ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] , qualità: Quivi vivande è di molte ragioni (Pulci). Rimane nella locuz. pop. tosc. d’ogni r., d’ogni specie, d’ogni genere: animali d’ogni r.; ha dovuto sopportare sofferenze d’ogni ragione. b. Modo, maniera, o via per raggiungere uno scopo (cfr. i ...
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gender swap
loc. s.le m. inv. Cambio di genere, di identità. ◆ arriva anche in Italia un programma tv che consente di cambiare identità. Si chiama non casualmente «Frankenstein», inizia oggi in seconda [...] passo a passo dalle telecamere. (P. G., Giornale, 27 marzo 2006, p. 25, Spettacoli) • Frankenstein appartiene a quel nuovo genere che gli americani chiamano «gender swap» (cambio di identità) e che permette a una persona di tramutarsi in un nuovo ...
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unico1
ùnico1 agg. [dal lat. unĭcus, der. di unus «uno, uno solo»] (pl. m. -ci). – 1. a. Che è il solo esistente, che non ha uguali nel suo genere o nella sua specie: è la nostra u. possibilità di salvezza; [...] le passeggiate in campagna sono il mio u. svago; i figli sono la sua u. consolazione; uno spettacolo u. nel suo genere; figlio u., che non ha altri fratelli; esemplare u., di un libro, di un francobollo, di cui non se ne trovino altri in commercio o ...
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speciale
(ant. speziale) agg. [dal lat. specialis, der. di species «specie»]. – 1. Che concerne la specie, sempre con riferimento a ciò che distingue la specie dal genere (come contrario di generale [...] s.; queste tagliatelle sono veramente s.; più genericam., detto di ciò che si distingue favorevolmente, che spicca nel suo genere: meritare una menzione speciale. e. Nell’uso fam., bizzarro, strano, dal comportamento singolare: è un tipo un po’ s ...
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solito
sòlito agg. e s. m. [lat. sŏlĭtus, part. pass. di solere «essere solito»]. – 1. agg. a. Che non è diverso dalle altre volte, che è lo stesso di sempre; abituale, consueto: trovarsi, vedersi all’ora [...] marachella, un altro danno, un’altra delle cattive azioni che è abituato a fare. Con riferimento a persone, non differisce, in genere, da lo stesso, gli stessi, ecc.: al bar, c’erano i s. clienti; alle conferenze intervengono sempre le s. signore (o ...
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calappa
s. f. [lat. scient. Calappa, dal malese kalappa «noce di cocco», per la forma simile a una mezza noce di cocco]. – Genere di crostacei decapodi brachiuri, largamente diffusi nel Mediterraneo, [...] caratterizzati da uno scudo molto convesso, bernoccoluto e granuloso di sopra, dentato sul margine posteriore, di colore in genere giallo rossastro. I granchi di questo genere, commestibili, sono comunem. noti col nome di melagrana. ...
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sui generis
〈... ǧèneris〉 locuz. lat. (propr. «di genere proprio»), usata in ital. come agg. – Nel linguaggio della scolastica, espressione riferita a ciò che, non potendo essere ricondotto sotto un [...] concetto più esteso, non ammetteva la normale definizione per mezzo del riferimento al genere prossimo (v. genere, n. 1 a). È poi passata a indicare in generale tutto ciò che, per l’originalità e singolarità della sua natura fa, per così dire, parte ...
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riflessione
riflessióne (ant. reflessióne) s. f. [dal lat. tardo reflexio -onis, propr. «ripiegamento», der. di reflectĕre: v. riflettere]. – 1. In fisica, fenomeno che si verifica allorché onde luminose, [...] funzioni. Da questo sign. fondamentale, il termine ha assunto via via più complesse accezioni, indicando sia la coscienza in genere, sia l’attività interna al soggetto capace di esaminare e formare le idee complesse (Locke), di scoprire le condizioni ...
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tale
agg. e pron. [lat. talis]. – 1. agg. a. Di questa o di quella sorta; che ha le qualità, le caratteristiche, la natura di cui si sta parlando o a cui si accenna in modo chiaro o sottinteso: non si [...] t. parola; che cosa importa a te se la tal signora è sposata o no? Preceduto da quello o da questo, ha in genere funzione pleonastica: hai più rivisto quel t. Giovanni di cui mi avevi parlato?; per condursi al presente stato di civiltà, quanto tempo ...
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giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui [...] soggettiva che di un oggetto, concreto o astratto, viene data da una persona, sulla base di fattori emotivi varî, ma in genere influenzata anche dall’ambiente sociale; il g. della storia, il giudizio intorno a un fatto storico, quale si può ricavare ...
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Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi e femmine.
G. e sesso
Il concetto di...
Complesso dei caratteri anatomici, morfologici, fisiologici (e nell’uomo anche psicologici) che determinano e distinguono, tra gli individui di una stessa specie animale o vegetale, i maschi dalle femmine. Il s. è un attributo di molti organismi...