lettera
lèttera (o léttera) s. f. [lat. lĭttĕra; come sinon. di epistŭla il latino adoperava il pl. littĕrae; cfr. il gr. γράμμα, pl. γράμματα, nei due sign]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano [...] complesso (per l’origine e il sign. storico dell’espressione, v. repubblica). b. ant. Lettere, istruzione, cultura, dottrina in genere, e particolarm. quella che si acquista con gli studî umanistici: persona garbata e di molte l. (P. F. Giambullari ...
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satira
sàtira s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, [...] ed esplicito e alla quale si ispirarono in età augustea Orazio e nei secoli successivi Persio e Giovenale (con i quali il genere si cristallizza come luogo di aspra censura dei costumi individuali); e la s. menippea, il cui nome deriva da Menippo di ...
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prova
pròva (ant. pruòva) s. f. [deverbale di provare; ma un lat. proba è già documentato in età tarda e medievale]. – 1. Atto, o serie di atti, operazione, procedimento, aventi lo scopo di conoscere, [...] ; prove su modelli, su prototipi; p. di omologazione, p. di collaudo; prove su strada, i collaudi a cui è sottoposta (in genere a cura di riviste specializzate) una vettura di recente produzione per saggiarne le qualità e per verificare se le sue ...
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moda
mòda s. f. [dal fr. mode, che è dal lat. modus «modo, foggia, maniera»; in francese la parola è stata usata al femm. fino al sec. 16°, oltre che nel presente sign., anche in quello generico di «modo, [...] caratterizzato, soprattutto in tempi recenti, dal rapido succedersi di fogge, forme, materiali, in omaggio a modelli estetici che in genere si affermano come elementi di novità e originalità: lanciare, inventare una (nuova) m.; oggi la m. vuole così ...
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ricco
agg. [dal longob. rihhi] (pl. m. -chi). – 1. a. Che possiede denari, beni, sostanze e in genere mezzi di sussistenza in misura maggiore di quanto occorra per vivere in modo normale (si oppone, [...] . In botanica, d’infiorescenza che ha molti fiori, di un taxon che ha molti costituenti, come la famiglia delle labiate o il genere Acacia. In chimica, di sostanza che ha un elevato contenuto o un’alta percentuale di un dato elemento o composto, e ...
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giornale2
giornale2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec., per ellissi da libro giornale, foglio giornale, e sim.]. – 1. Libro, registro di un’impresa commerciale, di un’amministrazione e sim., in [...] quotidiani: Il g. del mattino, Il g. d’Italia, Il g. di Sicilia, Il nuovo g., ecc. Nel sec. 18°, a questo genere di pubblicazioni era dato il nome di gazzetta, e giornale indicava invece le riviste letterarie; anche in epoca successiva, il titolo di ...
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idea
idèa s. f. [dal gr. ἰδέα, propr. «aspetto, forma, apparenza», dal tema di ἰδεῖν «vedere»]. – 1. a. Nel sign. più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più [...] ma questa è la mia i.; è un’i. giusta, un’i. storta. Quando non riguarda il giudizio su particolari argomenti, si usa in genere il plur.: ognuno ha le sue idee; hai delle i. tutte tue personali; è un uomo d’i. strane; sono i. sbagliate; avere i ...
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western
〈u̯èstën〉 agg. ingl. [der. di west]. – Delle regioni occidentali degli Stati Uniti e del Canada. Film w. (o, assol., un western, i western), nel linguaggio cinematografico, genere tipico del [...] la farsa, come nei film dei primi anni Settanta con gli attori Bud Spencer e Terence Hill; dopo il 1968 il genere risente anche in parte del cinema di denuncia sociale: gli scenarî diventano quelli semidesertici del Sud-Ovest degli Stati Uniti o del ...
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cassa
s. f. [lat. capsa, voce di etimo incerto (la connessione con capĕre «prendere» è da ritenersi paretimologica) che indicava in genere le scatole o cassette per conservare vestiti, profumi, oggetti [...] in scadenza (c. cambiali), le monete estere (c. valute o c. cambio), i titoli (c. titoli) e valori in genere, e provvede alle connesse operazioni di riscossione (c. introiti) e di pagamento (c. pagamenti). C. continua, servizio offerto da molte ...
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amaranto1
amaranto1 s. m. [dal lat. amarantus, gr. ἀμάραντος, propr. «che non appassisce», comp. di ἀ- priv. e tema di μαραίνω «appassire»]. – 1. In botanica, genere di piante (lat. scient. Amarantus), [...] alcune si coltivano nei giardini per le foglie variamente colorate. 2. Nell’uso com., nome di varie amarantacee del genere Amarantus e del genere Celosia; in Toscana, è così chiamata anche la fitolacca. 3. Colore tra il rosso e il cremisi, tipico di ...
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Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi e femmine.
G. e sesso
Il concetto di...
Complesso dei caratteri anatomici, morfologici, fisiologici (e nell’uomo anche psicologici) che determinano e distinguono, tra gli individui di una stessa specie animale o vegetale, i maschi dalle femmine. Il s. è un attributo di molti organismi...