germogliogermóglio s. m. [der. di germogliare]. – 1. Nell’uso com., ramo che inizia lo sviluppo dalla gemma o che è spuntato da poco tempo; in botanica, più propriam., il complesso del fusto e delle [...] . della sua intensa attività; con sign. attivo, ciò che dà origine a qualche cosa (in questo senso, meno com. di germe): germogli di mutamenti sociali. 3. In zoologia, con riferimento al palco (o alle corna) dei cervi, è sinon. di pugnale (v. pugnale ...
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gettare
(ant. e poet. gittare) v. tr. [lat. *iectare, lat. class. iactare, intens. di iacĕre «gettare»] (io gètto, ecc.). – 1. a. Lanciare con la mano e con una certa forza nello spazio o verso un punto [...] sanza seme gitta (Dante); spandere, detto di odori: la carogna gettava un puzzo insopportabile. b. assol. Di piante, mettere i germogli (più com. buttare); di fonte o sim., versare, far sgorgare: la fontana non getta più. c. Nel linguaggio finanz ...
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renna
rènna s. f. [dal fr. renne, e questo dal norreno hreinn]. – 1. Nome comune del mammifero cervide Rangifer tarandus, diffuso con due sottospecie, la renna propriam. detta (Rangifer tarandus tarandus) [...] ), coda breve e mantello di colore variabile dal bruno al grigio. Si nutrono di erbe, muschi, licheni e germogli, hanno costumi gregarî e compiono imponenti migrazioni autunnali e primaverili. La sottospecie eurasiatica è allevata dalle popolazioni ...
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palco
s. m. [dal longob. balk «trave», da cui anche balco] (pl. -chi). – 1. Genericam., ripiano di legno costruito con assi e travi fra loro commesse. In partic.: a. La struttura di legno che copre superiormente [...] corna a palchi o semplicem. palchi: questi possono essere formati dalla sola asta (chiamata in tal caso daga) oppure presentare dei germogli appuntiti, detti pugnali, in numero di uno, due, o più di due per cui si hanno, rispettivam., p. forcuti, p ...
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ributtare
v. tr. [comp. di ri- e buttare]. – 1. a. Buttare di nuovo, nei varî sign. del verbo semplice: raccolse il giocattolo, e poi lo ributtò a terra; nel rifl.: hai ancora bisogno di riposo, ribùttati [...] anche l’altro amico; fig., ributtarsi giù, ricadere nell’avvilimento fisico o morale. b. Usato assol., delle piante, rimettere i germogli, le gemme: il pesco quest’anno non ha ancora ributtato; di ferite e piaghe, o ascessi aperti, secernere di nuovo ...
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ricacciare
v. tr. [comp. di ri- e cacciare] (io ricàccio, ecc.). – 1. Cacciare, cioè mandare via, di nuovo: si è fatto r. dal posto; il padre l’ha ricacciato di casa, e questa volta definitivamente; [...] .: ricacciarsi nei guai. 4. a. Cavare, tirare fuori di nuovo: dovrà r. (fuori) tutti i soldi che s’è intascato. b. Usato assol., in agraria, tornare a produrre germogli, radici (sinon. di ributtare): gli arbusti e gli alberi potati ricacciano sempre. ...
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asparago
aspàrago (anche aspàragio e spàragio) s. m. [dal lat. asparăgus, gr. ἀσπάραγος] (pl. -gi, da cui, per retroformazione, i sing. in -gio). – 1. Erba perenne appartenente al genere omonimo (lat. [...] mezzo, con foglie ridotte a minute squame e con numerosi cladodî strettissimi, fiori verde-giallicci e bacche rosse; i giovani germogli (turioni), verdi e sottili, sono mangerecci; il rizoma con le radici si usa in farmacia come diuretico. 2. Genere ...
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macerone
maceróne s. m. [alteraz., per avvicinamento a maceria, del lat. Macedonĭcum (petroselīnum) «(prezzemolo) della Macedonia»]. – Erba perenne delle ombrellifere (Smyrnium olusatrum), alta circa [...] 1 metro, con foglie decorative, verdi e lucide, divise in segmenti, piccoli frutti neri, radici e germogli commestibili con sapore simile a quello del sedano. ...
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giallume
s. m. [der. di giallo]. – 1. Giallezza, giallore, e per lo più di un colore giallo troppo intenso, o brutto, o che compaia dove non dovrebbe essere, sotto forma di macchie e sim.: hai del g. [...] induce nelle piante (più frequentemente nel pesco) colorazione giallastra e accartocciamento delle foglie, produzione di germogli anormali, alterazione dei frutti e modificazioni anatomiche e fisiologiche; le piante colpite sono destinate a morire ...
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organoide
organòide agg. e s. m. [comp. di organo e -oide]. – 1. agg. a. In patologia, di formazione (congenita o acquisita), carattere morfologico o processo evolutivo cellulare, che riproduce la struttura [...] di un organo: sono tumori o. gli adenomi e soprattutto i teratomi. b. In botanica, detto di galla (o cecidio) che deriva da anomalie nella formazione di organi (deformazioni di germogli, atrofie, ecc.). 2. s. m. In biologia, lo stesso che organello. ...
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Fusto perenne, prostrato e per lo più sotterraneo, proprio delle piante erbacee di climi con netta stagionalità. Ha un aspetto che ricorda quello della radice, dalla quale però si distingue perché reca foglie ed è diviso in internodi, la sua...
LYCASTES
Emilio Chiovenda
. Genere di piante della famiglia Orchidacee; i germogli sono formati da parecchi internodî, dei quali solo il terminale trasformato in pseudobulbo portante 2 foglie evolute e munito alla base di 1 o più foglie più...