vocabolo
vocàbolo (ant. vocàbulo) s. m. [dal lat. vocabŭlum, der. di vocare «chiamare»]. – 1. Ciascuna parola considerata come unità lessicale autonoma, in quanto cioè esprime uno o più significati, [...] e ha una forma grammaticale e una grafia determinata (è sinon. di parola e voce, più generici e d’uso corrente ant. a. Il nome proprio (o toponimo) di una località o in genere di un ente geografico: perché nascose Questi il vocabol di quella riviera [ ...
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vocazione
vocazióne s. f. [dal lat. vocatio -onis, propr. «chiamata, invito», der. di vocare «chiamare»]. – 1. Chiamata, richiamo, appello o invocazione. In senso proprio è d’uso assai raro, limitato [...] o rifiutare l’eredità), e ad alcune espressioni del linguaggio grammaticale, come complemento di v., quello che si esprime con il cosa. In partic.: a. Nel linguaggio eccles., e in genere nella storia delle religioni, v. religiosa o sacerdotale, v. ...
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spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente [...] , spettro: un castello infestato dagli s.; credere agli s., all’esistenza dei fantasmi; avere paura degli s.; anche, genio, ossia essere immaginario, di natura immateriale e soprannaturale, che in varie religioni, miti e credenze popolari, si ritiene ...
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interpretazione
interpretazióne (tosc. o letter. interpetrazióne) s. f. [dal lat. interpretatio -onis, lat. pop. interpetratio]. – 1. L’atto e, più spesso, il modo d’interpretare, cioè, in genere, di [...] diverse a seconda che si considerino i suoi effetti (i. restrittiva, estensiva), il procedimento su cui si fonda (i. grammaticale, logica), ecc.; i. di un’allegoria; i. dei sogni, di una visione (similmente, in psicanalisi, il processo mediante il ...
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metalinguaggio
metalinguàggio s. m. [comp. di meta- e linguaggio]. – 1. Termine, introdotto dapprima in logica matematica (per analogia con quello di metamatematica) per indicare in generale un linguaggio, [...] e descrivere una lingua, costituito in genere dai termini stessi, nonché dagli usi sintattici, appartenenti alla lingua analizzata; sono metalinguaggi, in tal senso, il linguaggio grammaticale e il linguaggio lessicografico, con cui rispettivam ...
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metalinguistico
metalinguìstico agg. [comp. di meta- e linguistico; nel sign. 1, der. di metalingua] (pl. m. -ci). – 1. Appartenente o relativo alla metalingua, ossia al metalinguaggio (nel sign. 1 di [...] termine): enunciati m.; il carattere m. del linguaggio grammaticale, del linguaggio lessicografico; funzione m., la funzione che argomento valido e fondamentale per questioni d’altro genere, sociali, letterarie, religiose, filosofiche, psicologiche, ...
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incrocio
incrócio s. m. [der. di incrociare]. – 1. a. L’incrociarsi di due cose: i. di due pali; più com., il punto, il luogo in cui due cose s’incrociano: all’i. delle due sbarre, dei due cavi, delle [...] ibridi tra razze umane. 4. In linguistica, elemento grammaticale o lessicale formatosi per sovrapposizione o incontro di due elementi della stessa lingua o di lingue diverse; è in genere sinon. di contaminazione o, più esattamente, indica il ...
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periodico2
perïòdico2 agg. [dal lat. periodĭcus, gr. περιοδικός, der. di περίοδος «periodo»] (pl. m. -ci). – 1. Che ha luogo, si manifesta o si ripete a intervalli regolari, o più o meno regolari, di [...] paralisi p., tipo di paralisi con inizio improvviso che regredisce, in genere, dopo un breve lasso di tempo; psicosi p., la psicosi amiloidosi. 3. non com. Che si riferisce al periodo grammaticale, che si basa su periodi lunghi e complessi: non ...
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funzionale1
funzionale1 agg. [der. di funzione, sul modello del fr. fonctionnel]. – 1. a. Relativo a una funzione, inerente alle funzioni esercitate da una persona: competenza f.; privilegi f.; qualifiche [...] che riguarda le funzioni di un organo (si contrappone in genere a organico): squilibrio, alterazione f.; prova f., lo stesso f. del lessico, le parole, altrimenti dette grammaticali (articoli, preposizioni, congiunzioni e alcuni avverbî), che ...
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ripetizione
ripetizióne s. f. [dal lat. repetitio -onis]. – 1. Nel linguaggio giur., l’azione di richiedere in giudizio una cosa cui si ritiene di aver diritto: r. del danno; r. di una prestazione (non [...] gli uni dagli altri, senza una vera ragione di carattere grammaticale o stilistico: tema, libro, discorso pieno di ripetizioni. Nel il principio del piacere. f. In linguistica, è in genere sinon. di raddoppiamento o reduplicazione, rispetto ai quali, ...
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NEUTRO
Il neutro è un genere grammaticale che era presente nella lingua latina accanto al maschile e al femminile ed era usato per indicare oggetti ed esseri inanimati.
Mentre alcune lingue hanno mantenuto l’uso del neutro, in italiano si...
Il termine genere indica un fenomeno morfologico riguardante i nomi (e le parole ad essi riconducibili: aggettivi, pronomi, participi), per il quale in alcune lingue (tra queste l’italiano) ciascuno di essi si presenta come ➔ maschile o ➔ femminile...