lettura
s. f. [dal lat. tardo lectura, der. di legĕre «leggere», part. pass. lectus]. – 1. a. L’azione di leggere, di decifrare cioè un testo scritto o stampato: la l. di un manoscritto, di un’iscrizione; [...] prima parte della messa, cioè nella «liturgia della parola». g. Discorso, conferenza, relazione su un argomento letterario, scientifico o d’altro genere, letti pubblicamente: ha tenuto una l. all’Accademia; ci sarà un’interessante l. alla radio; l ...
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antico1
antico1 (ant. antìquo) agg. e s. m. [lat. antīquus, der. di ante «prima, avanti»] (pl. m. -chi). – 1. a. Di età passata da gran tempo; che risale a molti anni o a molti secoli fa: i tempi a., [...] o dei moderni, soprattutto sotto l’aspetto filosofico e letterario, e protrattasi con alterne vicende per lungo tempo, . anticaménte, nel tempo antico, nelle antiche età, e in genere in un passato lontano (spesso con riferimento a momenti storici più ...
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chiacchierare
v. intr. [voce onomatopeica] (io chiàcchiero, ecc.; aus. avere). – 1. Parlare a lungo, di cose futili e oziosamente: quanto chiacchieri!; parlare alla buona, familiarmente: Odoardo raggiunse [...] molti pettegolezzi, o di cosa in genere su cui si fa un gran parlare, che suscita discussioni, interesse, scalpore: una donna, una personalità politica molto chiacchierata; un matrimonio, un avvenimento letterario, un nuovo libro che, si prevede ...
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lezione
lezióne s. f. [dal lat. lectio -onis «lettura», der. di legĕre «leggere»]. – 1. a. ant. Lettura: se Dio ti lasci, lettor, prender frutto Di tua l. (Dante); la cognizione delle azioni degli uomini [...] , discorso accademico fatto in pubblico su argomento scientifico o letterario. c. estens. La parte di materia che, volta scolastici, spec. di grammatica. 3. fig. a. Ammaestramento in genere: potrebbe dar lezione di onestà a chiunque; la sua vita fu ...
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chiave
s. f. [lat. clavis]. – 1. a. Strumento di metallo che serve a chiudere ed aprire serrature e lucchetti, che nella forma tradizionale è costituito da un cannello sul quale è applicata a un’estremità [...] appaltatore, di consegnare al committente l’opera appaltata (in genere, un grande impianto, come per es. una centrale (o da cui) è possibile analizzare e interpretare un testo letterario, e per estens. un’opera d’arte, uno spettacolo teatrale ...
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olimpo
s. m. – Propriam., nome (gr. ῎Ολυμπος, lat. Olympus) di varie montagne della Grecia, delle isole o dell’Asia Minore, e in partic. della montagna più alta della Grecia, quella che sorge tra la [...] ; nell’uso letter. (anche come nome com., ma in genere scritto con iniziale maiuscola) è divenuto sinon. generico di sede degli dell’aristocrazia; nel loro o. non c’è posto per noi; appartenere all’o. letterario; è difficile che scenda dal suo olimpo. ...
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frammentismo
s. m. [der. di frammento]. – Indirizzo e gusto letterario che si svilupparono in Italia negli anni avanti e durante la prima guerra mondiale, ed ebbero come espressione caratteristica il [...] dei frammentisti era il concetto di poesia come brevità, immediatezza, folgorazione lirica dei sensi, inconciliabile perciò con la narrativa di ampio respiro, la drammatica e, in genere, con ogni forma di letteratura costruita, complessa e oggettiva. ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, [...] il particolare aspetto della lingua latina, contrapp. al latino letterario, e detto anche latino popolare o parlato o preromanzo Linneo per denominare la specie più nota e più diffusa di un genere (per es., Beta vulgaris, la barbabietola da orto). e. ...
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splatter
〈splä′të〉 s. ingl. [forma abbreviata di splatter film, comp. di splatter «spruzzo, schizzo» e film] (pl. splatters 〈splä′të∫〉), usato in ital. al masch. (e pronunciato comunem. 〈splàtter〉). [...] – Genere cinematografico, e poi fumettistico e letterario, caratterizzato da scene di violenza sanguinosa, rappresentate in maniera molto esplicita e spesso iperbolica tanto da sfociare talora nel cattivo gusto; anche in funzione attributiva: un film ...
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fiction
‹fìkšën› s. ingl. (propr. «finzione»; pl. fìctions ‹fìkšën∫›), usato in ital. al femm. (e comunem. pronunciato ‹fìkšon›). – Quanto è frutto della fantasia e dell’inventiva; discorso letterario [...] a quello che fa riferimento a eventi reali o alla poesia lirica e al teatro. In cinematografia e in televisione, il genere di film a soggetto, che si contrappone per es. a quello dei documentarî e, negli sceneggiati televisivi, quello che si basa ...
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Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi e femmine.
G. e sesso
Il concetto di...
Genere letterario, estesosi poi al cinema, in cui l’elemento narrativo si fonda su ipotesi o intuizioni di carattere più o meno plausibilmente scientifico e si sviluppa in una mescolanza di fantasia e scienza.
Sebbene nella storia della letteratura...