giglio
gìglio s. m. [lat. līlium, con dissimilazione della cons. iniziale]. – 1. a. In botanica, genere di piante liliacee (lat. scient. Lilium), con una ottantina di specie dell’emisfero boreale, molte [...] di emerocallide (Hemerocallis fulva). 3. In araldica, figura composta di tre foglie, di cui la mediana più grande, diritta e in genere appuntita, le due laterali ricurve, tutte unite verso la base da una stanghetta; può essere di tutti gli smalti, ma ...
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pollo
póllo s. m. [lat. pŭllus «animale giovane» in genere]. – 1. a. Nome generico dei gallinacei domestici (lat. scient. Gallus gallus), cioè del gallo e della gallina, derivati dalle specie selvatiche [...] rimettendoci tutto quello che si possiede. P. novello, principiante, persona inesperta nella propria arte o attività, o in genere nella vita: era ... uno scrittore, diciamo, appena uscito dal bozzolo: meglio ancora, un p. novello (M. Moretti). 3 ...
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volo
vólo s. m. [der. di volare2]. – 1. L’azione del volare, la capacità di volare, cioè di sostenersi e muoversi nell’aria. a. Con riferimento ad animali alati, e spec. a uccelli, il volo è distinto, [...] in cui il bordo posteriore, flessibile, dell’ala, si piega verso l’alto. Il termine può inoltre indicare sia la capacità in genere: animali atti al v.; sia la singola azione: un v. alto, rapido, lento, basso; E tra quei rami con sicuri voli Cantando ...
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collo1
còllo1 s. m. [lat. cŏllum]. – 1. a. Nell’uomo e in altri vertebrati, la parte superiore, ristretta, del tronco, su cui s’articola la testa, e che racchiude organi importantissimi ed essenziali [...] accezione, è oggi più com. la variante colle (v. colle2) e la forma tronca còl. Con il sign. di cima, o di colle in genere, e in quello di sommo d’un argine (per cui può essere considerato anche un metaplasmo di colle) è stato usato da Dante: ed è ...
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sede
sède s. f. [dal lat. sedes «sedia, seggio», poi «luogo di residenza, dimora, ecc.», corradicale di sedēre «stare seduto»]. – 1. Col sign. originario di «seggio» (raro anche nell’ital. ant.), solo [...] (Petrarca, rivolto a Laura), ma qui forse sede ha il sign. originario di «seggio». b. In partic., la città, e in genere il luogo, in cui svolge la sua attività un organismo politico o amministrativo, un’autorità, un istituto, ecc.: la s. del governo ...
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ginerio
ginèrio s. m. [lat. scient. Gynerium, comp. del gr. γυνή «donna» e ἔριον «lana», per l’aspetto piumoso delle infiorescenze femminili]. – 1. Genere di piante graminacee, con una sola specie, Gynerium [...] 8 m di altezza, di cui uno appartiene alla fitta pannocchia. 2. Pianta del genere cortaderia (Cortaderia selloana, inclusa in passato nel genere ginerio col nome di Gynerium argenteum), caratteristica delle pampas, ma anche coltivata nei giardini ...
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cartello1
cartèllo1 s. m. [der. di carta]. – 1. In genere, avviso pubblico, su metallo, legno, plastica, per indicazioni stradali, pubblicità, ecc.; anche, avviso mobile e spesso provvisorio, su cartone [...] in modo ben visibile sui cartelloni teatrali); per estens., anche predicatore, scrittore di cartello. 2. Scritta su legno, marmo o altro, in genere più modesta dell’insegna, che si pone sopra la porta delle botteghe, con il nome dell’esercente, del ...
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segmento
segménto s. m. [dal lat. segmentum «taglio, striscia», der. di secare «tagliare»]. – 1. In geometria, parte di retta compresa fra due punti, detti estremi del s.; lunghezza di un s., la distanza [...] chiuso, quando si considerano gli estremi come appartenenti al segmento stesso (parlando assol. di segmento ci si riferisce in genere al secondo caso); confronto, somma, differenza di segmenti. Più raram. (e con uso improprio) il termine viene esteso ...
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chiudere
chiùdere v. tr. [lat. clūdĕre, per il class. claudĕre, tratto dai composti includĕre, ecc.] (pass. rem. chiusi, chiudésti, ecc.; part. pass. chiuso). – Verbo di significato generico, che è ben [...] ’uso proprio: a. Ostruire un passaggio, impedire l’entrata o l’uscita da un luogo facendo combaciare imposte o battenti di vario genere e fermandone o no la serratura: ch. l’uscio, la finestra, il cancello, la saracinesca; ch. l’armadio; ch. la porta ...
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gender gap
loc. s.le m. inv. Divario tra generi; con particolare riferimento alle differenze tra i sessi e alla sperequazione sociale e professionale esistente tra uomini e donne. ◆ Per colmare il cosiddetto [...] Messaggero, 19 marzo 2004, p. 11, Cronache) • [Susanna] Cenni dice che «è necessario passare dalle pari opportunità alle politiche di genere» e che superare il «gender gap» è compito di tutti i governi, locali come nazionali, e non solo di organismi ...
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Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi e femmine.
G. e sesso
Il concetto di...
Complesso dei caratteri anatomici, morfologici, fisiologici (e nell’uomo anche psicologici) che determinano e distinguono, tra gli individui di una stessa specie animale o vegetale, i maschi dalle femmine. Il s. è un attributo di molti organismi...