ròdi, isola greca del Mare Egeo, la più grande del Dodecaneso: le tradizioni popolari dei Rodioti. Con valore di agg. (come equivalente di [...] rodiota. 2. Nome dei ducati d’oro (che imitavano il ducato d’oro o zecchino di Venezia), dei grossi d’argento da 12 denari e dei mezzi grossi da 6 denari, fatti coniare nella zecca di Rodi dai gran maestri dell’ordine di S. Giovanni di Gerusalemme. ...
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ciampizzazione
s. f. Influenza esercitata da Carlo Azeglio Ciampi sul piano dello stile e del comportamento morale e istituzionale. ◆ La ciampizzazione non è uno sport per signorine. Qualcuno riesce, [...] esprimere preoccupazione per il cambio. Il motivo però non sarebbe personale, anche perché dopo il viaggio del leader di An a Gerusalemme di un anno fa ci fu chi parlò della «ciampizzazione di [Gianfranco] Fini», nel senso che la kippah calcata sulla ...
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patriarca
patrïarca s. m. [dal lat. tardo patriarcha, gr. πατριάρχης, comp. di πατριά «stirpe, tribù, famiglia» e -άρχης «-arca»] (pl. -chi). – 1. In senso ampio e generico, e con riferimento al più [...] , il dignitario ecclesiastico che soprastà ai vescovi, godendo, in ragione della sede, di speciali facoltà e prerogative: il p. di Gerusalemme, di Antiochia; il p. di Venezia. 3. fig., letter. Istitutore di un ordine religioso: E questo fu il nostro ...
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tabernacolo
tabernàcolo s. m. [dal lat. tabernacŭlum, der. di taberna «baracca fatta di tavole di legno, bottega»]. – 1. a. Presso gli antichi Romani, tenda, attendamento militare; in partic., la tenda [...] di culto durante l’esodo e i primi tempi passati nella terra promessa, rimase in uso fino alla costruzione del tempio di Gerusalemme. Con il sign. di «tenda, capanna», nell’espressione festa dei t. o delle capanne, la festa che gli Ebrei celebravano ...
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saracenato
agg. [der. di saraceno]. – In numismatica: bisanti s., i bisanti del regno di Gerusalemme e del principato d’Antiochia (sec. 12°-13°) con leggenda in caratteri arabi; fiorino s., il sultanino [...] di Costantinopoli (v. sultanino) ...
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melchita
s. m. [dall’arabo malakī (traduz. del gr. βασιλικός) «imperiale», nome dato nella seconda metà del sec. 5° dai monofisiti d’Egitto agli ortodossi] (pl. -i). – Termine che designa i cattolici [...] di rito bizantino, ma di lingua araba, dei patriarcati di Antiochia, Gerusalemme e Alessandria, i quali, cattolici in origine, si staccarono dalla Chiesa romana dopo lo scisma (1054) di Michele Cerulario, patriarca di Costantinopoli, per ritornarvi, ...
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babilonese
babilonése agg. – Della regione storica di Babilonia: civiltà, cultura, letteratura, arte b.; lingua b. (o, come s. m., il b.), lingua semitica, uno dei due rami, insieme con l’assiro, dell’accadico; [...] del sec. 14° come vera prigionia dei pontefici, sottomessi alla prepotenza dei re di Francia, e quale ulteriore corruzione mondana della Chiesa, trasformata da Gerusalemme, o città santa, in Babilonia, centro di confusione e di pervertimento. ...
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Cosa nera
(Cosa Nera), loc. s.le f. Raggruppamento politico non ben definito nell’area della destra. ◆ Giorni da travet e non da dannati, da mezzemaniche e non da Figli del Sole, con quei conticini da [...] tenere accesa dopo Fiuggi, quella fiammella, e di rinfocolarla persino, dopo l’ultimo strappo di [Gianfranco] Fini a Gerusalemme. Invece, ecco la rissa da pollaio, «una cosa ridicola». (Goffredo Buccini, Corriere della sera, 2 febbraio 2004, p ...
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(ebr. Yĕrūshālayim; arabo Ūrushalīm o el-Quds «la città santa») Città della Palestina centrale, proclamata da Israele propria capitale unita e indivisibile nel 1980, sebbene tale status non sia universalmente riconosciuto in sede...
Vedi GERUSALEMME dell'anno: 1960 - 1994
GERUSALEMME (v. vol. III, p. 850 e S 1970, p. 581, s.v. Palestina)
G. Palumbo
Gli scavi nel quartiere ebraico, diretti da N. Avigad, sono proseguiti negli anni '70 e '80. Dal 1978 alla sua morte (1987),...